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E’ stato solennemente inaugurato il 48° anno accademico dello Studio Teologico interdiocesano “San Paolo”, centro accademico di ricerca e di insegnamento aggregato alla Pontificia Facoltà Teologica “San Giovanni Evangelista” di Sicilia, con sede presso il Seminario Arcivescovile maggiore dei Chierici di viale Beato Odorico da Pordenone in Catania, con la concelebrazione eucaristica presieduta da mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, vice presidente della Conferenza Episcopale Italiana e già preside della Facoltà Teologica “San Giovanni Evangelista” di Sicilia, con la partecipazione dei vescovi e dei rettori di seminario anche delle diocesi di Siracusa, Noto, Caltagirone, Nicosia nonché dei sacerdoti docenti.

   Dopo il saluto del moderatore dello Studio mons. Salvatore Gristina, arcivescovo metropolita di Catania e presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, è seguita la relazione del preside prof. Maurizio Aliotta sulla scia della verifica costante delle scelte fatte negli anni recenti sia in ordine alla didattica sia in ordine alla forma istituzionale che l’adesione al “processo di Bologna” ha comportato, ferma restando la fedeltà alla finalità istituzionale dello Studio: la formazione teologica dei suoi studenti sia candidati agli ordini sacri che laici che desiderano acquisire una precisa competenza teologica professionale: “Lo sforzo della presidenza è quello di dare sostanza alla centralità degli studenti, senza ridurla ad un vuoto slogan.

   Il bilancio dello scorso anno è sostanzialmente positivo: “il numero dei docenti stabili – ha affermato mons. Aliotta- è passato da 8 a 9 unità; gli studenti sono stati 263, di cui 222 al I ciclo e 41 al II. Trenta di loro hanno completato il quinquennio istituzionale conseguendo il grado accademico del baccalaureato e 7 hanno completato la specializzazione con la licenza. La docenza curriculare si è svolta con regolarità, nonostante le difficoltà strutturali di ordine logistico che vengono superate grazie alla fattiva collaborazione del Seminario Arcivescovile di Catania.

   Alle attività curriculari si sono affiancate diverse importanti attività extracurriculari o direttamente realizzate per un servizio più allargato alle diocesi”:

  1. -In collaborazione con la Fondazione Synaxis e l’Università degli Studi di Catania si è tenuto l’incontro dibattito su “Pluralismo religioso e libertà d’espressione” con gli interventi del prof. Laurent Basanese religioso della Compagnia di Gesù, direttore del Centro Studi Interreligiosi della Pontificia Università “Gregoriana” di Roma e del prof. Paolo Branca, docente di lingua e letteratura araba presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
  2. Lo stesso prof. Basanese ha tenuto la prolusione di inizio dell’anno accademico su < “Il dialogo dello scambio teologico” tra cristiani e musulmani: pertinenza e metodo>.
  3. Nel contesto della “memoria” dei 500 anni della Riforma protestante, l’annuale<disputatio> è stata tenuta dal prof. Fulvio Ferrario, decano della Facoltà Valdese di Teologia di Roma su “L’uomo responsabile. L’attualità del pensiero di Bonhoeffer”.
  4. Nello stesso spirito di dialogo ecumenico, l’annuale seminario interdisciplinare ha affrontato la questione urgente di ripensare “l ministero in prospettiva ecumenica”, relatori i professori Maurizio Aliotta, Nunzio Capizzi docenti stabili dello Studio (per la prospettiva cattolica), il diacono Paolo Gionfriddo dell’Eparchia di Piana degli Albanesi e docente invitato presso lo Studio (per la prospettiva ortodossa) e il reverendo Taneli Juho Pekka Ala-Polas, presbitero della Chiesa luterana finlandese (per la propettiva riformata).
  5. Sempre sulla medesima problematica il prof. Hervé Legrand, docente emerito all’Institut Catholique di Parigi, ha tenuto una lezione su “Il dialogo tra cattolici e luterani sul ministero apostolico”.
  6. In collaborazione con l’Università degli Studi di Catania si è svolto presso il suo Dipartimento di Economia e Impresa il convegno su “Economia ed etica. Il dialogo necessario per il bene della casa comune”. Le relazioni, introdotte dal prof. Francesco Brancato, sono state tenute dal dott. Daniele Spadaro dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, già direttore dell’Osservatorio astronomico di Catania, dal prof. Giuseppe Tanzella Nitti, della Facoltà Teologica della Pontificia Università della Santa Croce di Roma, dal prof. Emanuele Biondo del Dipartimento di Economia e Impresa dell’Università di Catania, dal prof. Giuseppe Notarstefano del Dipartimento di Scienze Economiche Aziendali e Statistiche dell’Università di Palermo, dal prof. can. Vittorio Rocca dello Studio Teologico “San Paolo2.

   Il preside ha evidenziato anche che si è tenuto il secondo anno del biennio di formazione per gli operatori di pastorale familiare e continuano i corsi integrativi per gli insegnati di religione cattolica nella scuole statali. Un orso di aggiornamento per gli insegnati di religione si è tenuto su “Bioetica e competenza religiosa nella scuola oggi”.

 “Per una maggiore qualificazione di questo nostro servizio abbiamo ottenuto dal ministero il riconoscimento di ente accreditato a rilasciare corsi di formazione e aggiornamento per gli insegnanti di religione di ogni ordine e grado, obbligati per legge a conseguire i crediti formativi riconosciuti dal ministero. Precedentemente, in data 21 aprile, lo Studio era stato iscritto nello schedario dell’Anagrafe nazionale delle Ricerche”.

   “In conclusione -ha affermato mons. Aliotta- devo evidenziare accanto agli aspetti positivi anche alcuni nodi ancora da sciogliere. Mi riferisco soprattutto al ritardo nella pubblicazione della nostra rivista L’auspicio è che possa essere colmato nel corso del triennio di questa presidenza che inizia con quest’anno accademico. Così pure occorrerà affrontare e risolvere al meglio l’impletazione e la diffusione degli studi ospitati nelle collane”.

   Ha concluso il solenne atto accademico la prolusione d’inizio del prof. Lothar Vogel, luterano e docente di Storia del Cristianesimo presso la Facoltà Valdese di teologia a Roma, dal tema “Fede e ragione nella teologia di Martin Lutero”, scelto dal “San Paolo” per coniugare due volontà: un riferimento autorevole alla figura di Lutero e un anticipo dell’anniversario dei venti anni della pubblicazione dell’enciclica “Fides et ratio” di San Giovanni Paolo II il Grande.

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