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Far capire che l’acqua è un bene prezioso da rispettare e utilizzare con parsimonia (25%), che la si può risparmiare seguendo semplici accorgimenti (23%), ma anche quanto sia importante bere tanto (28%). Sono queste, secondo gli esperti, alcune delle motivazioni per cui i genitori devono educare e sensibilizzare i bambini in merito alla gestione responsabile dell’acqua e ad una corretta idratazione. E quale migliore occasione se non il World Water Day del 22 marzo, istituito dall’ONU nel 1992 con un discorso dell’attivista ambientale, allora bambina, Severn Cullis Suzuki? Lei, fra l’altro, non è l’unica giovane ad avere a cuore il futuro nel nostro Pianeta: recentemente, anche  la svedese Greta Thunberg si è dimostrata sensibile a queste tematiche promuovendo una “marcia europea” di tutti i ragazzi per le condizioni climatiche della Terra.

E’ quanto emerge da uno studio di In a Bottle (www.inabottle.it) condotto su circa 50 esperti tra pedagogisti, nutrizionisti e docenti in scienze ambientali per sondare quali siano le pratiche da adottare per una corretta idratazione e come risparmiare l’acqua.

Prima ancora dei bambini sono però gli adulti a dovere imparare a non disperdere le risorse del Pianeta. Qual è il settore in cui si verifica il maggiore spreco? Quasi un esperto su due (48%) ritiene che sia quello idrico, mentre il 41% sostiene che si tratti di quello alimentare. Quasi 4 intervistati su 10 (38%), infine, fanno riferimento a quello energetico, con particolare attenzione a luce (21%) e gas (17%).

Per quanto riguarda l’acqua, in quali circostanze viene sprecata maggiormente dai bambini? Quasi 4 esperti su 10 (36%) sostengono che sia mentre lavano i denti, mentre il 28% dice quello delle mani. Poco più di 3 intervistati su 10 (32%) ritiene che viene sprecata per l’igiene personale poiché “i bambini preferiscono farsi il bagno piuttosto che la doccia”. Solo il 4%, infine, reputa che abbiano influenza anche i giochi estivi, per esempio quelli con le pistole ad acqua.

“Ciò che può essere davvero utile – dichiara Vito Felice Uricchio, direttore dell’Istituto di Ricerca sulle Acqueper sensibilizzare i bambini nei confronti della tutela di tale risorsa sono delle lezioni ed attività ludico-didattiche che coinvolgano gli studenti delle scuole. Insegnare ai giovani a rispettare l’acqua, a risparmiarla e ad averne cura è il primo passo verso un futuro migliore. I maggiori sprechi, inoltre, si riferiscono all’acqua impiegata dallo scarico del proprio WC: per ogni utilizzo, in media, se ne consumano 10 litri. Al secondo posto, invece, si posiziona l’acqua utilizzata per le attività di igiene personale: ecco perché consiglio di far scorrere solo quella che serve, privilegiando l’uso della doccia. Il mio consiglio, infine, è educare i bambini con metodologie comunicative che consentano di incidere efficacemente nei processi di istruzione e di apprendimento”.

Come lo si può spiegare, quindi, in maniera coinvolgente e divertente, ai bambini? Un esperto su 2 (51%) punta sulla “via” più semplice, ovvero quella di insegnare facendoli giocare. Poco più di 3 su 10 (34%), invece, sostiene che l’ideale sia far vedere loro dei cartoni animati che trattino il tema, mentre il 15%, infine, suggerisce di leggere (o inventarsi) una favola sull’importanza dell’acqua come risorsa per il nostro Pianeta.

Il principale strumento che gli adulti hanno a disposizione – dichiara Mattia Lamberti, Pedagogista, Consulente familiare e scolasticoè dare l’esempio, facendo vedere ai bambini quanto sia importante risparmiare l’acqua. I ‘luoghi sensibili’ rispetto allo spreco, bagno e cucina, possono essere utilizzati per appendere dei cartelli, da realizzare insieme, che ricordino alcuni semplici ma preziosi consigli. ‘Se stai insaponando le mani, chiudi il rubinetto’, ‘Non buttare l’acqua di cottura’, ‘Se spazzoli i denti, chiudi il rubinetto’, ‘Viva la doccia, abbasso il bagno’: possono essere disegnati ed appesi in casa. E’ importante, inoltre, che anche gli adulti si facciano ingaggiare dalle regole, che non sono una ‘costrizione’ per i piccoli, ma un’occasione per tutti di prendersi cura del Pianeta. Per quando riguarda la corretta idratazione, invece, possiamo assegnare ai bambini una borraccia o un bicchiere personalizzato e lasciare sempre a disposizione, a casa e nei luoghi del gioco, caraffe o bottiglie di acqua. E’ opportuno, inoltre, inserire nei giochi dei turni di bevuta: se sono i grandi a bere per primi, anche i piccoli non se dimenticheranno. Premiare, simbolicamente o con dei complimenti, i piccoli quando avranno terminato il loro bicchiere, offrendo da bere anche prima che siano loro a chiederlo, ricordando di non esagerare con l’insistenza per non rischiare l’effetto opposto”.

Se secondo gli esperti è importante, in che modo è possibile sensibilizzare i bambini su queste tematiche? 4 intervistati su 10 (46%) puntano sul fatto che “sono il nostro futuro” e quindi devono essere educati sin da piccoli. Il 23%, invece, sostiene che debbano crescere in un mondo migliore seguendo delle pratiche di risparmio che possono essere adottate senza particolari difficoltà. Il 25%, infine, lo ritiene “fondamentale per far loro capire che l’acqua è un bene prezioso, da rispettare ed utilizzare con parsimonia”.

