Cronaca

L’annuale assemblea della delegazione regionale della Società Italiana di Medicina Trasfusionale e Immunoematologia (SIMTI) si è puntualmente svolta a Enna, così come oramai avviene da alcuni anni per la favorevole disposizione della città al centro della Sicilia, sabato 19 gennaio nella sala congressi dell’Ospedale Umberto I, dopo i lavori dell’ interessantissimo convegno sul tema “Patient Blood Mangement – Dalla teoria alla pratica”, che ha coinvolto in maniera trasversale, diremmo meglio multidisciplinare, i medici dei Servizi trasfusionali della regione insieme a medici di medicina generale, di ostetricia e ginecologia, di cardiologia e di nefrologia.

Convegno, quest’ultimo, molto partecipato perché le anemie sono molto frequenti nella popolazione, soprattutto quelle carenziali, e in particolar modo quelle da carenza di ferro che sono le più comuni, e anche perché oggi sono disponibili preparati con documentata sufficiente tollerabilità anche per via endovenosa, soprattutto utili, anche qui diremmo necessari, in alcune situazioni di particolare gravità senza ricorrere alla comune e a volte abusata terapia trasfusionale. Anche perché il progetto P.B.M. (Patient Blood Management) deve sempre di più adottato dai Servizi Trasfusionali della Regione (in un contesto, ancora, dove non tutti hanno messo in atto quella necessaria implementazione tra atti burocratici amministrativi e rete multidisciplinare aziendale) al fine di contenere il consumo di sangue necessario alla salvaguardia e cura del paziente, al centro dell’attività di un ospedale, ottimizzando le risorse o inventando nuove strategie, come quella dell’istituzione di un ambulatorio di “pre-ospedalizzazione” realizzata dall’Azienda ospedaliera Papardo di Messina per consentire una presa in carico del paziente per la necessaria terapia prima dell’intervento chirurgico elettivo previsto.

Al termine del convegno, l’assemblea dei soci della SIMTI si è riunita come da programma, con l’intervento del delegato SIMTI Sicilia dott. Giovanni Garozzo, direttore del Dipartimento Servizi Asp 7 di Ragusa, che ha relazionato sulle tante attività della Delegazione siciliana svolte nell’anno appena trascorso, e del nuovo Tesoriere della SIMTI nazionale, già Vicepresidente nel vecchio direttivo, dott. Francesco Bernardello direttore del Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale Asp 7 di Ragusa, P. O. Vittoria.

Cosa bolle in pentola nella SIMTI per il 2019? Banalmente si può dire che si parte dal cambio del logo, un nuovo logo-stilizzato, come ruote che si collegano e che fanno rete…, ma ben più importante è l’avvenuta modifica dello statuto resosi necessaria per l’inserimento della SIMTI nell’elenco delle società scientifiche accreditate presso il Ministero della Salute a scrivere linee guida e raccomandazioni nei percorsi diagnostico-terapeutici delle malattie e la nascita della nuova società di servizi – la SIMTIPRO – che provvederà alla gestione amministrativa e formativa dei soci.

Formazione, come al solito, che si realizzerà tramite i vari convegni residenziali, compresa la prossima Conferenza Nazionale dei Servizi Trasfusionale (la VI edizione si terrà a Rimini dal 9 all’11 maggio) e i vari corsi FAD (di formazione a distanza), sempre molto attivi e richiesti, compreso quello sulle attività di raccolta di sangue recepito dall’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana come fondamentale per il personale sanitario coinvolto. La Delegazione SIMTI della Sicilia conta 136 soci (tra medici e biologi) coinvolge anche i tecnici di laboratorio biomedico e rappresenta la seconda delegazione regionale in Italia, per numero di iscritti (l’8% del totale dei soci italiani: 1340 medici e biologi, 533 tecnici e 142 infermieri).

Vincenzo Caruso

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