Catania News

Parchi vandalizzati, preda di ladri e delinquenti e assolutamente off limits per i catanesi. Oggi molti spazi verdi del capoluogo etneo si trovano in queste condizioni. Parco Lizzio, Fenoglietti, Degli Ulivi, Spina, Monte Po, Gioeni e l’elenco potrebbe continuare ancora per molto. Il Comune non ha i fondi necessari per assicurare in questi luoghi l’adeguata vigilanza attraverso l’istallazione di un impianto di videosorveglianza efficace. Stessa situazione riguarda il corpo della Polizia Municipale che, allo stato attuale, si ritrova con un organico ridotto all’osso. Per queste ragioni  Vincenzo Parisi, presidente della commissione comunale al Bilancio, chiede con forza al Sindaco Bianco di attivare sui parchi e sui principali luoghi di aggregazione di Catania i project financing con l’intervento dei privati: a loro gli oneri per la manutenzione ordinaria e straordinaria, alla città l’onore di avere finalmente strutture in perfette condizioni.

Discariche nei parchi

“I risultati ottenuti finora su piazza Abramo Lincoln oppure al boschetto della Plaia – spiega Parisi- con il “Liotru Adventure Park” sono sotto gli occhi di tutti. Perchè allora non fare la stessa cosa in molti altri spazi cittadini completamente distrutti dai vandali? Modelli di operatività dove la riqualificazione passa da una forte collaborazione tra pubblico e privato. Questo, quindi, può servire a soddisfare i fabbisogni della collettività. Nessuna finanziaria o richiesta alla Cassa Depositi e Presiti ma denaro privato, attraverso bando pubblico, per restituire dopo anni, decine di parchi o piazze alla città. Negli ultimi anni i semplici appelli al senso civico della gente non sono bastati perché molti punti di aggregazione e socializzazione, appena cala il buio, diventano territorio esclusivo dei teppisti che rubano, distruggono e danneggiano l’arredo urbano”.

“Il mattino seguente– conclude Parisi- alle famiglie non resta altro da fare se non la conta dei danni e al comune di porre rimedio ai raid vandalici. Fenomeni che si ripetono di continuo e costano alle casse comunali centinaia di migliaia di euro ogni anno. Ecco perché il “project financing” può mettere in moto quella collaborazione che garantirebbe la piena fruibilità delle strutture alla gente e senza grandi oneri all’amministrazione comunale”. 

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