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La Candelora d’oro, segno della devozione della città verso la santa Patrona, impreziosisce “la settimana di S. Agata” in coincidenza con l’assegnazione del premio ad un “catanese eccellente”, Rosario Fiorello, il popolare showman siciliano, che si presenterà, nella corte di palazzo degli Elefanti, alla solenne cerimonia con accanto a sé i massimi esponenti della civica Amministrazione -il sindaco Enzo Bianco, il presidente del Consiglio Comunale Francesca Raciti, assessori e consiglieri comunali, le più alte autorità civili e militari, i componenti del comitato dei festeggiamenti con il presidente Francesco Marano e il presidente emerito Luigi Maina, cerimoniere del Comune, nonché l’arcivescovo Salvatore Gristina, presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, tutti inseriti in uno straordinario abbraccio di folla. Fiorello è la 21^ personalità catanese ad essere insignita dell’ambìto riconoscimento di Catania che non vuole trascurare di onorare i suoi più degni figli. La sera del 2 febbraio, nella sede del governo amministrativo cittadino, avverrà la protocollare consegna del “premio agatino”.

Rosario Fiorello in “L’Ora del Rosario”

Il conferimento della Candelora d’oro per la prima volta viene assegnata ad un autentico uomo dello spettacolo. Il primo cittadino nell’annunciare la scelta di Fiorello aveva espresso compiacimento nel poter premiare “l’intraprendenza, l’ironia, l’autoironia del catanese, del siciliano che riesce ad esaltare le proprie naturali doti sino a raggiungere l’eccellenza e, senza timori riverenziali, è capace di confrontarsi, alla pari, con autentici mostri sacri”. Il sindaco si è detto onorato di assegnare il premio come segno di positività a un conduttore radiofonico e televisivo nonché comico e cantante come Fiorello, uno straordinario ambasciatore della catanesità e della terra di Sicilia nel mondo.

Dopo la cerimonia di consegna del Premio, sindaco e metropolita hanno proceduto al simbolico gesto rituale, risalente al cerimoniale rinascimentale del 1522 opera del magnanimo concittadino e senatore romano, don Alvaro Paternò, della riaccensione della lampada votiva alla Protomartire, raffigurata in un bassorilievo marmoreo a mezzobusto collocato sulla destra dell’atrio dell’ingresso centrale del palazzo con una piccola reliquia della santa e il severo acrostico ammonitore, che risalirebbe, alla drammatica presenza a Catania di Federico II: “NOPAQUIE, Noli offendere Patriam Agathae quia ultrix inuriarum est”.

L’arcivescovo, nel giorno in cui la Chiesa celebra la Giornata della Presentazione del Signore, impartirà la benedizione del Signore ai convenuti con la reliquia di S. Agata. Il suggestivo rito si è concluso con la preghiera del Padre nostro. Subito dopo, si snoderà per piazza Università, via Etnea e piazza Duomo il corteo storico “senatoriale” settecentesco del mazziere, dei tamburini, dei trombettieri e dei valletti in alta uniforme di gala “barocca” con torce e vessilli, seguito da alcuni cerei votivi agatini presenti in piazza.

Davanti al prospetto della Cattedrale avverà il devoto omaggio floreale dei Vigili del Fuoco con un’autoscala al gruppo scultoreo marmoreo della “Gloria di Sant’Agata tra gli angeli osannanti”, illuminato dalle fotoelettriche, mentre le sirene delle autobotti dei pompieri suoneranno a lungo unendosi allo scampanio del Duomo, alle 21 salve a cannone seguite da un coloratissimo spettacolo pirotecnico, segno del sanguinoso martirio della santa e del fuoco dell’Etna, per onorare la Patrona, palladio inviolabile della città sempre legata a lei da un rapporto indissolubile d’amore. Seguirà uno spettacolo di video-mapping proiettato sulla facciata di Palazzo dei Chierici a cura del fotogiornalista professionista, Fabrizio Villa. Fino a mezzanotte si svolgerà la “Notte Bianca” agatina con i musei e i negozi del centro storico aperti.

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