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Su delega della Procura distrettuale di Catania, il Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni “Sicilia Orientale” ha eseguito stamattina, nel territorio di Napoli, un’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di quattro indagati per avere promosso, diretto o organizzato il delitto di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di estorsioni, frodi informatiche, accessi abusivi e danneggiamenti a sistemi informatici, sostituzioni di persone e truffe. Arrestati: Gennaro Bozzaotro, classe 1993, detto Genny; Raffaele Bozzaotro, classe 1985, detto Lello; Giuseppe De Simone, classe 1989, detto Peppe; Carmine Amato, classe 1992, detto Carminiello.

Altre tre le persone sottoposte alle indagini per i medesimi titoli di reato, per le quali questo Ufficio non aveva avanzato richiesta applicativa di misura cautelare, ricoprendo il ruolo di meri partecipi del sodalizio criminale.

A seguito della denuncia per accesso abusivo e per tentata estorsione sporta, nel febbraio 2016, da un imprenditore catanese, i cui sistemi informatici erano stati colpiti dal virus denominato Criptolocker, si avviava la laboriosa attività di indagine che ha consentito di individuare l’esistenza di un’organizzazione criminale che operava nel territorio napoletano, ma che colpiva le sue vittime sull’intero territorio nazionale.

Il virus cd. Criptolocker è un malware che viene iniettato dai malviventi nei sistemi informatici delle vittime (per lo più imprenditori) ed è in grado di bloccare tutti i dati presenti, criptandoli; gli autori della condotta illecita chiedono, poi, un riscatto in denaro per la successiva decriptazione.

Attraverso complesse analisi di dati informatici e di tabulati telefonici e, poi, intercettazioni telefoniche, è stato possibile risalire all’identità dei componenti il sodalizio criminoso, dedito ad un’ampia attività illecita non solo legata all’uso del malware, ma anche alla realizzazione di frodi informatiche, di accessi abusivi a sistemi informatici, di truffe e di sostituzioni di persona.

In particolare, sono stati accertati attacchi informatici ad aziende alle quali sono state sottratte le credenziali di accesso ad indirizzi di posta elettronica, a conti correnti on-line e a piattaforme di vendita digitali. Così facendo, i sodali eseguivano truffe secondo lo schema c.d. man-in-the-middle, ovvero si sostituivano per lo più a professionisti, trattavano con i relativi clienti, concludevano affari e, indicando coordinate bancarie relative a conti correnti a sé riferibili, si impossessavano dei relativi guadagni.

Il dott. Marcello La Bella, Dirigente Compartimento Polizia Postale “Sicilia Orientale” di Catania

Anche in questo caso, una delle vittime di tali condotte illecite è stato un imprenditore catanese. Nel programma criminale vi era inoltre l’intenzione di creare un sito web falso (cd. fake) di un istituto bancario, al fine così di poter carpire i dati di home banking dei relativi clienti.

L’organizzazione, con sede in Napoli, colpiva le sue vittime sull’intero territorio nazionale: numerose le aziende interessate dai raggiri informatici; diverse decine i privati truffati; decine di migliaia di euro i proventi illeciti. Nel corso dell’esecuzione dell’ordinanza cautelare sono state, inoltre, eseguite perquisizioni locali volte a sequestrare gli strumenti informatici mediante i quali i reati venivano commessi. Sono in corso accertamenti tecnici sul notevole materiale informatico sequestrato.

I particolari dell’operazione sono stati illustrati stamattina nel corso di una conferenza stampa nella sala della Procura della Repubblica di Catania.

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