Cronaca

Il lungo e dannoso periodo di quasi totale siccità che ha caratterizzato a Catania l’inverno, la primavera e l’inizio dell’estate ha avuto una fresca pausa con una breve, ristoratrice e desiderata pioggia, nella mattinata di domenica 16 luglio, mentre nel santuario diocesano “Maria Santissima Annunziata al Carmine”, durante la concelebrazione della s. messa della solennità della Beata Vergine Maria del Carmelo, dotata del privilegio della struggente sequenza “Flos Carmeli”, venivano proclamate, da due laici carmelitani e da uno dei tre diaconi assistenti, le letture della Liturgia della Parola e in modo particolare la celebre pericope biblica tratta dal I libro dei Re che riporta la preghiera del profeta Elìa sul Monte Carmelo che ottenne dall’Eterno il prodigio della pioggia, discesa dal cielo a benedire la terra arsa di Palestina dopo anni di devastante siccità: “Elìa si recò alla cima del Carmelo; gettatosi a terra pose la faccia tra le proprie ginocchia…Subito il cielo si oscurò per le nubi e per il vento; la pioggia cadde a dirotto”.

   Tale tema è stato ripreso nell’omelìa dall’arcivescovo metropolita mons. Salvatore Gristina che ha ricordato, commosso, anche la fausta ricorrenza del 25° anniversario della nomina a vescovo ausiliare di Palermo, in grata risposta alle affettuose parole di benvenuto che gli erano state rivolte all’inizio della celebrazione eucaristica dal parroco-rettore fra’ Francesco Collodoro, priore dell’attiguo convento dei frati carmelitani dell’Antica Osservanza, concelebrante unitamente al padre gesuita Gianni Notari, superiore e parroco del SS. Crocifisso dei Miracoli.

  Nella basilica pontificia parrocchiale -strapiena di fedeli e di pellegrini accorsi per lucrare le indulgenze papali del <Perdono del Carmine> e per pregare davanti al venerato simulacro della Madonna, intronizzato la sera prima sull’altare maggiore addobbato con olezzanti fiori bianchi- sono convenute quest’anno tante autorità civili e militari, tra le quali il sindaco Enzo Bianco, accompagnato dal maestro delle cerimonie del Comune, Luigi Maina, e il sottosegretario di Stato Giuseppe Castiglione,  mentre prestavano servizio d’onore due carabinieri e due vigili urbani in alta uniforme, nella crociera del transetto, dove la Cappella Musicale del Duomo ha guidato i canti liturgici sotto la direzione del m° Giuseppe Maieli, canonico della Cattedrale, che ha eseguito anche, in memoria del fondatore-direttore mons. Nunzio Schilirò, un inno in dialetto che il compianto maestro aveva composto in onore della Madonna del Carmine.

   Così, in coincidenza anche con la preghiera della <Supplica> di mezzogiorno, si è rinnovata in qualche modo, a distanza di secoli, la tradizione dell’atto di pietà popolare dei pellegrinaggi alla chiesa maggiore del Carmelo di Catania per implorare la pioggia, allorché venivano portati in processione nella contrada agreste del Carmine il Velo di Sant’Agata e il simulacro di sant’Elìa.

   Prima della chiusura antimeridiana della basilica è tornato a risplendere il caldo sole di luglio che ha permesso, nel tardo pomeriggio, il regolare andamento della solenne e lunga processione col fercolo sormontato dal simulacro della Madre e Regina del Carmelo, Castellana della città, alla quale ha partecipato come sempre una grande folla di devoti in festa per onorare, con torce e fiori, la “Madonna dei Gelsomini” nelle vie del centro storico ornate da bandierine, luminarie e altarini votivi e animate dalle preghiere e dai canti guidati dal gruppo diocesano “missionario” <Amici del Rosario> -dei quali ricorre il 22° anniversario di fondazione e il 17° di partecipazione attiva alla processione- col sostegno musicale del corpo bandistico “M° Giulio Virgillito”.

 Antonino Blandini

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