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Presentati al Ministero della Salute i dati sulla iodoprofilassi in Italia. “La regione Sicilia presenta oggi un quadro di quasi iodosufficienza nella popolazione in generale”, questo è quanto emerge dall’Osservatorio Regionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi in Sicilia, i cui dati sono stati raccolti ed elaborati da Concetto Regalbuto, Responsabile dell’Osservatorio della Regione Sicilia, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Catania e da Mariacarla Moleti, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università di Messina.

Dott. Concetto Regalbuto

I risultati dimostrano il netto miglioramento dello stato nutrizionale iodico in Sicilia e, soprattutto, la drastica riduzione della frequenza di gozzo in età scolare. I benefici della iodoprofilassi sono risultati evidenti ed omogeneamente distribuiti su tutto l’ambito territoriale regionale oggetto delle recente azione di monitoraggio, ivi comprese le aree storicamente interessate dal gozzo endemico. Di fondamentale importanza è stata l’attività informativo-educazionale: in tal senso, negli anni scorsi sono state realizzate campagne di informazione a livello di scuola primaria e secondaria nella nostra Regione e, più recentemente, sono stati avviati specifici programmi di formazione di insegnanti della scuola primaria e secondaria in alcuni presidii scolastici delle province di Catania, Messina, Siracusa ed Agrigento.

Il miglioramento dello stato di nutrizione iodica nella popolazione siciliana è anche attestato dalla riduzione della prevalenza delle malattie tiroidee da iodocarenza nelle donne gestanti. Dati preliminari relativi allo stato di nutrizione iodica in questa fascia di popolazione particolarmente vulnerabile, dimostrano un netto incremento del numero di donne che, sensibilizzate dalle numerose campagne informative, portate avanti nel corso degli anni, utilizzano con regolarità sia il sale iodato (circa il 70%), sia i supplementi contenenti iodio (circa 90%).

I fatti consentono di poter affermare che tutte le iniziative di comunicazione e formazione, insieme all’attività di ricerca e di prevenzione delle Università di Catania e Messina e alla costante operatività dell’Osservatorio Regionale Sicilia per la Prevenzione del Gozzo, in tutti questi anni, hanno contribuito al netto miglioramento dello stato nutrizionale iodico nella nostra Regione e confermano la necessità della prosecuzione delle azioni di monitoraggio, quale strumento indispensabile per orientare le azioni di prevenzione finalizzate alla riduzione della carenza nutrizionale di iodio e dei costi socio-sanitari ad essa connessi”.

“Errato pensare che lo iodio si respira dal mare: lo iodio si “mangia”; ecco perché da anni consigliamo: poco sale ma iodato, spiega Antonella Olivieri, Responsabile Scientifico OSNAMI, Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi in Italia – Istituto Superiore Sanità- alla presentazione dei dati dell’Osservatorio presso il Ministero della Salute in occasione della Settimana Mondiale della Tiroide che si svolge in tutta Italia dal 20 al 26 maggio. Grazie a questo slogan e al lavoro dei medici del territorio, delle Società Scientifiche e delle Associazioni dei pazienti, oggi lo stato nutrizionale iodico della popolazione è molto migliorato rispetto al passato. I dati più recenti, indicano una condizione di iodosufficienza, valutata attraverso la misurazione della concentrazione di iodio nelle urine di campioni rappresentativi di bambini in età scolare. È importante ricordare che il gozzo in età scolare è un indicatore di iodosufficienza a lungo termine, cioè di una condizione di iodosufficienza stabile nel tempo. Infatti, perché il processo di crescita del gozzo non abbia inizio, un bambino deve nascere e crescere in un’area iodosufficiente”.

“La tiroide è un organo piccolo ma molto importante, coinvolto in diverse funzioni vitali: gli ormoni prodotti da questa ghiandola esercitano i loro effetti sul metabolismo e sulla funzionalità di tutti gli apparati del corpo, in particolare agiscono sulla funzione cardiovascolare, sul ritmo del sonno, il metabolismo delle ossa, intervengono inoltre nei processi di accrescimento e sviluppo del sistema nervoso”, spiega Paolo Vitti, Presidente SIE, Società Italiana di Endocrinologia, coordinatore e responsabile scientifico della Settimana Mondiale della Tiroide.

“Possiamo quindi dire che prendersi cura della tiroide è come prendersi cura di noi stessi ed è molto importante farlo nel modo corretto ad esempio evitando di dare ascolto ai falsi miti sull’alimentazione e soprattutto rivolgendosi a centri accreditati per diagnosi e terapie. Per questo il tema scelto per la Settimana Mondiale della Tiroide 2019 è ‘AMO LA MIA TIROIDE…e faccio la cosa giusta’ per ricordare l’importanza dell’appropriatezza degli stili di vita, ma anche diagnostica e dei più appropriati approcci terapeutici. Il principale obiettivo della Settimana è sensibilizzare la popolazione in merito ai problemi connessi alle malattie della tiroide e alla loro prevenzione: sono infatti oltre 6 milioni gli italiani con un problema a questa ghiandola così fondamentale per il buon funzionamento di tutto il nostro corpo”.

La Settimana Mondiale della Tiroide, che si svolgerà dal 20 al 26 maggio, è promossa da Associazione Italiana della Tiroide (AIT), Società Italiana di Endocrinologia (SIE), Associazione Medici Endocrinologi (AME), Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP), Associazione Italiana Medici Nucleari (AIMN), Società Italiana Unitaria di Endocrino Chirurgia (SIUEC), Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG) insieme al Comitato delle Associazioni dei Pazienti Endocrini (CAPE) e il supporto della European Thyroid Association (ETA) e sostenuta con un contributo incondizionato da Ibsa Farmaceutici Italia, Merck Serono, Sanofi Genzyme e Esaote.

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