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Chi non ha mai detto, ascoltando un determinato brano musicale, “Ma certo che la musica anni Settanta era un’altra cosa!” e chi non ha mai ricordato con rimpianto quegli anni per i suoi personaggi, per i risvegli socio-culturali e soprattutto per una stagione, per un periodo della propria esistenza indimenticabile? Ragionando proprio sulla musica, sulle mode, sui pruriti e sulle fantasie di quei favolosi anni Settanta ed accoppiando l’ironia e la comicità con la musica e le riflessioni, il cantautore Vincenzo Spampinato e l’attore e cabarettista Gino Astorina, uniti dal forte ed unico temperamento catanese, hanno proposto al Teatro Brancati di Catania, nell’ambito della stagione di prosa 2016-2017 diretta da Tuccio Musumeci, allo spettacolo comico-musicale dal titolo “Settanta…ma non li dimostra” in scena nella sala di via Sabotino,  fino al 26 Febbraio.

Spampinato e Astorina in scena

Nato da un incontro tra i due amici, in una serata qualunque, lo spettacolo in circa 90 minuti, mette assieme l’anima musicale e poetica, i ricordi e gli aneddoti di Vincenzo Spampinato e l’animus da disturbatore catanese di Gino Astorina, con la sua simpatia, con la “liscia” tipica etnea. Spampinato, alla chitarra, fa ascoltare diversi e celebri brani di Baglioni, Battisti, Morandi, Nada, Fossati, Dalla, dei Beatles, dei Rokes, dei Camaleonti, di Lennon e tanti altri, oltre che qualche assaggio del suo repertorio come “Elle” o “E’ sera”. Astorina invece, non solo si cimenta al pianoforte e canta alcuni brani, ma da il meglio di se disquisendo su alcuni aspetti tipici di quegli anni: la moda dei famosi pantaloni a zampa d’Elefante, l’organizzazione delle feste dove si tentava di scoprire se la ragazza ci stava, la ricerca dell’amore, il cineforum e la necessaria conoscenza – per essere considerato – di Jodorowski o Bunuel  ed i vari successi musicali del tempo.

Lo spettacolo risulta un viaggio gradevole, tra musica, comiche riflessioni, video e fotomontaggi, in un periodo ricco di cambiamenti, in un’epoca che risente del ’68 con la sua rivoluzione culturale, del cosiddetto “flower power” degli hippyes e che vedeva un contrapporsi di ideali, un notevole fermento culturale e sociale con grandi estremi che comportavano la vera nascita e sviluppo della cultura Pop come la conosciamo noi oggi.

In scena il maestro e cantautore Spampinato ed il simpaticissimo e sempre spiritoso Astorina si muovono tra un divano, in chiaro stile Settanta, un appendino, chitarre, microfoni ed un pianoforte, regalando ad un coinvolto pubblico una serata in cui vengono riportate alla luce fatti, abitudini, personaggi e soprattutto canzoni targate anni Settanta

Ed il pubblico, tra commenti, risate, ammiccamenti, partecipa, eccome!, agli inviti dei due protagonisti sul palco e canta, batte le mani a tempo, fai il coro leggendo un bigliettino esibito da Astorina ed alla fine chiede un divertente bis che chiude una proposta sicuramente scacciapensieri, rievocativa di quei favolosi anni e che per 90 minuti fa dimenticare il tempo che è passato, fa sorridere spensieratamente tuffandosi in uno dei periodi musicali e culturali più fecondi della nostra storia.

Ancora la coppia Spampinato-Astorina in scena (ph. Dino Stornello)

E chi, in sala, durante lo spettacolo, non si è sentito coinvolto, trascinato in quegli anni, in quel periodo, rivedendo, anche attraverso le canzoni, volti, avvenimenti e situazioni conservate gelosamente nell’archivio della memoria?

Applausi convinti alla fine per i due protagonisti ed autori, Gino e Vincenzo, che tra gags e canzoni, fanno rivivere (repliche fino al 26 Febbraio) al pubblico sulla base di ricordi e vicende personali un’epoca favolosa che in tanti, come loro hanno vissuto e che oggi rimpiangono.

Anni di libertà, di trasgressione, di lotte politiche, di contestazione, di grande musica ed autori e dove esplodeva la creatività.

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