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Il prossimo 4 Maggio il 101° Giro d’Italia partirà per la prima volta al di fuori dell’Europa, con tre tappe in Israele che saranno dedicate alla memoria di Gino Bartali, nominato nel 2013 “Giusto tra le Nazioni”. Si tratta della massima onorificenza che lo Yad Vashem, Ente nazionale israeliano per la Memoria della Shoah, conferisce ai non ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita, senza alcun interesse personale, per salvare anche un solo ebreo durante la Shoah.

Su Gino Bartali, nel corso degli anni, abbiamo letto pagine indimenticabili che hanno celebrato uno dei campioni italiani più rappresentativi del Novecento. Le grandi imprese, i trionfi, i Giri d’Italia e i Tour de France, come quello del ’48 che, nei giorni dell’attentato al segretario del PCI Palmiro Togliatti, «salvò» l’Italia dal rischio di una guerra civile, l’amicizia-rivalità con Fausto Coppi. Ma solo attraverso gli occhi di un figlio poteva essere rivelata una biografia che va oltre l’immagine pubblica del personaggio, dando la possibilità di accostarsi e intravedere, dietro quegli eventi, le emozioni e i sentimenti che li precedevano o li accompagnavano. Lo scenario allora si allarga alla profondità dei rapporti famigliari, al legame complice con la compagna di una vita, al suo modo di intendere l’amicizia, ai grandi dolori privati. E, ancora, all’impegno nel sociale e nella politica, alla fede, che fu ispirazione di una generosità verso gli altri sempre vissuta con riserbo, lontano dall’applauso del mondo. E lo sguardo del figlio fissa anche istantanee gustose su rituali domestici e aneddoti inediti, abitudini bizzarre e curiosità, consegnandoci interamente la complessità di una figura con molte sfaccettature, che possedeva prima di tutto nello straordinario spessore umano le ragioni del proprio successo.

La copertina del libro

Andrea Bartali (1941-2017) ha svolto approfondite ricerche sull’attività condotta dal papà Gino per salvare la vita a centinaia di ebrei durante gli anni 1943-44, raccogliendo testimonianze e documenti sulle base dei quali, nel settembre 2013, lo Yad Vashem ha proclamato Gino Bartali «Giusto tra le Nazioni».

“Gino Bartali, mio papà” è stato pubblicato per la prima volta da Lìmina nell’aprile del 2012. Dopo la morte dell’autore, la figlia Gioia ha arricchito questa nuova edizione con un ricordo personale dedicato alla figura del nonno Gino e all’impegno del padre Andrea.

“In fin dei conti, Gino Bartali è un uomo che si racconta da solo, ha percorso una strada con margini sempre definiti e limitata solo dal suo buon senso, dalla sua grande fede e dal suo grande coraggio, perché nel ciclismo, così come nella vita, bisogna sapere esattamente quale direzione prendere e da che parte si sta. Mio nonno ha scelto di stare dalla parte dei più deboli, rischiando la sua vita e quella della sua famiglia per salvare persone che nemmeno conosceva, lo ha fatto soltanto a fin di bene, senza nessun vantaggio se non quello di conquistarsi un posto in paradiso”. Dalla Premessa di Gioia Bartali

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