Catania News

La mattina di sabato 12 agosto, tanti devoti catanesi sono convenuti nel sito dell’antica chiesa confraternale “Sant’Euplio fuori le mura” di via Sant’Euplio, distrutta dal bombardamento aereo alleato di giovedì 8 luglio 1943, per commemorare con un momento di riflessione e di preghiera il santo compatrono della città e dell’arcidiocesi, nel giorno del 1713° anniversario del martirio del venerato diacono concittadino.

  Molti dei presenti, guidati dalla storica dell’arte dott.ssa Matilde Russo e dall’archeologo dott. Oreste Lo Basso, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Associazione “Etna ‘ngeniousa”, sono scesi nella cripta romana, risalente al II secolo dopo Cristo e ritenuta dalla tradizione leggendaria “prigione” del martire.

   Alla presenza del dott. Francesco Marano, presidente del Comitato per la Festa di S. Agata e del comm. Luigi Maina, presidente onorario del Comitato e cerimoniere onorario del Comune, una breve rievocazione storica del millenario culto eupliano è stata curata dal giornalista pubblicista prof. Antonino Blandini, che ha raccomandato di trasmettere la memoria dei nostri luoghi eupliani alle future generazioni mediante l’apposizione di apposite targhe, a ricordo dei monumenti, delle vie e dei siti archeologici legati al racconto degli Atti autentici del martirio e alla devozione popolare.

foto Giovanni Crisafulli

Lo studioso ha ricordato alcuni dei devoti più illustri che hanno bene operato in vita per onorare il megalomartire catanese: nel 20° anniversario della morte il sacerdote prof. Rosario Mazza, già rettore del santuario diocesano “Sant’Agata la Vetere” e della chiesa primaziale “Sant’Agata al Carcere” e autore di una pregevole tesi di laurea sugli Atti del martirio, nell’anniversario della scomparsa il cav. Agostino Valenti, autore del testo di un inno a Sant’Euplio musicato dal m° Nunzio Schilirò, fondatore della Cappella Musicale del Duomo recentemente scomparso e il diacono permanente don Puccio Guido, che ha fondato in Tanzania un orfanotrofio intitolato al nostro santo, morto da poco più di un anno.

   Dopo che il sacerdote della Tanzania, in servizio presso la parrocchia “Sant’Euplio martire”, David Moris Kalimsenga, ha letto un passo della seconda lettera ai Corinzi di San Paolo apostolo dal tema “Nei martiri si manifesta la potenza di Dio”, il parroco padre prof. Fausto Grimaldi ha offerto una riflessione sul valore del martirio nella vita della Chiesa che in Sant’Euplio ha avuto uno dei più noti esponenti.

foto Giovanni Crisafulli

 Il parroco della Cattedrale, mons. Barbaro Scionti, ha guidato la preghiera comunitaria del “Padre Nostro” e ha impartito la benedizione del Signore con il reliquiario a braccio di Sant’Euplio che contiene un frammento osseo donato dalla Cattedrale di Trevico, in cui si conserva il corpo del martire, nel maggio 1656 ed inserito nel 1799 nel nuovo reliquiario dal 2004 custodito nel Duomo di Catania, dove pomeriggio di sabato 12 agosto i diaconi dell’Arcidiocesi hanno partecipato alla solenne concelebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo mons. Giuseppe Sciacca, nato a Catania ed originario di Aci Catena, segretario del Tribunale della Suprema Segnatura Apostolica.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post