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Iniziata il 28 novembre 2018, dopo la presentazione alla Corte suprema di Cassazione e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 10 novembre, la proposta di legge sul reddito di maternità alle madri  italiane che si occupano in via esclusiva dei figli prevede la raccolta di almeno cinquantamila firme di cittadini perché possa essere presentata al Parlamento per la discussione e l’approvazione in legge. Il Popolo della Famiglia, come soggetto politico proponente, è fiducioso nell’adesione dei cittadini italiani al disegno di legge che mira a dare dignità e valore alle donne madri che scelgono liberamente di prendersi cura del nuovo nato in famiglia, rinunciando temporaneamente all’eventuale lavoro fuori di casa.

Il reddito di maternità – così come presentato nella proposta di legge – prevede un’indennità di 1000 euro al mese, comunque facoltativa e garantita per 8 anni e sempre rinnovabile fino all’ultimo figlio (solo alla nascita del 4° figlio l’indennità si trasformerebbe in vitalizio, così come nel caso di nascita di un figlio disabile). Per il finanziamento del reddito di maternità la proposta di legge ha previsto la copertura dal fondo per la presidenza del Consiglio per le politiche familiari e le pari opportunità (il costo per il primo anno sarebbe di 1 miliardo di euro, negli anni successivi di 3 miliardi all’anno, pari a circa l’8% del costo previsto per la manovra finanziaria del 2019).

La proposta di legge sul reddito di maternità, nelle intenzioni dei proponenti, non vuole essere la solita maniera “assistenzialistica” di affrontare talune forme di povertà e di disagio sociali, piuttosto una strategia concreta, forse l’unica o comunque la più importante, per incrementare innanzitutto le nuove nascite in Italia, che detiene tristemente il suo primato in denatalità. I nuovi nati sono visti come dono e come bene per tutta la comunità! Il reddito di maternità, tra l’altro, consentirebbe anche una riduzione delle interruzioni di gravidanza per i tanti motivi economici che scoraggiano donne e famiglie intere, così contribuendo alla ripresa e all’incremento delle nascite.  Soprattutto, il reddito di maternità darebbe valore al lavoro della donna nella cura e nell’educazione dei figli in famiglia, pur lasciando la libertà di scelta alla donna se accettare il reddito o continuare il suo lavoro all’esterno. Ultima ma fondamentale tra le finalità della proposta di legge del Popolo della Famiglia è il riconoscimento del valore sociale della famiglia (come già recita l’art. 29 della Costituzione) dando ad essa un sostegno economico, specie alle coppie con un solo reddito o con un figlio disabile. Per completezza di info sulla proposta di legge è possibile fare riferimento alla e-mail popolodellafamigliasicilia@gmail.com  o al sito http://popolodellafamiglia.net .

Dopo la raccolta di firme operata nei giorni scorsi presso le Suore Cappuccine del Sacro Cuore in via M. Rapisardi 25, il nuovo appuntamento per la raccolta di firme (che prevede naturalmente l’esibizione di un documento valido di identità) è previsto nella Parrocchia Chiesa Madre Santa Maria della Pace, a  Tremestieri Etneo (via Roma 11/A) Sabato 2 febbraio alle ore 18:00 e Domenica 3 febbraio (tutta la giornata, nell’orario delle SS. Messe: 8:30, 10:30 e 18:30). I volontari sostenitori della raccolta di firme chiedono rinforzi e sostegno in questa iniziativa, per raggiungere il più rapidamente possibile il traguardo delle cinquantamila firme!

Vincenzo Caruso

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