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Case abbandonate, ingressi murati e un processo di riqualificazione che non è mai cominciato. Se non si interviene immediatamente sulla Casbah Cifalota si rischia di ritrovarsi per le mani un intero quartiere fantasma. Un pezzo di storia, di una parte antichissima di Catania, dove, accanto agli abitanti del rione, si trovano disagi e problemi di ogni tipo. Via Mannino, via Gelsi Bianchi, via Torrente, via Cristaldi e via Stazzone: queste sono solo alcune delle strade cariche di cultura, di tradizione e di memoria e che ora devono fare i conti con rifiuti e degrado di ogni tipo. Un dedalo di stradine, viuzze e sentieri risparmiati dall’edificazione selvaggia dei decenni passati dove si rischia di perdersi ad ogni incrocio.

Casbah cifalota

Per tutte queste ragioni Giuseppe Zingale, vice presidente della circoscrizione di Cibali-Trappeto Nord-San Giovanni Galermo, si è attivato in tutti i modi con le istituzioni competenti studiando pure un progetto di riqualificazione radicale per la Casbah Cifalota. Un piano di lavoro che sfrutti l’idea di realizzare un percorso enogastronomico prendendo esempio dal modello francese oppure di trasformare l’area in una seconda piazza Teatro Massimo con pub e locali per le famiglie. Altra idea sarebbe quella di dare vita a piccole attività commerciali o un museo all’aperto che ricalchi il modello già collaudato di San Berillo. Dopo tavoli tecnici e conferenze dei servizi andati a vuoto in passato, si potrebbero coinvolgere i privati che, in cambio di agevolazioni fiscali, potrebbero garantire un restyling completo dell’intera area. Oggi senza nessun tipo di manutenzione e con le continue intemperie, tante case sono ridotte a scheletri di cemento. Molte hanno porte e finestre murate. Sfortunatamente, per un edificio chiuso, tanti altri restano perfettamente accessibili a chiunque.

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