Intervista con...

L’attore catanese Francesco Foti, nel ruolo del magistrato Carlo Mazza, è uno dei protagonisti di punta della nuova serie tv, partita su Rai Due il 14 Marzo con i primi due episodi, “Il Cacciatore”, diretta da Stefano Lodovichi e Davide Marengo. La serie, di 12 episodi, è ispirata alla vera storia del magistrato Alfonso Sabella (che nella finzione diventa Saverio Barone), membro del pool antimafia di Palermo dei primi anni Novanta, subito dopo le stragi di Capaci e Via D’Amelio. Le vicende sono tratte dal suo romanzo autobiografico Cacciatore di mafiosi”, edito da Mondadori. Ad aprile 2018 la serie verrà presentata in concorso al Canneseries (Cannes International Series Festival).

Francesco Foti a teatro (Ph. Dino Stornello)

Francesco Foti, diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, si è perfezionato con workshops di recitazione, di voce e scrittura in Italia e all’estero. Molto Teatro nella sua carriera, dagli autori classici (Pirandello, Shakespeare, Checov) ai contemporanei (Albee, Camus), ma anche Cinema (Giuseppe Tornatore, Roberto Faenza, Giuseppe Piccioni) e  Tv, con ruoli comici e drammatici (Raccontami; Il capo dei capi; All Stars; Squadra Antimafia 3; Tutta la musica del cuore, su Raiuno). Ha lavorato in Radio (con Francesco Salvi e Paolo Villaggio, tra gli altri) e nel Cabaret (anche con i Cavalli Marci). Ha scritto, diretto e interpretato Relazioni più o meno pericolose; Sotto il vestito Foti, il monologo Niuiòrc Niuiòrc e “Venti Fotici, spesso in tournée in Italia.

Francesco Foti – Carlo Mazza in “Il Cacciatore” (Ph. Floriana Di Carlo)

Abbiamo sentito l’attore Francesco Foti telefonicamente e lui stesso ci ha parlato del suo personaggio ne “Il Cacciatore”, della qualità della nuova serie tv, del rapporto con i colleghi di lavoro, della sua attività ed infine dei suoi prossimi impegni teatrali e del suo cane Martin.

Il personaggio che interpreti ne “Il Cacciatore”. Chi è il magistrato Carlo Mazza?

In questa serie sono Carlo Mazza, magistrato molto esperto, attento, calmo, il punto di riferimento nel pool antimafia, apparentemente sempre in controllo. A lui sono affidate le indagini più importanti, quella su Bagarella e quella sul rapimento del piccolo Di Matteo. L’impatto col giovane magistrato Saverio Barone (Francesco Montanari) ambizioso, spocchioso, nonostante la sua inesperienza sul campo, non può certo essere idilliaco. E quando saranno costretti a lavorare fianco a fianco saranno scintille, anche se il loro rapporto avrà sviluppi inaspettati e articolati”..

Il giudice Carlo Mazza in “Il Cacciatore” (Ph. Floriana Di Carlo)

Quanto c’è di reale e quanto è frutto di immaginazione in questa serie televisiva?

“I fatti raccontati ed i metodi di indagine sono tendenzialmente fedeli, come i nomi dei mafiosi (d’altra parte Alfonso Sabella, autore de “Il cacciatore di mafiosi” da cui trae spunto la serie, ha supervisionato tutto il lavoro, dalla scrittura alla realizzazione); i nomi dei “buoni”, le loro storie e le vicende familiari sono inventate, ma assolutamente realistiche. Nella nostra finzione drammaturgica, ad esempio, il mio Carlo Mazza ha lavorato per anni a fianco di Giovanni Falcone, che era anche il suo mentore e migliore amico, quindi la caccia ai mandanti dell’omicidio ha per lui anche un fortissimo sapore personale, di vendetta. Sebbene sia un personaggio non realmente esistito, è scritto così bene da renderlo persona, più che personaggio”.

Rispetto alle varie fiction che vediamo in tv come giudichi la serie “Il Cacciatore” e cosa la distingue da altre simili?

Capisco che io possa sembrare di parte, ma trovo che sia davvero un’altra cosa, una scommessa nuova e coraggiosa per la Cross Productions e per la Rai. Abbiamo coniato un nuovo hashtag: #serienonfiction. Sono stati fatti tutti gli sforzi possibili per trovare un modo nuovo di raccontare storie e personaggi credibili, con le loro contraddizioni e  i loro pregi e difetti. È molto chiaro da che lato sta il bene e da quale il male, ma sia i magistrati che i mafiosi hanno comunque i loro chiaroscuri. Persone, appunto, non stereotipi. E i risultati sono stati incredibili: oltre al notevole riscontro di pubblico e critica, siamo l’unica serie italiana in gara nella prestigiosa competizione internazionale Canneseries e diversi grandi broadcaster stranieri sono interessati alla distribuzione all’estero”.

