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Sabato 24 Febbraio alle ore 17,30 il Gruppo D’Arte Sicilia Teatro, diretto da Tino Pasqualino, per il terzo appuntamenti della XXVII Stagione al Teatro Ambasciatori di Catania, in via Eleonora D’Angiò 17, metterà in scena “Scuru” di Nino Martoglio.

Lo spettacolo sarà replicato sempre il 24 Febbraio alle ore 21,15 e domenica 25 Falle ore 18,00. In scena Pasquale Platania, Tony Pasqua, Gabriella Rodia, Giacomo Famoso, Maria Piana, Mariarosa Judica, Mimma Giuffrida, Salvo Lorenzini, Rosario Rizzieri, Nunzio Rinaldi. Regia di Lino De Motta, assistente alla regia Sara Lattuga Collaboratore di palco Fiorella Luppino.

Nino Martoglio

La rappresentazione in 2 atti , vede protagonista zu Masi Latinu, un sensale cieco accudito dai due figli, Ninu anche lui sensale e Rosa  che lo adorano. Tutto sembra procedere come sempre, tra il lavoro e la vita familiare: la giovane e innamorata Rosa sogna di poter sposare il suo amore Decu Mantera, ma il momento storico è quello della prima guerra mondiale e arriverà qualcosa che stravolgerà la tranquillità della famiglia. Nino, infatti, dovrà presentarsi per il servizio militare, poiché arriva a casa la cartolina di precetto. La reazione della famiglia è doppia: da un lato serpeggia la prostrazione di sapere il figlio lontano, ma dall’altro, spicca il desiderio di partecipare ad un evento così importante per servire la Patria. Ci vorrà un anno prima che Nino possa tornare a casa, ma il destino tragico farà sì che anche lui tornerà cieco. A questo punto, la vita familiare cambierà e la sorella di Nino, Rosa dovrà rinunciare ai suoi progetti matrimoniali e insieme dovranno trovare la forza per continuare a vivere e andare avanti. Uniti dalla stessa sorte, padre e figlio potranno migliorare il loro rapporto. Certi valori fondamentali come la solidarietà, l’amore, l’attenzione verso coloro che vivono costretti, per un impedimento funzionale, sembrano dimenticati o addirittura cancellati. Nella vicenda un finale pieno di positività per ritrovare la forza e il coraggio di riscoprire quegli ideali che, coniugati drammaticamente nella sofferenza, nel sacrificio e nella rinuncia, possono invece proiettarci verso un mondo improntato alla vera solidarietà.

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