Cronaca

Cinquanta medici siciliani, assistiti dall’Anaao Assomed Sicilia, riceveranno un risarcimento di oltre un milione di euro dalla Presidenza del Consiglio, per i torti subiti negli anni in cui frequentavano la scuola di specializzazione a Catania, dal 1982 al 1992.

Si tratta delle indennità che allora -per alcuni si tratta di oltre 30 anni fa- sono state loro negate dallo Stato, contrariamente a quanto disposto da una direttiva europea che non era stata immediatamente recepita dall’Italia, e che sono state riconosciute solo dopo anni di giudizio e una sentenza della Corte di Cassazione di Roma.

Ci sono voluti quasi vent’anni di causa, insomma, per vedersi attribuito un diritto che di fatto spettava loro senza indugi, come stabilito dalla Suprema Corte e così come attualmente è assegnato a tutti coloro che frequentano le scuole di specializzazione italiane.

I primi due gradi di giudizio non erano stati superati dal folto gruppo di medici che così hanno deciso, nel 2012, assistiti stavolta dagli avvocati dell’Anaao Assomed, Alessandro Palermo e Salvatore Vittorio, di ricorrere in Cassazione, ottenendo la vittoria e quindi la quantificazione dei risarcimenti dalla Corte d’appello di Catania, per un totale di oltre un milione di euro.

“Finalmente abbiamo visto riconosciuto il nostro diritto sulle borse di studio –afferma il segretario regionale Anaao Assomed Toni Palermo-. Grazie al supporto del nostro sindacato e al buon lavoro dei nostri avvocati, presto godremo dei soldi che avremmo dovuto ricevere 30 anni fa, quando eravamo giovani specializzandi in Medicina”.

“La causa è cominciata nel 2001 ma i primi due gradi di giudizio hanno visto i medici soccombere per via di vizi formali. A quel punto, quando i medici hanno deciso di rivolgersi all’Anaao, insieme al collega Salvatore Vittorio –spiega il legale Alessandro Palermo- ci siamo resi conto che esistevano i presupposti per proseguire con una buona possibilità di giungere alla vittoria finale. E così è stato. Adesso si tratta di attendere che la Presidenza del Consiglio risarcisca questi medici, alcuni dei quali sono andati addirittura già in pensione, per poter finalmente godere di somme che avrebbero dovuto percepire ben decenni fa. Un vero paradosso”.

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