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Il norvegese Boasson Hagen coglie il successo a Salon en Provence, anticipato Arndt ed un gruppetto regolato da Keukeleire. Classifica generale immutata con Froome in giallo.

Gli ultimi sprazzi di Tour prevedevano una frazione lunga e ondulata per buona parte. Terreno ideale per provarci. L’idea è raccolta da venti uomini. Nell’allegra compagnia c’è di tutto . Chi è stato in fuga tutto il Tour, De Gendt, Calmejane, Perichon e Bakelants. Chi, come Mollema, è venuto soprattutto per aiutare il capitano ed ha anche trovato il più bel successo della carriera. Chi ha cercato la condizione per tutta la corsa senza mai trovarla, Gallopin. Chi ha cercato l’ultima zampata di una più che onorevole carriera, Chavanel. Chi vuol continuare a crescere, Gesbert. Chi è sempre alla ricerca di una carriera che sbocci, Sicard. Chi in corsa si vede sempre poco per poi aver la capacità di sbucare all’improvviso, Keukeleire e Albasini. Chi, come Boasson Hagen, sa di avere la ruota veloce ma non vuole spiegarlo nuovamente al gruppo compatto. Fra gli altri che completano la fila anche  Brambilla e Bennati. Per tutti costoro si tratta di dare un senso ad un Tour avaro di soddisfazioni personali.

Il vantaggio si dilata a dismisura e ben presto si capisce che la tappa è cosa loro.

L’armonia si rompe negli ultimi quaranta chilometri. Il gruppo in avanscoperta si sgrana. Prima si avvantaggiano undici uomini, poi dopo una girandola di scatti, è il caso a dare il suo bel contributo. Un rondò abbordato a destra dai soli Boasson Hagen e Arndt regala ai due quindici metri di vantaggio. Appena un paio di cambi ed il ritmo del norvegese si rivela insostenibile per Arndt. Boasson Hagen berrà tutto d’un fiato gli ultimi duemila metri ed andrà a cogliere un successo più che meritato.  Arndt secondo al traguardo, giungerà anche lui in solitario. Il gruppetto degli inseguitori, beffati dal rondò, sarà battuto in volata da Keukeleire su Bennati.

Il gruppo si presenterà con un distacco di oltre dodici primi.

Al di là del colpo di fortuna che ha determinato il successo di Boasson Hagen, bisogna dire che il norvegese ha disputato un ottimo Tour condito, oltre che dal successo odierno, anche da due secondi  e da due terzi posti. Anche oggi si è dimostrato tra i più lucidi fra gli uomini in fuga, e pur disponendo del miglior spunto non ha disdegnato di cercare anche l’azione personale. Un successo voluto, cercato e trovato.

La crono di Marsiglia aspetta per l’ultimo verdetto. Ventidue chilometri pianeggianti con il bel muro di Notre Dame de la Garde, poco oltre metà gara, per rompere il ritmo. Poche obiettivamente le chance di Bardet ed Uran di poter insidiare il trono di Froome. Più verosimilmente i due lotteranno fra di loro per il secondo gradino del podio, con il colombiano favorito. Landa dovrà difendere la quarta piazza da Aru, mentre quest’ultimo non dovrebbe aver problemi a difendere la sua dall’eventuale minaccia di Martin distante sessantuno secondi.

Il lungo equilibrio che ha contraddistinto questo Tour verrà quasi sicuramente spezzato.

Una crono giusta al momento giusto!

Turi Barbagallo (Il salotto del Ciclismo)

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