Libri

“I giovani si aspettano di trovare in noi dei testimoni di fede credibili e degli infaticabili seminatori di speranza, che accompagnano e danno ragioni di vita: non possiamo permetterci di deluderli ma dobbiamo ogni giorno costruire itinerari nuovi per una cultura dell’incontro”.

Questo il messaggio che il sac. Ivan Maffeis, direttore dell’ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana, ha fatto pervenire per la presentazione del libro “La comunicazione vincente: itinerari per una cultura dell’incontro” di suor Rosetta Calì (Ed. PassionEducativa, Benevento 2017, collana “Psicologia e Personalità”) -che s’avvale della magistrale prefazione di Chiara Giaccardi docente di sociologia e antropologia dei media nell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano- avvenuta presso l’Istituto “Maria Ausiliatrice”.

Sono intervenuti due illustri specialisti del settore: la dott. ssa Rosaria La Licata, medico psichiatra psicoterapeuta U.O. SERT ASP Gravina, il sacerdote salesiano Paolo Fichera, docente di filosofia e storia e preside del Liceo S.Francesco di Sales, la dott.ssa Valeria Maglia, giornalista e moderatrice, attenta e capace, dell’evento culturale che ha visto convenire nella casa delle suore salesiane figlie di Maria Ausiliatrice anche pedagogisti, psicologi, docenti, ex alunni della benemerita istituzione scolastica di Catania che continua ad operare nel campo educativo alla scuola del Vangelo, sulla scia del carisma e del metodo preventivo di Don Bosco. Suor Maria Ruta ha letto un messaggio di suor Maria Pisciotta, ispettrice FMA di Sicilia, che evidenzia l’originale contributo del libro alla comprensione della realtà digitale del mondo giovanile da educare alla comunicazione.

  La presentazione del volume ben s’inquadra con quanto affermato da Papa Francesco nel messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali e con la preparazione al prossimo Sinodo dei Vescovi su “Giovani, fede e discernimento comunitario”. Alcuni aspetti, tra i più significativi, dell’impegnativo lavoro di suor Rosetta -docente di filosofia, pedagogia, psicologia e sociologia- sono stati esaminati dai relatori che hanno fornito una “lettura” scientifica dal punto di vista psichiatrico e filosofico-pedagogico. La dott.ssa La Licata si è soffermata, in particolare, sulla responsabilità dei genitori-educatori sull’uso indiscriminato del web da parte dei figli minorenni, sul significato del silenzio rispettoso dell’interlocutore “fragile” da ascoltare, condizione essenziale per giungere ad una comunicazione-relazione effettiva, democratica e circolare, in famiglia e negli altri ambienti sociali e per superare l’isolamento dovuto alla dipendenza telematica, possibile causa di danni fisiologici e psichici come la depressione che può persino portare all’ospedale, al carcere o all’obitorio.

Don Fichera ha precisato che in Italia siamo solo agli inizi della riflessione pedagogica sulla comunicazione nell’era digitale, lungi dal facile irenismo o dalla demonizzazione delle nuove realtà emergenti dall’uso o peggio dall’abuso della navigazione su internet. Il preside ha evidenziato i delicati e difficili compiti delegati agli educatori-pedagoghi in un ambiente socio-culturale “liquido” nei riguardi degli adolescenti immersi nell’era digitale, col precisare che internet non è uno strumento ma ormai costituisce un ambiente che crea relazioni solo virtuali, tenendo presente che l’ambiente web provoca una vera e propria mutazione antropologica e genetica sul piano cognitivo e intellettuale e dell’apprendimento causando il c. d. “pensiero corto”, una comunicazione “orizzontale” nomade ed anarchica.

   La prof.ssa Calì ha illustrato, con la riconosciuta particolare sensibilità per il rapporto tra giovani e mass media e le implicazioni pedagogiche ed esistenziali che ne derivano, il “programma didascalico” del suo lavoro finalizzato ad offrire una guida sul problema della comunicazione “reale” e “virtuale” sull’intero arco dell’età evolutiva, con la precisazione che le nuove generazioni attendono adulti responsabili del loro cammino di crescita.

   Un’ultima interessante annotazione è pervenuta dalla graphic designer, Santa Argentino, che ha motivato e commentato la scelta dell’immagine di copertina del libro: “occhi negli occhi, cuore a cuore, intelligenze a contatto. Incontro dell’altro per non rimanere ancorati al sé. Costruire insieme solidi ponti di comunicazione inesauribile, inestinguibile…L’uomo digitale è un uomo che cerca l’altro con un grido più acuto di prima. Il web separa e unisce, congiunge e lacera rapporti, ma dietro il solitario vagare fra chat, siti web, forum e blog c’è sempre un uomo, una donna o un bambino”.

Antonino Blandini

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