Dolce, salato, inebriatoRubriche

Lo chef stellato Pietro D’Agostino sarà ambasciatore del gusto per due straordinari appuntamenti con l’eccellenza enogastronomica siciliana: lunedì 1 luglio, ore 18.30, nella splendida cornice di Palazzo Duchi di Santo Stefano, Mandrarossa con  la collaborazione con Kistè, il nuovo ristorante easy Gourmet dello chef taorminese,  presenteranno il debutto a Taormina dei vini Contrada, Bertolino Soprano Sicilia DOC 2017 e Terre del Sommacco Sicilia DOC 2016 e martedì 2 luglio, ore 20, l’azienda Principi Di Butera presenterà con un Wine Maker lunch al ristorante La Capinera “ I volti del Nero D’Avola” e in anteprima assoluta le bollicine Rosè Pas Duse.

L’azienda Mandrarossa, attraverso la degustazione di quattro vini, racconterà le “storie ritrovate” del territorio di Menfi, che rappresentano memoria e valori tramandati da generazioni di famiglie di viticoltori. Storie che tracciano l’identità distintiva di due contrade di Menfi, da cui nascono i due nuovi vini Mandrarossa che rappresentano l’evoluzione del brand siciliano verso l’eccellenza qualitativa. Vini dal carattere distintivo e profumi unici, affiancati l’un l’altro nel racconto emozionale della loro genesi e nella sperimentazione rigorosa legata alla loro nascita. La degustazione dei vini di Contrada diventerà esperienza sensoriale grazie al connubio con lo chef stellato Pietro D’Agostino. L’impronta della sua cucina del territorio rielaborata dal filtro della creatività personale esalterà l’esperienza della degustazione dei nuovi vini di Contrada di Mandrarossa, in una atmosfera magica ed imperdibile.

L’interpretazione del Nero D’Avola Principi Di Butera verrà raccontata, invece, da Francesco Zonin dal direttore ed enologo Antonio Paolo Froio, mentre la scenografia de racconto è affidata alla prestigiosa venue e agli abbinamenti che lo chef D’Agostino proporrà agli ospiti, martedì sera, sullo sfondo della spiaggia di Spisone. I piatti dello chef, che quest’anno festeggia i dieci anni di stella Michelin, un anniversario che cade in concomitanza anche dei 15 anni di apertura del suo ristorante la Capinera, spazieranno dai crudi di mare agli arrosti, declinando un paradigma culinario rimasto invariato nel tempo: materie prime di eccellenza, territorio, metodi di cottura salubri. Una cucina che è in fondo uno still life della Sicilia: solare, fresca ricca di tradizione, ma moderna. Creatività, memoria e territorio sono gli ingredienti principali che valorizza nei suoi piatti, un approccio che trova riscontro nei menu creati nel rispetto delle stagioni, della terra, nella proposta e rielaborazione dei piatti tradizionali, nell‘utilizzo di ingredienti tipici –come gli ortaggi provenienti da colture locali e il pesce azzurro, il vero “re” del Mediterraneo –sapori che stanno in un delizioso equilibrio tra terra e mare, ricca di spezie e profumi particolari.

Cenni biografici

Pietro D’Agostino

Pietro D’Agostino, classe ‘72, è nato a Taormina e lì ha cominciato a frequentare l’accademia culinaria. Volato a Londra a 21 anni, gli si sono subito spalancate le porte dell’Hyde Park. Neppure due anni più tardi ha inaugurato il ristorante del Grand Hotel Costa Esmeralda in Costa Rica. A 24 anni, chiamato al Dorchester della capitale britannica, ha realizzato un banchetto raffinatissimo per il sultano del Brunei. A 26 si è imbarcato sulla Disney Cruise Line (Walt Disney World Group), firmando la ristorazione italiana per tutti i più importanti uomini politici che accorrono in Florida. Tornato in Italia a 28 anni è stato l’executive Chef del ristorante Torpedo dell’Hotel Le Meridien Lingotto di Torino, cucinando con la sua brigata per i giocatori e staff della Juventus. A 30 anni, lo ha chiamato il ristorante Il Gattopardo del Grand Hotel Mazzarò Sea Palace a Taormina, il rinomato cinque stelle lusso della Perla dello Ionio a dirigere una cucina con ben 22 chef.

