Cultura

Emilio Dasyras

Riceviamo e pubblichiamo volentieri l’articolo sulla civiltà minoica  e sulla tauromachia, inviatoci da Creta, dove è nato e risiede, il dott. ing. Emilio Dasyras, geologo, docente universitario. Lo studioso, nostro assiduo lettore ed anche autore di alcuni articoli che abbiamo avuto l’onore di pubblicare su questo quotidiano, conosce bene la Sicilia, terra di antica civiltà mediterranea dalla radici culturali greche, dove ha frequentato gli studi universitari ed è un appassionato cultore di storia e di archeologia del mondo classico. Con Catania, città nel cuore del <mare nostrum> dalle chiare ascendenze elleniche e bizantine, il prof. Dasyras, poliglotta con ottima conoscenza della lingua italiana, ha un rapporto privilegiato anche per la comune devozione che lo lega ai nostri protomartiri della Chiesa paleocristiana, i santi compatroni dai nomi greci Agata ed Euplio, tanto venerati da millenni anche dalle comunità cristiane del Vicino Oriente. Egli riveste l’incarico di presidente delle Associazioni laicali cattoliche di tutta la Grecia e scrive sui giornali greci. Soprattutto negli ultimi anni la Grecia e in particolare Creta sono una delle mete preferite per le vacanze dai turisti catanesi e per motivi di studio dagli archeologi delle nostre università. (A.B.)

 

il palazzo di Minos

 La Civiltà Minoica si sviluppò lungo le coste e e nelle isole dell’Egeo dal secondo millennio al 1400 avanti Cristo e prende il nome dall’isola di creta. La “Civiltà Cretese” si sviluppa grazie alla sua posizione equidistante dai tre continenti circostanti: Asia, Europa e Africa.

   A differenza delle popolazioni mesopotamiche, la civiltà cretese basò la sua economia sul commercio, favorito dalla presenza di numerose isole sparse nel Mar Egeo che permettevano una navigazione sempre in vista della terraferma. L’agricoltura e l’allevamento del bestiame si diffusero nel VII millennio a vanti Cristo. Tra il IV e il III millennio avanti Cristo, si conobbero nuove tecniche della metallurgia, e nel II secolo Creta divenne, appunto, l’area greco-egea più sviluppata.

principe di Knossos

Il periodo prepalaziale si sviluppò tra il 2600 e il 1900 avanti Cristo. In questo periodo si vide la maturazione della civiltà cretese con la nascita di piccoli villaggi, lo sviluppo dell’agricoltura, dell’artigianato, della lavorazione dei metalli e dei primi traffici marittimi. Dotata di una potente flotta Creta godeva i prosperità e pace che grazie ad un florido commercio con altre città della Grecia, dell’Egitto e della Siria, le consentirono di arricchirsi in modo considerevole. Produceva olio, grano, vino.

    La caduta della civiltà cretese avvenne probabilmente tra il 1450 e il 1400 avanti Cristo. Riguardo alla scomparsa di questa civiltà gli studiosi si dividono in due gruppi: il primo attribuisce il crollo ad un cataclisma naturale ovvero ad un terremoto che causò un maremoto che andò ad infrangersi sulle coste cretesi distruggendo molte città. L’altro gruppo sostiene la teoria dell’invasione degli Achei che occuparono l’isola ed assorbirono la civiltà cretese segnandone la fine.

TAUROMACHIA-TAUROCATHAPSIA

sala del trono di Minoa

La Tauromachia era un gioco delle civiltà minoica che si praticava per due ragioni:

  1. per allenare il corpo e l’anima degli atleti che giocavano col toro.
  2. L’isola di creta è una terra molto sismogenica per il motivo che la plaghe tettoniche dell’Africa sprofondano sotto la plaga euro-asiatica e proprio sotto l’isola. Gli antichi cretesi credevano che dentro la terra esiste una Bestia che “muove” tutta la terra per uscire alla superficie. Così nasce il “Mito del Minotauro”, che rappresentava la sismogenuità dell’isola di Creta. Allora gli antichi cretesi facevano spesso questi <Giochi coi tori> (Tauromachie) nei posti ove c’era stato un terremoto, credendo che in questo modo il “Minotauro” diventasse benevolo.

    le cretesi

Emilio Dasyras

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