La sera della memoria liturgica del Beato Dusmet, celebrata in coincidenza con la Giornata diocesana del Volontariato e con l’inizio dell’anno pastorale, in Cattedrale sono convenuti da ogni parte della città e dell’hinterland metropolitano molti fedeli (anche dal Villaggio Dusmet in contrada Cucinotta e dalla parrocchia “Beato Cardinale Dusmet” in Montepalma) e volontari della Caritas diocesana e delle numerose parrocchie e dei tanti gruppi che operano nell’arcidiocesi, per partecipare alla solenne celebrazione della santa messa in onore del Beato Giuseppe Benedetto Dusmet, presieduta dal presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, mons. Salvatore Gristina pastore dell’arcidiocesi metropolitana di Catania, che fu retta dal 1867 al 1894 dal venerato e misericordioso abate benedettino e cardinale Dusmet, del quale quest’anno ricorre il 150° anniversario della nomina ad arcivescovo di Catania e l’anno prossimo, 2018, il bicentenario della nascita.
L’animazione liturgica è stata caratterizzata dall’assistenza del cerimoniere arcivescovile e liturgista padre Pasquale Munzone, di diaconi, allievi del Corso “Sant’Euplio”, ministranti della basilica e dai canti della Cappella Musicale del Duomo diretta dal canonico Giuseppe Maieli che ha eseguito in prima mondiale la messa “Caritas Christi” composta dal musicista ed organista m° Piero Figura, che ha scritto testo e musica del nuovo inno dallo stesso titolo dedicato al Beato “di luce adorno, splendente nella Gloria…”.
Alla concelebrazione si sono associati all’altare due monaci benedettini, l’abate di San Martino delle Scale prof. Vittorio Rizzone e l’abate emerito prof. Ildebrando Scicolone che dimora nel monastero “Beato Dusmet” di Nicolosi ai quali si deve la promozione dell’Anno Giubilare dusmettiano (24 settembre 2017-30 settembre 2018) per cui la Penitenzieria Apostolica ha concesso il dono dell’indulgenza plenaria a tutti i fedeli che visitano la basilica abbaziale di San Martino in Monreale e la chiesa monastica di Nicolosi.
Hanno concelebrato diversi sacerdoti diocesani legati in vario modo alle memorie e al culto del Beato, tra i quali: il vicario generale mons. Salvatore Genchi, il vicario episcopale per la Cultura prof. Gaetano Zito, il postulatore della causa di canonizzazione del Dusmet prof. Fausto Grimaldi, dal delegato arcivescovile per la Cattedrale mons. Barbaro Scionti, dal promotore di giustizia e difensore del vincolo al Tribunale Ecclesiastico prof. Carmelo Asero, dal parroco della matrice di Nicolosi padre Antonino Nicoloso, dal direttore della Caritas diocesana padre Piero Galvano, dal parroco di Sant’Antonio Abate in Belpasso can. Orazio Scuderi, dal superiore della Casa della Missione e responsabile della “Locanda del Samaritano” padre Mario Sirica, dal parroco di Santa Maria de La Salette padre Francesco Bontà, dal segretario arcivescovile padre Massimiliano Parisi. Presenti diverse religiose degli istituti di vita consacrata operanti in città: suore salesiane figlie di Maria Ausiliatrice, oblate benedettine dell’Adorazione perpetua, missionarie della Carità di Santa Madre Teresa di Calcutta, del Bell’Amore, francescane del Vangelo, figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, ecc..
Alla conclusione del sacro rito l’urna delle reliquie del Beato è stata trasferita processionalmente portata a spalla dai volontari guidati dal maestro del fercolo di S.Agata, Claudio Consoli, all’altare della Madonna nella navata destra della basilica dove rimane sempre esposta alla venerazione dei fedeli. Il metropolita e il postulatore hanno guidato l’ultima preghiera d’intercessione per implorare dall’Onnipotente il dono della canonizzazione di Colui che “per 27 anni è stato l’angelo della carità” per il popolo catanese.