Musica

C’è stato un tempo, su un’isola non necessariamente felice al largo del Mediterraneo, in cui Prospero, duca di Milano, signore dei mari e dei venti, misterioso manipolatore di arcani sortilegi appresi da misteriose letture, s’interrogava sulla materia di cui fossero fatti i sogni. Qui e ora “Respiri d’autore” fornisce una delle possibili risposte: da sogno è l’incomparabile scenario della Tenuta San Michele, un panorama che, su e giù per i costoni del declivio, si espande in interminabili filari di vigneti, la luce morbida del crepuscolo, mentre ormai scendono le ombre della sera.

Ma può essere intrigante fare un piccolo gioco enigmistico, un cambio, e chiedersi invece di che materia siano fatti i suoni. Non certo per affrontare il discorso sotto il profilo scientifico, ma per porsi in ascolto del silenzio, dell’aura misteriosa e imponente che sull’Etna si respira, a qualunque ora del giorno, ancor di più durante la notte. E fra questi suoni integrarne altri, per gioco, per divertimento – o forse, in maniera più seria, per avere uno schermo sonoro su cui riflette luoghi, atmosfere, emozioni.

Per un fine settimana estivo, allora, lo spazio della Tenuta San Michele diventerà catino di sogni e di poesia di alcuni giovanissimi interpreti (nessuno ha superato i trent’anni), scenografica quinta di un palcoscenico immaginario. Sarà la scena ideale per un percorso Dal salotto all’opera, durante il quale Antonio Sapio e Junko Mashima affronteranno un repertorio che spazia da alcune arie antiche fino alle romanze da salotto di sir Francesco Paolo Tosti; passa attraverso l’aurea stagione del melodramma italiano dell’Ottoento; e dalla canzone napoletana e siciliana e approda all’Argentina di Astor Piazzolla, dove il tango si ammanta di malinconia e diventa “pensiero triste che si balla”, secondo la celeberrima definizione del compositore Enrique Santos Discépolo Deluchi.

Poi sarà la volta di Piano al quadrato, una grande kermesse pianistica che inizierà tra Romanticismo e virtuosismo, un programma ideato dal pianista ennese Francesco Di Stefano che associa alcuni titoli celeberrimi di Fryderyk Chopin fino alle trascrizioni bachiane di primo Novecento, dovute a due straordinari virtuosi della tastiera del calibro di Aleksandr Ziloti e Ferruccio Busoni. È un itinerario particolare e interessante, perché permetterà di seguire l’evoluzione della forma breve (dal valzer al notturno, dalla mazurka allo studio) dall’originaria concezione del pezzo caratteristico ottocentesco fino alle sue rivisitazioni, nel secolo successivo. Poi sarà la volta di Gaia Di Mauro che eseguirà musiche di Liswzt, Brahms e Chopin.

Alla Tenuta San Michele di Santa Venerina, in una terrazza sull’Etna, tra interminabili filari di vigneti, quando le stelle stanno a danzare.

Dopo il concerto, per chi volesse, sarà possibile cenare al ristorante della Tenuta e degustare i vini della Cantina.


Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero ma i concerti, causa posti limitati, sono su prenotazione.
Per info e prenotazioni:
fucina13@murgo.it
3483382958

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