Il pool de “Il Cacciatore”

Come ti sei trovato con il resto del cast?

“Magnificamente. E non parlo solo dei colleghi, ma dell’intero cast, tecnico e artistico. Dal produttore Rosario Rinaldi al macchinista, passando per tutti i reparti e fino alla post produzione. Ho sempre avuto la sensazione che tutti andassimo a tavoletta nella stessa direzione con la stessa determinazione e serietà. Nello specifico del set, poi, ho avuto la fortuna di girare la maggior parte delle scene con Francesco Montanari, collega e amico prezioso per talento, ascolto e generosità”.

Dopo questa esperienza ne “Il Cacciatore”, dove ti vedremo e cosa hai in programma, invece, in ambito teatrale?

In attesa che si concretizzi un progetto da girare in estate, torno all’amato teatro. A Maggio sarò al fianco di Massimo Dapporto sul palco del Teatro Stabile di Catania, con la regia di Giovanni Anfuso. Un testo contemporaneo, molto particolare e interessante, molto difficile da mettere in scena e per questo molto stuzzicante. Se non c’è rischio, non c’è divertimento, no?…Nel frattempo, però, mi raccomando: seguite Il Cacciatore i mercoledì su Rai2 e, se volete, seguite me sui Social; mi trovate facilmente, sono francescofoti1 su tutti!”.

Francesco Foti

Da quando hai iniziato a fare l’attore come è cambiato il tuo modo di recitare e che genere di teatro ti interessa?

“Da quando ho iniziato sono andato avanti, ho molti più strumenti a disposizione grazie all’esperienza e ai continui seminari di recitazione, voce e scrittura che frequento quando non lavoro, ma  l’importante è mantenere sempre la stessa passione, la stessa onestà, la stessa curiosità e la stessa meticolosità. Questi sono requisiti fondamentali per chi vuole fare teatro. Il Teatro che mi interessa è quello semplice; quello che non ha bisogno di enormi apparati scenografici; quello in cui gli attori si parlano e non recitano; quello che può aiutare a dare una sveglia”.

Cosa preferisci tra cinema, tv e teatro?

“Ho la fortuna di frequentare tutte e tre le discipline. Purché ci sia una buona qualità, non ho una netta preferenza (anche se il Teatro è il primo amore e resta il miglior nutrimento dell’anima!). Cerco di scegliere i progetti e le sfide che mi sembrano più interessanti. Va a periodi e ad occasioni. Al momento, ad esempio, sono stato coinvolto in una serie tv, ma presto tornerò al teatro”.

Francesco ed il suo caro cane Martin…

So che da poco hai perso il tuo amico, il tuo caro cane Martin. Cosa ha rappresentato per te e come lo ricordi?

“Per me è stata una autentica botta perdere, dopo 14 anni di convivenza con lui, il mio amico, fratello, cane Martin. Adesso mi sono un po’ ripreso, ma penso ancora tanto a lui, per la gioia e la compagnia che mi regalava ed ogni tanto mi pare di vederlo correre e zampettare felice in casa e correre verso di me. La sua perdita mi ha lasciato un dolore fortissimo, ma sono covinto che lui sta adesso correndo nei prati del paradiso e veglia sempre su di me, lasciando impronte invisibili. Ciao caro amico cane Martin, mio compagno di tante giornate e avventure, di sicuro hai sempre un posto nel mio cuore”.

SCHEDA TECNICA “IL CACCIATORE”

Numero di episodi: 12 (sei prime serate)
Durata episodi: 50 minuti circa ciascuno
Regia di: Stefano Lodovichi e Davide Marengo
Liberamente ispirato al libro “Cacciatore di mafiosi” di Alfonso Sabella
Soggetto di serie di: Marcello Izzo, Silvia Ebreul, Alfonso Sabella
Sceneggiatura di: Marcello Izzo, Silvia Ebreul, Stefano Lodovichi, Fabio Paladini e Marzio Paoltroni
Direttori della fotografia: Benjamin Meyer e Davide Manca
Scenografia: Marcello Di Carlo
Musiche: Giorgio Giampà
Prodotto da: Rai Fiction e Cross Productions in collaborazione con Beta Film

Il trailer della serie tv “Il Cacciatore”su Rai Due

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