Cronaca

Si è svolto giorno 6 maggio al palazzo della Regione Siciliana a Catania, un incontro nel quale l’assessore alle infrastrutture Marco Falcone e il vice-presidente della Regione Calabria, Francesco Russo, hanno illustrato i prossimi passaggi per la realizzazione della ciclovia della Magna Grecia.

L’opera, che toccherà tre regioni, Basilicata, Calabria e Sicilia, avrà un’estensione di circa mille chilometri, dei quali circa 230 si snoderanno nel territorio siciliano coprendo la tratta Messina-Pozzallo.

I rappresentanti dell’Università, delle Soprintendenze, degli enti locali e di diverse associazioni, hanno animato il dibattito attraverso numerose proposte e richieste di chiarimenti sull’iter, sul percorso e sui tempi.
L’associazione Legambiente Catania valuta in modo positivo la proposta di una pista ciclabile protetta che permetta lo spostamento in bici tra Basilicata e Sicilia e si rende disponibile a mettere al servizio del tavolo di lavoro che nascerà per il territorio siciliano la propria esperienza derivante dalle numerose iniziative realizzate sul tema della mobilità.

Durante l’incontro, l’arch. Gaetano Manuele – attivista dell’ associazione ed esperto di mobilità – ha sottolineato come “la realizzazione del percorso ciclabile della Magna Grecia debba essere uno stimolo affinché si avvii immediatamente la progettazione di reti di piste ciclabili protette all’interno delle grandi città toccate dall’opera, se ciò non avvenisse si rischierebbe di scoraggiare i turisti che vogliano arrivare in Sicilia in bici”.

La presidentessa dell’associazione ambientalista Viola Sorbello ha rafforzato il concetto sottolineando che “investire in piste ciclabili significa avere un ritorno enormemente superiore all’ investimento. Occorre creare un sistema ciclabile efficiente, perché il turismo a due ruote porta ricchezza alle comunità locali, è ad impatto ambientale bassissimo (al contrario di altre forme di turismo) e, grazie al nostro clima favorevole, può realizzarsi per tutto l’anno e non solo nei mesi estivi”.

Per l’associazione Legambiente Catania la strada intrapresa è quella giusta, ma è necessario “pedalare” ancora tanto, pertanto non è più possibile perdere ulteriore tempo ma serve agire in fretta.

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