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Nessuno è voluto mancare stamattina alla cerimonia di intitolazione dell’aula magna della Torre Biologica dell’Università di Catania alla memoria del prof. Umberto Scapagnini. Dai familiari ai suoi allievi, dai docenti al mondo politico etneo agli studenti, questi ultimi alla “scoperta” del ‘pioniere’ della Psiconeuroendocrinologia: tutti hanno preso parte con particolare emozione all’iniziativa fortemente voluta dal prof. Filippo Drago, direttore del dipartimento di Scienze biomediche e biotecnologiche.

“Sono stato il primo allievo del prof. Umberto Scapagnini e questa cerimonia suggella un desiderio che da anni era nella mia mente: dedicare in maniera definitiva una struttura di questo ateneo al mio maestro, grande scienziato e grande farmacologo – ha detto il prof. Filippo Drago alla presenza del fratello Sergio, del figlio Giovanni e delle nipoti dello scienziato –. L’Ateneo finora non ha mai potuto dedicare una struttura e oggi compiamo questo passo in una struttura, la Torre Biologica che è stata dedicata al suo grande amico, il prof. Ferdinando Latteri”.

Taglio del nastro con Scapagnini, Basile, Pogliese, Sessa, Drago

Il prof. Drago, inoltre, si è soffermato sull’aspetto scientifico del prof. Scapagnini, “un grande scienziato, pioniere della Psiconeuroendocrinologia, in particolare per i suoi studi sulla dopamina, non a caso oggi sono presenti tantissimi studiosi che hanno lavorato con lui e che lo ricordano con nostalgia e grande gratitudine”.

Proprio dopo la cerimonia, infatti, si è tenuto un convegno dal titolo “La ricerca in Psiconeuroendocrinologia come crocevia delle moderne Scienze biomediche” organizzato dal dipartimento di Scienze biomediche e biotecnologiche con il patrocinio della Società Italiana di Farmacologia con interventi di allievi e studiosi della materia. “La sua opera continua con i suoi allievi nel tempo hanno conseguito risultati importanti partendo dalle sue ricerche – ha detto il prof. Drago, direttore del Biometec –. La visione del mondo della scienza del prof. Scapagnini è oggi la chiave di lettura per tutte le scienze moderne ovvero, come diceva sempre, vedere la scienza non dal buco della serratura ma dalla balconata”.

A seguire il rettore Francesco Basile ha ricordato la figura del prof. Scapagnini, ordinario di Farmacologia medica dell’Ateneo di Catania dal 1975, evidenziando “l’aspetto scientifico e la sua carriera di ricercatore e successivamente docente all’Istituto Haymans dell’Università di Gand (Belgio), alla YC Medical Center San Francisco, California e docente al MIT di Boston oltre che consulente della NASA”. “Un professionista che ha dato tanto agli studenti dell’Università di Catania e alla ricerca nel campo della Psiconeuroendocrinologia oltre che un punto di riferimento per la Facoltà di Medicina, allora presieduta da mio padre Attilio, visto il ruolo di segretario ricoperto dal 1975 – ha spiegato il rettore alla presenza del sindaco di Catania, Salvo Pogliese, del presidente della Scuola “Facoltà di Medicina”, prof. Giuseppe Sessa, e del presidente della Società Italiana di Farmacologia Alessandro Mugelli -. Era una persona speciale, particolare e tutti lo ricordiamo con grande rispetto e stima per le sue doti innate di comunicazione e per le sue ricerche in campo farmacologico. Si faceva voler bene da tutti ed è importante che i nostri studenti conoscano le sue ricerche e che il suo nome rimanga vivo nel nostro ateneo. Sono convinto che questa cerimonia l’avrebbe voluta anche lui così, un momento di riflessione, di ricordi e di affetto ai suoi familiari”.

Proprio il figlio del prof. Scapagnini, Giovanni – presente alla cerimonia insieme con la moglie e le figlie e con lo zio Sergio – ha sottolineato “l’enorme emozione e orgoglio per il ricordo di papà, in particolar modo per la figura di scienziato in un contesto particolare come quello dell’Università di Catania, sicuramente il più bello, a cui tengo di più”. “Ero uno studente liceale quando sono arrivato a Catania e ho scoperto la scuola creata da papà con i suoi allievi – ha aggiunto Giovanni Scapagnini, oggi docente di Biochimica clinica all’Università del Molise –. Una scuola che ha posto le colonne della ricerca e della scienza moderna in campo nazionale e internazionale. È stato in grado di lasciare un segno indelebile nella ricerca internazionale. Dal punto di vista scientifico si è occupato dell’asse cervello, sistema endocrino e anche immunitario in una visione globale dell’uomo e quindi da farmacologo si è sganciato dalle molecole e a trasferire le molecole all’intero sistema umano”.

Sull’aspetto politico dello ‘scienziato’ napoletano – eurodeputato dal 1994 al 2000 e deputato nazionale dal 2008 al 2013 – si è soffermato il sindaco Salvo Pogliese che ha evidenziato le “opere realizzate sotto la sua sindacatura, dal 2000 al 2008, e tra queste, in particolar modo il rifacimento delle piazze Università e Duomo e la rivoluzione della mobilità etnea con gli interventi alla circonvallazione”. “Per me è un dovere morale, politico e istituzionale essere presente oggi a questa cerimonia e ringrazio l’Università di Catania per aver dedicato un’aula importante di questa struttura al docente per la sua valenza scientifica” ha aggiunto il sindaco alla presenza di numerosi politici dell’era Scapagnini.

Per il presidente della Società Italiana di Farmacologia, Alessandro Mugelli, “la cerimonia di oggi rappresenta un momento a cui non potevo mancare per una persona che ha dato molto alla farmacologia e anche alla stessa Società italiana di farmacologia”. A seguire le relazioni scientifiche dei docenti Pier Luigi Canonico (Farmacologia, Università del Piemonte Orientale), Bianca Marchetti (Farmacologia, Biometec), Ferdinando Nicoletti (Farmacologia, Università La Sapienza di Roma), Renato Bernardini e Maria Angela Sortino (Farmacologia, Biometec) moderati dal prof. Achille Caputi (Università di Messina).

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