Un ottimo spunto, sotto questo punto di vista, è dato dal libro “Chiudiamo il rubinetto”, scritto da Jean-René Gombert ed illustrato da Joelle Dreidemy. Facente parte della collana “I piedi sulla Terra”, è stato pensato per sensibilizzare i più piccoli sul tema ecologico. Kiko l’alce è il protagonista della storia che insegna, tramite piccoli gesti quotidiani, tutti gli accorgimenti da adottare per evitare gli sprechi di acqua e di energia, proteggendo la Natura.

Anche il mondo dei cartoni animati viene in soccorso, con una serie di episodi, reperibili su YouTube ma anche su Netflix, del “supereroe” Pocoyo. In uno di questi, per esempio, si vede il protagonista bere dell’acqua e, vedendo un amico accaldato, gliene offre subito un bicchier, per la felicità di entrambi.

Oltre ad una corretta sensibilizzazione sul risparmio, perché è importante anche educare i bambini sull’idratazione del proprio corpo? Più di 4 esperti su 10 (44%) puntano sul fatto che i bambini siano meno tolleranti al calore ed abbiano più possibilità di essere disidratati rispetto agli adulti. Il 28% dei soggetti intervistati, invece, sostiene che bere tanto aiuti i bambini nel tenere un tasso di concentrazione alto fra i banchi di scuola: basti pensare, infatti, che una riduzione di acqua nell’organismo tra l’1% ed il 2% fa calare l’attenzione del 10%. Il 12%, infine, consiglia i genitori di incentivare i figli nel bere poiché, essendo piccoli, non si rendono conto che si debba bere ad intervalli regolari durante il giorno. 

Come abituare i bambini a bere regolarmente? Tre esperti su 10 (31%) consigliano di somministrare l’acqua, per i più piccoli, tramite biberon o tettarelle. Per i più grandi, invece, il 27% degli intervistati suggerisce bicchieri colorati, bottiglie oppure contenitori termici per inverno ed estate. Il 24%, infine, propone ai genitori di prestare attenzione durante i pasti dei loro figli, per far sì che assumano la giusta quantità di acqua.

La quantità di fluidi che un bambino dovrebbe assumere durante il giorno, come si evince da un articolo pubblicato dalla British Nutrition Foundation, dipende da diversi fattori, come per esempio l’età, il sesso, le condizioni climatiche e quanta attività fisica viene svolta. L’European Food Safety Authority (EFSA), comunque, consiglia una “dose” giornaliera che va dai sei agli otto bicchieri. I bambini, inoltre, sono meno tolleranti al calore rispetto agli adulti e potrebbero avere, quindi, più possibilità di incorrere nella disidratazione, specialmente quando fanno del movimento e la temperatura all’esterno è parecchio elevata. Bere durante il giorno, infine, è consigliato anche perché idrata il corpo umano senza fornire ulteriori calorie.

IL DECALOGO SULL’ACQUA PER I BAMBINI:

  • Chiudere il rubinetto. Insegnare ai più piccoli a non utilizzare l’acqua inutilmente quando ci si lavano i denti, le mani o durante l’ igiene personale. Per spronarli, si può dir loro, per esempio, che quella che non utilizzano può essere impiegata da altri bambini;
  • Occhio alla goccia. Coinvolgere il bambino, una volta al giorno, chiedendo di verificare che i rubinetti di casa non siano aperti o sgocciolino;
  • La “seconda vita” dell’acqua. Insegnare a riutilizzarla per altri scopi, ad esempio quella che viene impiegata in cucina per lavare frutta e verdure può essere utilizzata nuovamente per annaffiare le piante di casa;
  • Adotta una piantina. Prendersi cura di una delle piante di casa, dandole da bere la giusta quantità di acqua, serve per far capire ai bambini che anche i fiori hanno bisogno di essere idratati ogni giorno, così come l’essere umano;
  • Usare la fantasia. Per incentivare a far bere il proprio bambino fare ricorso alla creatività: servire l’acqua in un bicchiere colorato. Un’altra idea potrebbe essere “dare un tocco di colore” all’acqua attraverso qualche estratto di verdura: arancione per le carote, verde per gli spinaci;
  • Doccia batte bagno. Far fare ai bambini sempre la doccia, tenendo presente che, in media, si utilizzano 20 litri di acqua contro i 150 del bagno. Portare con sé giochi come animaletti , macchinine e barchette con le quali inventarsi storie fantasiose da far vivere in contesti magici.
  • Chiedere “aiuto” alla tecnologia. In un mondo dove ci sono sempre più bambini “tecnologici” è opportuno sapere che esistono delle App che dicono quando è arrivato il momento, durante la giornata, di concedersi un bicchiere di acqua;
  • Cartoni animati come esempio. Vedere insieme ai bambini dei cartoni in cui i protagonisti abbiano a che fare con il mondo dell’acqua: in questo modo ci sono più possibilità che vengano presi a modello;
  • La favola della buonanotte. Prima di dar loro il bacio della buonanotte leggere o inventare una storia che abbia a che fare con queste tematiche;
  • Insegnare ai bambini che l’acqua è un bene prezioso, che deve essere preservato e rispettato.

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