Ormai è molto vicina la solennità liturgica della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo da millenni invocato da miliardi di uomini e di donne di tutto il mondo come Redentore e salvatore dell’umanità e principe della pace. Riportiamo un breve e accorato pensiero augurale poeticamente e cristianamente scritto da un medico comasco, il dottor Giorgio Maria Baratelli, chirurgo senologo direttore dell’Unità di Senologia dell’ospedale “Moriggia Pelascini” di Gravedona.
L’illustre sanitario lombardo, scrittore, giornalista, sportivo e molto devoto della nostra protomartire concittadina Sant’Agata, eletta patrona dei medici senologi e della donne con tumore della mammella, negli ultimi tre anni è venuto due volte a Catania per parlare, in un congresso scientifico di medicina e nel santuario diocesano “Sant’Agata al Carcere”, del culto agatino in Lombardia e in particolare nei paesi rivieraschi che fanno da corona al lago di Como e delle santi vergini e martiri cristiane torturate al seno, tra le quali primeggia per fama e devozione Sant’Agata.
SPERO CHE IL GOMMONE DI GESU’ BAMBINO NON AFFONDI
nella notte di natale del 2016 Gesù Bambino nasce su un gommone nelle acque di questo nostro Mediterraneo, acque gelide come gelida fu la grotta di Betlemme
nasce su un gommone in ua nuova mangiatoia fatta di stracci sporchi e umidi, di salsedine e di lacrime
nasce su un gommone trai poveri disperati che si sono messi in cammino per fuggire alle guerre e alla povertà, come un tempo Maria e Giuseppe furono costretti a fare per adempiere ad un astruso ordine di censimento emanato dal potere romano
nasce su un gommone guidato dalla luce di una nuova stella cometa, che indica la via della speranza in un mondo migliore
nasce su un gommone con l’amarezza di sapere che anche oggi ci sono porte che non si aprono per ospitare chi ha bisogno di rifugio, come non si aprono per accogliere dignitosamente Giuseppe e Maria nell’imminenza del parto
nasce su un gommone annunciato dai moderni angeli in alto nel cielo che sono i radar, gli elicotteri,i pescherecci, i pattugliatori militari che come una volta destano e richiamano i nuovi pastori, che oggi si chiamano pescatori, marinai, volontari
nasce su un gommone con il conforto di un bue e un asinello moderni che sono il salvagente e la coperta asciutta
nasce su un gommone ancora per proclamare il trionfo della vita e dell’amore e per sconfiggere la triste liturgia della morte
spero che il gommone di Gesù Bambino non affondi e che altri gommoni non affondino più e che finiscano per sempre di solcare il mare
questo è il mio augurio di natale
Giorgio M. Baratelli
chirurgo senologo, ospedale di Gravedona
gmbaratelli@yahoo.it
Preghiamo tutti assieme che non arrivino più altri gommoni, ma preghiamo anche che i nostri governanti si impegnino a non farne più arrivare.