Cronaca

In un’Aula Magna piena di studenti si è svolta stamattina, nella sede del “Politecnico del Mare”, la conferenza stampa dal titolo “Agata una di Noi”. Un appuntamento che ha visto la partecipazione di Padre Antonio De Maria, Claudio Baturi maestro del Fercolo per quattro anni e del fotografo Fabrizio Villa per conoscere e capire le tradizioni, gli aneddoti e le curiosità legati alle celebrazioni della Santa Patrona di Catania.

I partecipanti alla conferenza

Presente all’evento il Tenente Andrea Bonasera e il Sergente Andrea Grasso della Guardia Costiera. “La nostra scuola è assolutamente radicata nel territorio ed i nostri studenti sono sempre pronti a partecipare con entusiasmo ad iniziative di questo tipo – afferma la dirigente dell’istituto “Duca degli Abruzzi” di Catania, Brigida Morsellinoin quest’ottica l’evento “Agata Una di Noi” diventa occasione di confronto e socializzazione con coloro che i festeggiamenti della Santa Patrona la vivono tutti i giorni. Da qui vogliamo costruire uno spirito di collaborazione con le componenti sociali della nostra città. I nostri giovani, all’interno del percorso didattico, devono vivere costantemente esperienze atte a completare il loro piano di formazione in contesti ben precisi e molto stimolanti”.

Un milione di partecipanti, la prima festa religiosa in Italia e la terza nel Mondo. Numeri che fanno riflettere e che ribadiscono, se ma c’è ne fosse ancora bisogno, il legame tra Agata ed i catanesi.

“I Santi sono persone che nella loro esistenza hanno preso posizioni ed hanno fatto scelte concrete- dice Padre Antonio De Mariascelte di libertà che hanno poi pagato con la vita. Agata è una figlia del popolo e noi cerchiamo di ripercorrere le sue orme a quasi duemila anni di distanza– fa eco Claudio Baturi- essere devoti rappresenta una scelta di amore, di libertà e di impegno profondo.

Il velo di Agata che protegge e il suo sguardo che rassicura. Io personalmente vivo la festa in modo sentimentale– dichiara il fotografo Fabrizio Villacon le mie immagini cerco di descrivere quelle sensazioni, quelle atmosfere e quelle sfumature che non si possono capire con le sole parole.

Finiti gli interventi la studentessa Helga Barbagallo ha letto una poesia dedicata a Sant’Agata mentre, a conclusione dell’evento, tutti gli ospiti hanno ricevuto il tradizionale crest con il simbolo del Politecnico del Mare.

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