In occasione della Festa della donna, all’Auditorium comunale di San Pietro Clarenza, in una serata promossa dall’Assessorato comunale alle Pari Opportunità – guidato dall’assessore Mariagrazia Santonocito – l’associazione socio – culturale Madè ha proposto la breve (50 minuti), ma intensa pièce “La Felicità” di e con Roberta Amato, Giorgia Boscarino e Luana Toscano, costumi di Vincenzo La Mendola, regia di Nicola Alberto Orofino. Direzione artistica della serata l’Associazione culturale La Casa di Creta -Teatro Argentum Potabile.
Il regista Nicola Alberto Orofino, con estrema sensibilità e con la sua solita attenzione ai particolari, alle musiche e ad ogni sfumatura, ci racconta tre mini storie di tre donne della Catania del ’68, chiuse in casa, mentre fanno cose da femmine.
La prima, la più anziana, la zia Maria, è una zitella, tutta casa e chiesa e bacchettona, intollerante e maschilista, felice nel suo bigottismo; la seconda, intenta a preparare da mangiare, è sposata con un uomo, Gaetano, che non c’è mai perché si spacca la schiena, ma non le fa mancare niente (il televisore, la lavatrice, una 1100 D, la cabina al lido Casabianca, il corredo della Paoletti, l’iris la mattina, le calze di nylon, la carne Montana, la dispensa piena, il capezzale della Madonna sopra il letto) che vive insomma, felice nella sua “Jaggia” dorata ed infine la terza è quella più aperta al cambiamento, ai movimenti ed alle idee femministe, ma è sposata con un imprenditore, il dottor Giacomo Micalizzi e viene sempre zittita quando parla, accenna, di collettivi, di diritti delle donne. E proprio lei, in un ambiente non proprio facile, dove la donna deve stare a casa, fare figli e pensare ai “sivvizza”, inizia a non sopportare più la subordinazione nei confronti del marito, vuole trovarsi un lavoro e comincia la sua rivoluzione. Sarà una donna che troverà la sua dimensione, la sua essenza, la sua felicità, quando avrà il coraggio di abbandonare la sua gabbia domestica affermando”… il marito non me lo sono saputa tenere, ma neanche lui si è saputo tenere me”.
In una scena minimale, con pochi oggetti e tre sedie, con lo squillo di un campanello che annuncia l’arrivo dell’uomo, le interpreti, Roberta Amato, Luana Toscano e Giorgia Boscarino sono abilissime a disegnare, a rendere vivi ed attuali i loro personaggi, ovvero le tre donne – le regine della casa – che parlano della loro vita, delle loro convinzioni, della loro gabbia domestica, di Carosello, delle pubblicità e di quella che è per loro la felicità ovvero dedicarsi a “Figghi, mariti e sivvizza” o anche provare a ribellarsi alle regole imposte dall’uomo e cercare di cambiare il proprio status, iniziando una rivoluzione nel proprio privato per affermare la propria indipendenza. La regia di Nicola Alberto Orofino è tagliente, scorrevole e che si avvale – oltre che dell’interpretazione esemplare delle tre attrici – di una azzeccata scelta musicale che utilizza la sigla di Carosello, i motivetti pubblicitari del ’68, le canzoni “Io ti darò di più”, “E qui comando io” cantate dalle stesse interpreti in scena ed il brano di Anna Identici “Quando mi innamoro” (Pace, Panzeri, Livraghi – Sanremo ’68) che ben inquadra la situazione delle tre donne, il periodo e la forza della pièce scritta dalle tre attrici e poi assemblata dal regista Orofino. Sono tre donne, quelle della pièce, che possiamo trovare ancora nei quartieri delle nostre città, sempre uguali, fissate in eterno, sospese e bloccate, a recitare senza interruzione il rosario della loro esistenza, in ogni epoca.
Un lavoro, quindi, immediato ed intenso, che ci fa riflettere sulle condizioni della donna di quegli anni e di oggi, sulla concezione e ricerca di una quasi utopica felicità che svela desideri, delusioni, speranze. Una ricerca della felicità tanto anelata e che, ieri come oggi, accomuna un po’ tutti. Una felicità vissuta, consumata, attesa, agognata, imposta.
Alla fine applausi convinti del pubblico per lo spettacolo e parole di elogio da parte dall’assessore alle Pari Opportunità del Comune di San Pietro Clarenza, Mariagrazia Santonocito che, nel ringraziare la compagnia Madè, le interpreti e la direzione artistica dell’Associazione La Casa di Creta -Teatro Argentum Potabile, ha ribadito alle donne presenti, proprio nel giorno dell’otto Marzo, “l’importanza di portarsi sempre rispetto e di tenere sempre in grande considerazione la propria dignità”.
Scheda spettacolo
LA FELICITA’
drammaturgia della compagnia
con Roberta Amato, Giorgia Boscarino e Luana Toscano
costumi e attrezzeria Vincenzo La Mendola
assistente alla regia Gabriella Caltabiano
comunicazione e media Stefania Bonanno
progetto grafico Maria Grazia Marano
amministrazione Federica Buscemi
organizzazione Maria Grazia Pitronaci
regia Nicola Alberto Orofino
produzione Madè
presidente Egle Doria
Anna Identici – “Quando mi innamoro” (Sanremo 1968)
https://www.youtube.com/watch?v=-a2u2rKafBI&t=3s