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Con decreto del 17 ottobre 2017, l’arcivescovo metropolita mons. Salvatore Gristina, a norma del canone 381 del Codice di Diritto Canonico, preso atto delle indicazioni contenute nell’“Istruzione del <Consilium> e della Sacra Congregazione dei Riti Musicam Sacram del 5 marzo 1967” al capitolo II, numeri 19, 20, 21 e 22, ha nominato ad “quinquennium”, il cinquantaquattrenne sacerdote Giuseppe Maieli maestro di Cappella della Chiesa Cattedrale “Sant’Agata Vergine e Martire” di Catania, ufficio resosi vacante per la morte del compianto canonico mons. prof. Nunzio Schilirò, ultimo titolare nella qualità di fondatore e direttore stabile.

Giuseppe Maieli maestro di Cappella della Chiesa Cattedrale “Sant’Agata Vergine e Martire” di Catania

Padre Maieli, nativo di Siracusa, è stato ordinato presbitero il 2 gennaio1995 dall’arcivescovo metropolita emerito mons. Luigi Bommarito nella Basilica Cattedrale, di cui è canonico minore, vicario parrocchiale e maestro organista.

 Il nuovo maestro della Cappella Musicale del Duomo è anche cappellano del Presidio Ospedaliero “Garibaldi” Nesima Superiore, vicedirettore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della Salute e rettore della chiesa “Sant’Anna”, filiale della parrocchia “Santa Maria dell’Aiuto”.

Ha conseguito il baccellierato in Musicologia con il maestro Nicola Tangari presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma. Ha studiato, nello stesso Istituto, pianoforte e organo con i maestri Raul Meloncelli e Alberto Cerroni. Ha seguito i corsi di Canto Gregoriano con i maestri Alberto Turco, Nino Albarosa e Bonifacio Giacomo Baroffio con il quale ha registrato un doppio CD di canto gregoriano per la rivista di musica “Amadeus”.

  Per diversi anni, è stato parroco nella parrocchia “San Pio X” in Nesima Superiore. La nuova Cappella Musicale del Duomo di Catania, rifondata nel 1990 per volontà dell’arcivescovo Bommarito, ha il compito principale di svolgere il servizio corale in Cattedrale nelle maggiori solennità dell’anno liturgico, e quindi il suo repertorio è prevalentemente sacro e liturgico.

  Antonino Blandini

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