Ma è a 31 anni che D’Agostino ha coronato il suo sogno: aprire un suo ristorante, La Capinera, dove esprimere tutte le ricchezze della cucina siciliana con una creatività intelligente e innovativa. Con una brigata di 8 elementi inventa giornalmente piatti di grande armonia, in cui il filo conduttore restano le stagioni e i frutti dell’amata terra natìa.

Nel 2009 riceve il prestigioso riconoscimento della stella Michelin, è membro della associazione JRE, giovani cuochi europei, e componente nazionale dell’associazione CHARMING ITALIAN CHEF. Da anni porta avanti i suoi laboratori didattici Cooking Lab, lezioni di cucina dedicate per team building aziendali, per lo sviluppo della creatività, competizione, spirito di squadra in modo innovativo; e aule per bambini, per una educazione alla percezione sensoriale e alla degustazione dei sapori, alla conoscenza della bontà di uno stile nutritivo salutare.

Annovera numerose esperienze di ambasciatore della cucina siciliana nel mondo, sceglie personalmente tutte le forniture degli ingredienti che finiscono sulla tavola, con specifico riguardo alle linee di alimenti biologici e senza glutine a cui il ristorante dedica ampio spazio. Con la stessa cura aggiorna la carta dei vini, giunta a oltre mille etichette, per grandissima parte siciliane di piccoli produttori.

Nel 2017, Pietro D’Agostino “si è fatto in quattro” e dopo La Capinera e il consolidamento dei cooking lab, ha puntato su due nuovi progetti: a marzo ha inaugurato un nuovo contenitore gastronomico nel cuore di Taormina, Kistè, incastonato in uno storico palazzo del tardo Quattrocento, una formula easy gourmet con una cucina essenziale che mette in evidenza la straordinaria bontà di ingredienti esclusivamente prodotti in Sicilia.

Il nome Kistè, è uno omaggio alle origini greche della città, ma anche alla storia millenaria che ha fatto della perla dello Jonio, oltre che una stratificazione di culture e tradizioni, rifugio e musa di scrittori, artisti e intellettuali, anche un crocevia di mode e tendenze. Kistè, dunque, dal greco è un contenitore, ma anche cisterna, termine che riporta direttamente al luogo, Casa Cipolla in via Santa Maria dè Greci, uno dei rari esempi di stile tardo Rinascimento siciliano a Taormina, con un’architettura suggestiva e la presenza all’interno di due cisterne di epoca romana intercomunicanti e ispezionabili.

E infine, ha lanciato la sua prima linea di prodotti, disponibili con marchio “IO PIETRO D’AGOSTINO”, da lui direttamente selezionati, le stesse utilizzate nella sua cucina come un olio Nocellara dell’Etna, 2 vini, un passito di Pantelleria doc e un grillo di Marsala, 3 tipi di miele di Zafferana etnea (Melata d’agrumi, sulla selvatica e ficodindia) e una pasta, mezzo pacchero, realizzata con grani siciliani.

Novità anche in casa La Capinera. Il ristorante stellato affacciato sulla magica riviera ionica di Spisone, è stato sottoposto a un intenso restyling, già cominciato lo scorso anno e che vede oggi il suo completamento nel nuovo design della mise en place: tavoli rovere massello lavorati da sapienti artigiani, inserti di maioliche di Scicli e luci dal caldo sapore retrò s’inseriscono armonicamente nel quadro naturale tutto blu e bianco in cui la Capinera è nata.

Con circa mille e 200 etichette di vini provenienti da tutto il mondo, la cantina appena completata è la vera novità per il 2018 del ristorante La Capinera di Taormina con un ambiente dedicato, curato in ogni dettaglio, dove è possibile anche prenotare gli esclusivi “Table chef”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post