AppuntamentiCatania News

Le componenti siciliane della sinistra socialista alternativa si avviano verso la riunificazione. Base ideologica-programmatica, della complessa galassia isolana, il “Manifesto per la Sovranità Nazionale” elaborato da “Patria e Costituzione”, associazione fondata e diretta da Stefano Fassina. Primo passo a Catania, nei locali dell’Ostello degli Elefanti” della centralissima via Etnea, dove si è svolto un incontro-stampa preceduto da una introduzione del giornalista Antonello Longo che ha presentato  i protagonisti siciliani di un’iniziativa politica che ha respiro e collegamenti nazionali e si colloca sul versante della sinistra alternativa al Partito Democratico. Un terreno che si caratterizza per la forte frammentazione che nemmeno le esperienze elettorali recenti, dei “Cento Passi” in Sicilia e di “Liberi e Uguali” alle elezioni politiche, sono riuscite a ricondurre a sintesi politica ed organizzativa. “In controtendenza rispetto ad un quadro di divisioni, alcune componenti della sinistra alternativa, di ispirazione socialista – ha proseguito Longo, chiudendo la sua breve presentazione – si sono uniti partendo non dalla contingenza elettorale ma da una visione, un progetto politico che possiede le caratteristiche della novità e dell’originalità”.

Idee,  contenuti e programmi, delle iniziative messe in cantiere dal progetto, già definito “sovranismo di sinistra”, sono stati doviziosamente trattati da Antonio Dolce, giovane medico palermitano, portavoce dell’associazione politica e culturale “Laburisti per il Sud”, che ha ribadito la volontà di “fare rete” per sostenere l’unità di una sinistra  a difesa del lavoro, dello sviluppo del Sud, del territorio e dell’ambiente, dei servizi per il buon funzionamento delle città, dei diritti sociali e civili. Dolce ha, inoltre, sottolineato l’importanza delle Costituzioni nazionali in un contesto globale caratterizzato dalla invasività del potere finanziario e dei grandi monopoli anche sull’Unione Europea, soffermandosi infine sulla necessità di difendere e rilanciare lo Statuto speciale della Sicilia, al fine di fronteggiare le ricadute negative del processo di autonomia differenziata, vero e proprio tentativo di secessione,  avviato dalle regioni del Nord. “La Sicilia – ha concluso  – può diventare un hub, un fondamentale snodo commerciale e culturale, per tutto il Mediterraneo”.  

L’avvocato catanese Luigi Savoca, presidente dell’associazione “Socialismo mediterraneo”, gruppo storico della sinistra alternativa etnea, ha sottolineato la necessità affrontare il tema dell’immigrazione superando l’astratta dicotomia tra “buonisti”, sostenitori  dell’abolizione dei confini, e nazionalisti interpreti di un atteggiamento xenofobo che  individua negli immigrati il nemico da combattere. Bisogna invece porre al centro il diritto a Non Emigrare e quindi combattere la politica colonialista dell’Occidente in Africa in particolare della Francia, che da un lato depreda le risorse di quel  continente e dall’altro utilizza l’immigrazione come uno strumento di deportazione di nuovi schiavi da assorbire nel sistema economico per abbassare i livelli di tutela del  lavoro, ridotto ormai ad una merce sottopagata e precarizzata. Sul piano internazionale occorre riaffermare il principio di autodeterminazione dei  popoli, il rispetto della legalità e opporsi alle politiche militaristiche portate avanti  dagli USA (al cui diktat per depredare il Venezuela  il governo italiano non si è piegato).

Savoca ha poi  rivendicato il ruolo svolto storicamente dall’Italia  per promuovere un proficuo rapporto di scambi economici e di investimenti nell’area mediterranea, una politica che attribuirebbe alla Sicilia un ruolo strategico e centrale.  Salvatore Laterra, presidente del “Circolo Mondoperaio” di Enna, storico dirigente sindacale siciliano, da sempre saldamente ancorato alla cultura ed alla pratica del riformismo socialista, ha ricordato la funzione del circolo “Mondoperaio”, punto di incontro, di dibattito e luogo di confronto aperto a tutti, ricordando le cocenti delusioni patite dalla sinistra, prima con l’esperienza vissuta in Sicilia con Crocetta, incominciata con tante speranze e poi naufragata nel torbido affarismo mascherato da antimafia e successivamente con l’insuccesso di Liberi e Uguali.

“L’illusione blairista di un capitalismo dal volto umano – ha detto –  si è risolta nella situazione attuale di guerra tra poveri del Sud del mondo, con un occidente industrializzato e progredito incapace di dare risposte ai problemi, tra loro interconnessi, dell’occupazione, dello sviluppo e delle migrazioni. Sul tema dell’accoglienza non si può continuare a dividere la popolazione tra guelfi e ghibellini. Come diceva Papa Ratzinger, il primo diritto da difendere è quello di continuare a vivere dove si è nati”.

Federica Aluzzo, giovane biologa ed animatrice culturale, già consigliera comunale della città di Palermo, fra i più stretti collaboratori in Sicilia dell’On. Stefano Fassina, ha parlato in rappresentanza dell’associazione politico-culturale “Patria e Costituzione”, illustrando il comune punto di riferimento (tema di fondo dell’unità raggiunta in Sicilia) appunto il “Manifesto per la Sovranità Costituzionale” lanciato a livello nazionale da “Patria e Costituzione”, guidata da Stefano Fassina. Partendo dall’illuminante preambolo del “Manifesto” che ribadisce la piena attuazione dei principi della Costituzione del 1948, Aluzzo ha poi chiarito il “patriottismo democratico” scevro da nazionalismi, per giungere alla difesa intransigente della Costituzione, ai compiti dello Stato nazionale (primo tra tutti la difesa dell’unità nazionale), alle scottanti tematiche della regolazione delle migrazioni per combattere la xenofobia, fino agli imprescindibile temi ecologici perché “il socialismo del XXI secolo non può essere disgiunto dalla vocazione ecologista” e finalmente alla costruzione dei partiti come forme realmente democratiche ispirate ai principi del socialismo, del cristianesimo sociale e dell’ambientalismo.

Le domande dei giornalisti presenti che hanno coinvolto tutti i relatori  sugli argomenti “fetish” delle prossime elezioni europee (sono in fase di formazione programmi e liste), sulla crisi dell’euro e le suggestioni di una moneta parallela, sull’Europa federale e sul destino dell’Europa mediterranea e dell’Africa nel rapporto tra l’UE, gli USA, la Russia e la nuova potenza cinese. Tra gli altri interventi da segnalare quelli di Maurizio Grosso, sindacalista del settore agricolo e forestale, di Antonino Gulisano, vero e proprio ideologo del gruppo dei “Laburisti per il Sud” (che ha auspicato il passaggio dall’Europa dei mercati a quella dei diritti), di Cesare Garofalo, docente di sociologia nella facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Catania, di Salvatore Savasta, docente di fisica all’Università di Messina, di Cettina Tiralosi, esponente dei movimenti femministi catanesi e dello studente liceale Matteo Savasta di Messina. Le varie componenti  parteciperanno, il prossimo 4 marzo, all’incontro organizzato a Palermo con Stefano Fassina ed altresì al convegno che si terrà a Catania 9 marzo, dove verranno trattate le scottanti problematiche relative all’euro e alla proposta di istituire una “moneta parallela”.

F.L.M.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post