La mostra “Simone Martini incontra Salvatore Incorpora – Il racconto del sacro”, inaugurata a Linguaglossa il 15 dicembre scorso, continua fino al 31 marzo prossimo nella sede del Museo Francesco Messina – Esposizione Permanente Salvatore Incorpora. Ma, come consiglio da spassionati, è proprio il caso di andare a fare una visita al museo in questi giorni del tempo natalizio e fare una bella infusione di sacro e di suggestioni legate alla Natività!
Basterebbero i tanti presepi piccoli e grandi (tra i piccoli, c’è anche quello dei 300 pastori in appena 50x 30 cm circa di superficie, che il Maestro Salvatore Incorpora ha pazientemente modellato!) o quello in terracotta con personaggi a diversa grandezza voluto dal curatore della mostra.
E poi i dipinti di Incorpora della Natività, con la forte impronta umana, con mani e piedi marcatamente in evidenza a significare la carnalità e il radicamento alla madre terra. Non siamo critici d’arte, e non ne abbiamo alcuna pretesa, ci pare però che Salvatore Incorpora si contraddistingua per queste maniere forti di rappresentare le figure tipiche del presepio, da Maria a Giuseppe, il Bambino Gesù e i pastori tutti.
E’ scritto che “Incorpora si serve del presepio per raccontare gli uomini del suo tempo che camminano verso una meta per guadagnarsi la sopravvivenza e l’unica certezza è l’intimità della famiglia …. Gli uomini e le donne modellate o dipinte dalle mani di Incorpora guardano oltre il visibile” alla ricerca di una stella, come i “vinti” di Verga e i poveri tutti della terra “e ciascuno a suo modo tende la propria vita verso la centralità di Maria e Gesù”. In bella esposizione, tra le altre opere del Maestro, anche l’olio su tavola (56×56 cm) dal titolo “Natività in tondo” del 1976.
Non sappiamo, poi, se sia stata casuale o fortemente voluta dall’Associazione Culturale Salvatore Incorpora, la presenza nel museo dei tre dipinti provenienti dalla Pinacoteca Nazionale di Siena che costituiscono il focus della mostra in oggetto, curata da Anna Maria Guiducci e Antonio D’Amico.
L’opera in mostra sicuramente più suggestiva e bella, capolavoro assoluto del Trecento senese e del grande artista quale è stato Simone Martini, discepolo di Duccio di Buoninsegna, è la Vergine col Bambino, dipinta nei primi anni del secolo (1310?) in continuità con la lezione del maestro.
“Simone Martini, leggiamo in uno dei pannelli didascalici della mostra, “dipinge una dolcissima immagine del rapporto affettivo tra i due protagonisti che, con imperiosa dolcezza, coinvolgono lo spettatore nel loro mutuo colloquio per esaltare la bellezza e la profondità di questo incontro sacro”.
Le altre due opere della Pinacoteca Nazionale di Siena in mostra sono una “Adorazione dei pastori”, olio su tempera cm 73×94,5 di fine Cinquecento di un artista della Famiglia dei Bassano (forse Leandro Bassano), e il prezioso “Trittico della Natività” di Andrea Di Bartolo, del 1397 circa, una tempera su tavola di 59,3 x 53,3 cm.
Tutti temi natalizi, come si vede, quelli rappresentati nella mostra di Linguaglossa ed ecco dunque spiegato perché non andrebbero sprecati questi giorni di festività senza una interessata capatina al museo Messina-Incorpora.
L’ingresso al museo è gratuito, per info 095 643874 o info@museietnei.it e www.salvatoreincorpora.it. La città di Linguaglossa è tutta vestita a festa in questi giorni, e l’aria del Natale … si respira davvero!
Vincenzo Caruso