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“Le parole incise su queste lapidi narrano vicende pubbliche e private, storie e sentimenti della Catania romana”.
Lo ha detto il sindaco di Catania Enzo Bianco durante la presentazione, nel Castello Ursino, della mostra permanente “Voci di pietra”, risultato finale del progetto EpiCum, finanziato dal Patto per Catania e realizzato dal Comune con la Oxford University, l’Istituto per l’Intelligenza artificiale del Cnr e il liceo artistico Lazzaro. La mostra comprende trentacinque epigrafi della collezione del Museo Civico, considerata tra le maggiori a livello internazionale (qui si conserva per esempio il testo ebraico in lingua latina più lungo al mondo).
Alla presentazione sono intervenuti, oltre a Bianco e all’assessore alla Cultura Orazio Licandro, Jonathan Prag, docente di Storia antica dell’Università di Oxford, Rino Falcone, direttore dell’Istc del Cnr, e, in rappresentanza del liceo Lazzaro, la vicepreside Giovanna Panebianco e Serena Agodi, una delle docenti tutor del progetto.

La presentazione della Mostra

“Nelle lapidi – ha aggiunto Bianco – scelte con la supervisione scientifica del professor Prag, che è anche responsabile del progetto ‘I Sicily’ per la catalogazione di tutte le epigrafi dell’Isola, troviamo incisi parole, sentimenti, umanità. Ci raccontano del culto della nostra patrona, Sant’Agata, leggende come quelli dei Fratelli Pii, danno informazioni sulla vita pubblica cittadina come per gli interventi di restauro delle Terme. Senza contare che, in particolare quelle funerarie, narrano commoventi storie private. Una mostra davvero di grande interesse e tra l’altro complementare con quella attualmente in corso nei saloni del Castello Ursino e dedicata alle collezioni benedettine”.
“Un grande risultato – ha aggiunto l’assessore Licandro – ottenuto grazie a una sperimentazione che ha visto come capofila il Comune di Catania con un partenariato di alto livello e del tutto inedito nel quadro italiano. Voglio sottolineare che la Stamperia Braille dell’Unione Italiana Ciechi, che ringrazio, ha offerto la stampa in braille dei pezzi tattili creati, per la fruizione inclusiva, dalla sezione Arti figurative. E la copia di un’iscrizione sarà donata al del Museo tattile di Catania”.
“So bene – ha aggiunto Licandro – che l’epigrafia è roba da iniziati visto che sono tra i pochi docenti che in Italia insegnano questa materia. E anche per questo è stato emozionante vedere appassionarsi alle lastre di pietra e alle parole su essa incise i centoventi studenti che hanno preso parte al progetti di alternanza scuola-lavoro legato all’iniziativa. D’altronde è proprio questa la visione che la nostra Amministrazione ha di questi progetti: la possibilità di far nascere negli studenti una passione”.
Questo progetto di alternanza scuola-lavoro – che comprendeva anche digitalizzazioni, ricostruzioni in 3D e video per dar vita a una mostra virtuale pubblicata sul sito web EpiCum –  è stato giudicato dal Miur il migliore dell’intera Sicilia, vincendo un premio in denaro che probabilmente sarà utilizzato per portare gli studenti a Oxford, stringendo così un ulteriore rapporto con quell’Università che, riconosciuto l’alto valore della mostra, ha voluto contribuire con diecimila sterline alla sua realizzazione.
Il progetto, attuato sotto la supervisione delle docenti Donata Musumeci e Melita Leonardi, prevedeva pulitura, catalogazione e digitalizzazione delle epigrafi da parte degli allievi seguiti dalle tutor Agodi e Concetta De Grandi. Il Museo civico, con le tutor interne Stefania Camarda e Floriana Cappadonna, ha poi dato agli studenti la possibilità di fare esperienza della complessità scientifica, gestionale e amministrativa di una struttura museale e anche di assistere a lezioni teorico-pratiche della restauratrice Roberta Ventimiglia.

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