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Su delega della Procura della Repubblica, i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno dato esecuzione ad un provvedimento emesso dal G.I.P. del Tribunale etneo finalizzato al sequestro, per un valore equivalente a 1,6 milioni di euro, di disponibilità finanziarie e immobili di proprietà dell’imprenditore Antonio Cristaldi (cl.1968) – titolare dell’omonina ditta individuale con sede in Catania, ed operante nel settore del recupero e smaltimento di cascami e rottami metallici – ritenuto responsabile del delitto di infedele dichiarazione dei redditi e IVA.

Il provvedimento giudiziario trae origine da un’articolata attività di verifica fiscale condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania che ha portato ad accertare che l’impresa individuale, per gli anni d’imposta 2015 e 2016, ha registrato in contabilità e successivamente indicato nelle proprie dichiarazioni dei redditi ed iva, oltre quattro milioni di euro di costi “inesistenti”.

Guardia di Finanza

In particolare, tali rilevanti costi, che hanno “abbattuto” il reddito da sottoporre a tassazione, afferivano all’acquisto simulato di ingenti quantità di carburante per autotrazione documentato dalla sola annotazione in contabilità delle c.d. “schede carburanti”, il cui pagamento è avvenuto senza alcun tipo di tracciabilità. Infatti tali partite di acquisti, anche in violazione della normativa “anti-riciclaggio” sulla limitazione della circolazione dell’uso del contante, di cui D.Lgs 231/2007, sarebbero avvenute esclusivamente per contanti.   Inoltre, l’annotazione di tali spese inesistenti è stata funzionale alla precostituzione di un falso credito d’imposta che è stato altresì utilizzato per il pagamento delle ritenute di acconto operate sui redditi dei lavoratori dipendenti.

A conclusione delle indagini tributarie, le Fiamme Gialle hanno pertanto segnalato a questo ufficio Antonio Cristaldi (cl.1968) per il delitto di cui all’art. 4 del D.Lgs. 74/2000 (Dichiarazione infedele).

Per effetto dell’odierno provvedimento sono stati sottoposti a sequestro, oltre alle liquidità presenti nei conti correnti ed alle altre disponibilità finanziare dell’indagato, anche l’omonima ditta e 78 mezzi facenti parte del patrimonio aziendale.

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