calciosport

Conferenza stampa stamattina a Torre del Grifo Village di Antonino Pulvirenti, ex presidente e patron del Catania che, dopo due anni, ha voluto incontrare la stampa, ritornando a parlare della situazione in casa rossazzurra. Era presente anche l’amministratore delegato Pietro Lo Monaco. Diversi nell’incontro con la stampa gli argomenti affrontati da Pulvirenti che, scusandosi, ha riletto gli ultimi, difficili, quattro anni della società etnea.

“La frase sulla pressione dei tifosi – ha sottolineato Pulvirentinella vicenda scommesse fu infelice, chiedo scusa a chi si è sentito offeso. Non volevo addossare responsabilità ad altri. Ancora non vado allo stadio nonostante possa, visto che il Daspo è scaduto, perché provo disagio nell’incontrare le persone, non ho ancora superato questo aspetto. Tornerò al Massimino, lo farò quando mi sentirò meglio con la mia coscienza. Giovedì scorso si è chiuso, con esito positivo, l’iter di ristrutturazione del debito di Finaria attraverso l’emissione di un bond con il contributo di investitori esteri. Adesso il rilancio del gruppo e del Catania è possibile. Il concordato Wind Jet è perfezionato: sono stati già pagati 20 milioni su 21. Manca ultima rata, che è a mio carico”.

L’ex presidente e patron del Catania ha parlato anche di Pablo Cosentino e dei “Treni del gol”, della vendita della società e del nuovo stadio. “Chiamai Cosentino – ha ribadito Pulvirenti – per occuparsi del mercato affiancando lo stesso Gasparin, che però non accettò questa soluzione. Così diedi a Cosentino incarichi più ampi, mi ero illuso, con questo personaggio, di entrare in un mondo lontanissimo dalla nostra realtà. Cosentino è il mio errore più grande, una scelta scellerata che ancora non so spiegarmi. I Treni del gol sono stati una truffa nei miei confronti, ma resta la mia responsabilità morale. Siamo stati sanzionati col massimo della pena, eppure Arbotti, coinvolto a pieno titolo, è stato assolto per l’imputazione dell’articolo 2, quella che di fatto ha condannato il Catania alla retrocessione”.

Pulvirenti e Lo Monaco (Ph. Calciocatania)

“Nessuno mi ha offerto un euro per il Catania – ha continuato l’ex presidente – fosse arrivata la persona giusta l’operazione si sarebbe fatta, ma con Vergara o Claudio Luca non si è potuto fare nulla, non per colpa nostra. Ma la cessione del club è sempre possibile. Quando Lo Monaco è venuto a casa mia abbiamo parlato del passato, abbiamo superato tutto in fretta e ci siamo messi al lavoro per venire fuori da una situazione che ci vedeva moribondi ed ora possiamo guardare al futuro con un certo ottimismo. Per quanto riguarda lo stadio il vecchio progetto su Jungetto non esiste più, abbiamo perso i diritti su quel terreno e su Torre del Grifo si è rinegoziato il debito col credito sportivo stabilendo rate in un arco di tempo più ampio. Al momento siamo a posto, le pendenze pregresse sono state sistemate. La gestione della struttura, di proprietà del Calcio Catania, è stata data in affitto alla Calcio Catania servizi, società partecipata al 100% dal Calcio Catania”.

Pulvirenti ha poi ribadito che “la sua ambizione, il suo desiderio, è quello di poter tornare ad essere, se la situazione giudiziaria lo consentirà, il presidente del Catania”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post