Catania News

Lunedì 25 settembre, alle ore 18 nella basilica Cattedrale, all’inizio del nuovo anno pastorale diocesano, la solenne concelebrazione della santa messa propria in onore del Beato Cardinale benedettino Giuseppe Benedetto Dusmet sarà presieduta dall’arcivescovo metropolita e presidente della Conferenza Episcopale Siciliana mons. Salvatore Gristina, con la partecipazione delle Caritas parrocchiali e dei numerosi gruppi di volontariato che operano nell’arcidiocesi metropolitana di Catania, che fu retta dal 1867 al 1894 dal venerato e misericordioso abate e cardinale Dusmet, del quale quest’anno ricorre il 150° anniversario della nomina ad arcivescovo di Catania e l’anno prossimo, 2018, il bicentenario della nascita.

   Al sacro rito eucaristico, animato dai canti liturgici della Cappella Musicale del Duomo diretta dal canonico Giuseppe Maieli, sarà presente anche il postulatore della causa di canonizzazione del Beato Dusmet e parroco della parrocchia “Sant’Euplio martire”, sacerdote Fausto Grimaldi, il quale in un messaggio diffuso appositamente per la ricorrenza dusmettiana ricorda come 200 anni fa il “buon Dio ci donò il piccolo Giuseppe Benedetto; nasceva così un figlio della luce che per grazia avrebbe illuminato i cuori induriti” per onorare, insieme al nostro pastore mons. Gristina, il Beato Dusmet.

   Il prof. Grimaldi ritiene assai opportuno evidenziare <alcuni aspetti affinché emerga un profilo di santità e di modello attuale e contagiante…e venga trasmesso l’esempio di un santo cristiano, la figura di cristiano esemplare senza precedenti, che nella sua grande semplicità e nella sua spiazzante umiltà è riuscito e riesce ancora oggi a dire qualcosa di sempre nuovo al nostro cammino di fede…>.

   <Il Beato Dusmet -prosegue il postulatore- non è solo un personaggio storico che nella scena della Chiesa siciliana di fine ‘800 ha avuto un ruolo significativo dal punto di vista sociale e pastorale; egli rappresenta una figura di cristiano esemplare senza precedenti. Nella sua specificità carismatica ha apportato innovazione dando slancio e vigore alla Chiesa così da far maturare frutti di conversione e gioia condivisa. Il suo esempio non si è mai fermato a quegli anni in cui sia come monaco sia come vescovo ha saputo testimoniare. L’amore cristiano nel nostro Beato si è prolungato fino a giungere ai nostri giorni con un messaggio attuale e che possiamo riscontrare benissimo come riflesso, nella figura dell’attuale Pontefice. Una voce, quella del Beato, che si intreccia perfettamente con quella di Papa Francesco. Entrambi, riescono a mostrare al mondo un Gesù buono, ricco di amore per l’umanità, pieno di gioia nel proclamare un messaggio di pace. Il Gesù dell’Emorroissa, della Samaritana, di Maria di Magdala ci mostra come nel Beato Dusmet si concretizzi il Vangelo vivendolo nella quotidianità senza fronzoli a spontaneamente  come mossi da un amore che ci spinge a compiere il bene>.

   Padre Grimaldi riconosce che <è quanto mai attuale la sensibilità pastorale del Beato che in linea con l’attuale pensiero di papa Francesco, oggi ci permette di nutrirci a nuova linfa. Infatti, nella Mesa crismale del 2 aprile 2015 il Pontefice ha parlato del compito non facile di “ungere il santo corpo fedele di Dio” e della “stanchezza dei sacerdoti”. E’ la preghiera che il Santo Padre ha rivolto ai pastori che lavorano in mezzo al popolo di Dio tra difficoltà e pericoli. Quindi, messaggio del “Dusmet pastore” e messaggio del “Pontefice pastore” sembrano che coincidano: la stanchezza per aver servito è come “l’incenso che sale silenziosamente al cielo” (Salmo 140, 2; Apocalisse 8, 3-4)>.

   <Così desideriamo vivere questo Bicentenario come un tempo di rinascita spirituale e di scoperta del vero significato della carità cristiana vissuta tra noi presbiteri, tra noi e il santo popolo di Dio. E il Signore ci donerà di raccogliere i frutti spirituali certi che, se Lui vorrà, potremo un giorno venerare i nostro Beato come Santo per la chiesa universale>.

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