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Il Centro Zo di Catania nell’ambito della Rassegna Altrescene ha ospitato lo scorso venerdì la piecè di Giuseppe Provinzano “Il rispetto di una puttana”, prima produzione del Progetto Amunì (espressione tipicamente sicula che sollecita il movimento), che vede protagonista la compagnia multietnica e multiculturale Babel Crew (vincitrice in Sicilia della seconda edizione del MigrArt 2017, voluta dal MIBACT) composta da 10 attori, professionisti e non, con esperienze e provenienze molto diverse ed alla ricerca di un terreno e un linguaggio comune.

Liberamente ispirato a “La putain respecteuse”, testo del 1946 di Jean-Paul Sartre, lo spettacolo dell’attore palermitano Giuseppe Provinzano trasporta l’azione scenica ai nostri giorni e con un taglio ironico-grottesco, vede protagonisti, in una moderna città, Lisa e Doudou, due migranti (una donna bianca dell’Est e puttana ed un ragazzo di colore) messi l’uno contro​ ​l’altro da un fatto di cronaca e che successivamente si ritrovano talmente vicini da poter essere la salvezza o la​ ​causa delle disgrazie dell’altro. I due, provenienti da culture e Paesi diversi, sono costretti a confrontarsi e a condividere un’esperienza drammatica, interrogandosi sulle dinamiche del potere basate su stereotipi e perversi meccanismi di controllo. Lisa, assiste per caso all’omicidio di un giovane e subisce pressioni e minacce affinché la sua testimonianza favorisca questa o quella fazione e le sue parole potrebbero condizionare le sorti dello stesso Doudou. Alla fine Lisa ritratta tutto per scappare insieme a Doudou, mentre intanto è stato trovato un altro capro espiatorio su cui far ricadere la colpa.

Una scena (Foto Nayeli Salas)

Lo spettacolo, in circa 70 minuti, rispetto al testo sartriano inserisce un coro e viene sviluppato in forma laboratoriale come una ricerca, tramutandosi in un pretesto per affrontare tematiche come le separazioni e catalogazioni sociali oltre che le discriminazioni tra esseri umani. Dobbiamo dire, però, che nonostante l’impegno dei dieci interpreti (Marta Bevilacqua, Meniar Bouatia, Molka Bouatia, Bandiougou Diawara, Rossella Guarneri, Yousif Latif Jaralla, Hajar Lahmam, Brigth Onyesue, Luigi Rausa, Andrea Sapienza), abili a parlare con il corpo e con i simboli, in una scenografia moderna – tra luci a led ed ombre – curata da Domenico Pellegrino, con l’ausilio delle marionette di Dino Costa e l’intervento musicale di Roberto Cammarata, la pièce non raggiunge il suo obiettivo e pur  partendo da temi e intenzioni più che apprezzabili, non convince in pieno, accusando pause e rallentamenti ed evidenziando alcuni passaggi poco lineari nello sviluppo drammaturgico, mentre in alcuni tratti le battute degli interpreti non arrivano in modo chiaro e comprensibile allo spettatore, perché urlate o pronunciate in modo troppo veloce.

Lavoro che comunque alla fine riscuote gli applausi del pubblico ed è apprezzabile per l’impegno degli interpreti in scena e per l’intenzione dell’autore che contribuisce a tenere sempre alta l’attenzione su aspetti quali i processi di discriminazione sociale nella società contemporanea, la dignità della persona, l’isolamento, il giudizio affrettato. Oltre ai due protagonisti (la donna bianca dell’Est e puttana ed il ragazzo di colore) in evidenza nella pièce la crudeltà delle nostre città, all’apparenza enormi metropoli accoglienti, ma invece luoghi freddi, insensibili e dove spira forte il vento dei pregiudizi, del razzismo e della corruzione impedendo la reale crescita umana e sociale.

Scheda spettacolo

“Il rispetto di una puttana”

Scritto e diretto da Giuseppe Provinzano

Liberamente ispirato a “La putain respecteuse” di Jean Paul Sartre

Progetto Amunì by Babel crew

Con Marta Bevilacqua, Meniar Bouatia, Molka Bouatia, Bandiougou Diawara, Rossella Guarneri, Yousif Latif Jaralla, Hajar Lahmam, Brigth Onyesue, Luigi Rausa, Andrea Sapienza

Assistente alla regia Diana Turdo
Scenografia di Domenico Pellegrino
Marionette di Dino Costa
Musiche originali Roberto Cammarata

Rassegna Altrescene – Centro Zo di Catania – 6 Aprile 2018

Foto Nayeli Salas

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