Catania News

Discutendo la propria tesi sui valori formativi delle attività legate al progetto “Un pallone di speranza” nel mese di luglio la giovane studentessa Marianna Amoroso si è laureata dottoressa in Scienze dell’Educazione e della Formazione, relatore il prof. Stefano Lentini. Il raggiungimento e la valenza degli obiettivi formativi del progetto promosso dalla Federazione Italiana Gioco Calcio Settore Giovanile e Scolastico sono stati ampiamente trattati nella tesi della dott.ssa Amoroso che ha ribadito come il gioco del calcio possa essere considerato, anche in ambienti inusuali come una casa circondariale per minori, un valido strumento per socializzare ed indurre i giovani reclusi al rispetto di se’, degli altri e delle regole, nel calcio come nella vita. Un progetto che presuppone qualità pedagogiche e tecniche nei soggetti preposti a gestirlo. Ad Acireale una figura determinante risulta essere quella del dott. Raffele Cutrone, veterano educatore presso la struttura acese, che da subito ha sposato il progetto FIGC cogliendone l’efficacia educativa per i propri ragazzi. Un’attività sempre condivisa e coordinata con il prof. Gianni Di Bella, tecnico federale e delegato FIGC per le attività scolastiche, da una decina di anni impegnato a gestire il progetto per adattarlo alle diverse e sempre mutevoli esigenze legate all’eterogeneità dei ragazzi reclusi ed alle differenti disposizioni organizzative di ogni singola struttura carceraria. Un doveroso ringraziamento è dovuto alle molteplici persone che, per conto dell’IPM o della FIGC, hanno contribuito alla realizzazione del progetto. Per il prossimo anno, oltre l’IPM di Acireale, è previsto un ampliamento degli incontri anche con i giovani reclusi della struttura di Bicocca.

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