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Appuntamento davvero da non perdere lo scorso fine settimana per la novità assoluta a Catania (in due repliche per le scuole la mattina e per tutti la sera) al Piccolo Teatro della Città, di “Fuad che toccava le ali alle farfalle” di Lina Maria Ugolini, proposto dalla compagnia Godot di Ragusa dell’affiatata coppia Federica Bisegna e Vittorio Bonaccorso che, proprio nel ragusano, hanno messo su una bella organizzazione e programmazione, creando soprattutto una scuola, un gruppo di giovani e giovanissimi di assoluto talento, tra i 14 e i 17 anni, che fanno ben sperare per il futuro del teatro di qualità.

Federica Gugliemino in “Fuad”

La pièce, in circa 60′, offre sul palco del “Piccolo” di Catania una storia poetica, commovente, ricca di spunti e brulicante di fantasia e che vede protagoniste otto giovanissime e talentuose interpreti. Un progetto teatrale sviluppato in assoluta sinergia da Federica Bisegna e Vittorio Bonaccorso e che viene fuori dalla penna, dall’estro fantasioso ed illuminato di Lina Maria Ugolini, scrittrice delicata e di grande spessore che per l’occasione ha sviluppato la storia dello spettacolo attorno ai due suoi fortunati romanzi, editi da Splen, “Jamil e la nuvola” e “Fuad delle farfalle”.

Con l’attenta regia di Vittorio Bonaccorso – che cura anche una scenografia semplice e che lascia spazio alla fantasia – gli eleganti costumi di Federica Bisegna e le straordinarie ballate di Pietro Cavalieri, viene rappresentata, dopo i successi ottenuti a Ragusa, una storia che incanta, che sprizza umanità e poesia e che vede protagonista in scena, nel ruolo di Fuad, la quattordicenne Federica Guglielmino, accompagnata dal coro delle giovanissime attrici (tra i 14 e i 17 anni) della scuola di teatro ragusana formato da Monica Firullo, Sara Cascone, Micaela Sgarlata, Benedetta D’Amato, Benedetta Mendola, Giulia Massari e Flavia Iurato.

Il gruppo di “Fuad” con Lina Maria Ugolini, Vittorio Bonaccorso e Federica Bisegna

La protagonista del racconto, Fuad, è una ragazza egiziana, di soli 14 anni (come la giovane attrice), appartenente al mondo arabo,  dove i crudeli uomini neri del deserto le hanno strappato la madre perché troppo perspicace e le hanno fatto commettere, a sua insaputa, complici il padre ed i cugini, una strage di occidentali nella “casa del lusso”. Fuad si caratterizza per il tocco lieve delle sue dita, abili a catturare le farfalle senza sciupare loro le ali, in contrasto con un presente rigido e crudele. E la farfalla – secondo la poetica visione della Ugolini – diventa metafora del cambiamento, della metamorfosi che vive ogni bambina che, crescendo, si ritrova donna e in quanto tale, nella società araba, posta in una condizione di sudditanza nei confronti del potere maschile. Fuad si ribella ad una simile realtà e nel finale vaga nel deserto – spazio vuoto e nell’immaginario colmo di tutto, luogo dell’interiorità – dove incontra le sue farfalle che la conducono verso la certezza di un riscatto.

Lina Maria Ugolini

Lavoro di grande intensità, che colpisce e commuove il pubblico non solo per il tema affrontato, di grande attualità (guerra, attentati islamici, violenza e sottomissione delle donne), ma anche per la vissuta e irreprensibile interpretazione sia della protagonista che delle altre giovani componenti del coro. La regia di Vittorio Bonaccorso, muovendosi tra attualità e atmosfera da fiaba poetica, riesce ad assemblare una pièce di grande suggestione, all’insegna della semplicità, toccando argomenti crudi come la violenza sulle donne, le stragi islamiche ma in modo delicato e “sulle ali di una farfalla”.

Federica Bisegna e Vittorio Bonaccorso

Applausi degli spettatori, alla fine, per l’autrice Lina Maria Ugolini, che con la sua scrittura, i suoi libri, i suoi testi, continua a confermare il suo talento, per il progetto di Federica Bisegna e Vittorio Bonaccorso e per la compagnia Godot, per le dolci ballate del maestro Pietro Cavalieri, per la talentuosa e convincente Federica Guglielmino, abile a rendere vivo e palpitante il riscatto della giovanissima Fuad ed infine consensi per il coro delle giovanissime attrici, capaci di coinvolgere il pubblico in un viaggio di commozione e di riscatto, “sulle ali della fantasia e delle farfalle” che, per magia ed incanto, volteggiavano sulla scena del “Piccolo” di Catania.

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