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Malgrado funamboliche acrobazie e ogni sorta di contorsione, è accaduto! I padroni del pallone sono riusciti a farmi perdere Catania-Andria. Questo è il calcio dei soldi, delle scommesse, dei 2 euro e 90 centesimi per vedere in TV una partita (monopolio di una emittente che ha vinto l’asta). Così non sai mai per tempo quando – che giorno e che ora – si giocherà veramente la “tua” partita, quella che hai già pagato (se hai, come me l’abbonamento). Un ulteriore esempio è stato il valzer di orari della partita col Monopoli (fissata, sembra alfine, per le ore 20,30 di martedì 3 ottobre).

Il tabellone luminoso per Catania-Andria (Ph. calciocatania)

Ma, per favore, non chiamatelo “Spezzatino”; lo spezzatino può anche piacere…Questo è sbriciolamento (non preciso, peraltro, di cosa) detestabile. Non puoi fare uno straccio di programma; succede che, se hai “collocato” (potendolo fare) un impegno che t’impegna in prima persona nell’orario che, sino a qualche settimana prima, era compatibile con la partita, possa accadere che quest’ultima sia “ricollocata” proprio nell’orario in cui hai quell’impegno che t’impegna personalmente.

Non è la stessa cosa né se riesci a trovare una registrazione, né – tantomeno – se guardi una sintesi e nemmeno se te la racconta il più fidato dei tuoi amici (che so? Roberto…) non impegnato in un impegno che lo impegnasse personalmente.

Poi, c’è la c. d. “giornata rossazzurra” che sai che ci sarà, ma non sai quale e quando sarà. E speriamo che non porti male come ai francavillesi di due partite addietro…

Ancora il Castello Ursino di Catania

Il mio impegno consisteva in un evento organizzato dal Centro Magma: il magnifico e apprezzato concerto del Lydian Ensemble, diretto da Andrea Amici, al Castello Ursino, davanti alla cui entrata sono apparse delle bianche spennellature con scritto “ST. METRO”. Magnifico, pensi, i visitatori potranno arrivare in metro fin quasi dentro al Museo più ampio della città! I successivi pensieri sono di preoccupazione: che impatto ambientale avrà la struttura nascitura? E cos’altro sarà macinato nel sottosuolo e irrimediabilmente distrutto dalle unghie delle talpe scavatrici? Vuoi la metro? Chìssa è a zita! A proposito di beni archeologici (la grande bellezza!) sacrificati sull’altare del presunto progresso, Fellini in “Roma” (film tra i miei prediletti) inserì – da immenso maestro delle immagini e superlativo visionario – la memorabile sequenza in cui da una sala, scoperta durante gli scavi appunto per la metro, spariscono gli affreschi allorché giunge l’uomo con le sue lanterne abbaglianti. Come quando, ancora in uso le camere oscure, mentre stampavi una foto, mandavi la luce (non rossa o gialla) prima del bagno di fissaggio. Bluff… Nero totale. Quale inappagabile emozione si provava quando (e potevi averlo fatto, di volte, millanta che tutta notte canta!) lentamente appariva e prendeva forma l’immagine sul foglio di carta immerso nel liquido di sviluppo! Un sortilegio? Un miracolo! Uno spettacolo!

Il “Massimino”

La notizia non è tanto quella della vittoria, quanto quella che la partita Catania-Andria si sia potuta disputare. La vittoria non è una notizia perché, semmai, sarebbe stato tale qualunque risultato diverso (peraltro rischiato abbondantemente e, per fortuna, evitato). Il pericolo di non potere disputare l’incontro nasceva dal ping-pong in atto “a latere” tra amministrazione comunale e società sportiva, la cui pallina è costituita da un modulo da firmare. Per adesso, il problema è solo spostato di una settimana (partita col Monopoli, attuale capolista) non essendo stata risolta la questione. Né entro nel merito, se non per stupirmi di come la vicenda sia stata gestita, nei tempi e nei modi. Adesso, se il Comune scegliesse l’intransigenza, cosa succederebbe? E se pari dose di intransigenza perdurasse anche da parte della società sportiva? Aggiungo: tutti gli enti privati per svolgere attività negli spazi comunali (come nel caso del Castello Ursino a cui facevo riferimento prima) firmano un disciplinare che contiene clausole  analoghe – mutatis mutandis – a quelle riguardanti gli impianti sportivi – cfr.: http://www.mondocatania.com/wp/calcio-catania/caso-stadio-documento-chiesto-dal-comune-catania-contesta-147817 – e versano un corrispettivo all’Amministrazione. Secondo quale principio di uguaglianza una qualsivoglia società sportiva dovrebbe esserne esentata? Forse andrebbe rivista in generale tutta la materia e, auspicando ciò, può ritenersi come apripista la resistenza opposta dal Catania calcio. Oppure potrebbe realizzarsi una convenzione specifica (come in atto per altri locali comunali – credo che sia così, ad esempio, per il Centro Zo – concessi a terzi). Si attendono sviluppi.

Salvo Nicotra

Salvo Nicotra si è occupato di così tante cose da sentirsi – talora – come uno che non ha concluso niente (lo diceva anche Luigi Tenco ma lui era un grande!)… Laurea in Lettere all’Università di Torino con tesi in Storia del Teatro (più precisamente, sull’attualità dell’Opera dei Pupi; Antonio Attisani, relatore; Alfonso Cipolla, correlatore), regista teatrale, uomo di cultura e di sport, ha collaborato sin dalla (lontana) giovinezza e collabora – nella “maggiore età” – con varie testate giornalistiche; nella “precedente vita” è stato lavoratore pubblico e dirigente sindacale.

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