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Sicuramente una presentazione originale quella del libro di Nuccio Puglisi “Centootto volte più grande del sole” edito da Carthago, svoltasi nella serata dell’11 luglio nella centralissima piazza Duomo, cuore della città di Catania e “uno dei più posti più belli che la contraddistingue, per un catanese come me fino alle midolla” come l’Autore si definisce, prendendo una granita e una brioche al bar Prestipino. Lo stesso luogo dove si svolge, nel romanzo, un dialogo tra i più divertenti del libro, precisamente nel capitolo 10, tra il protagonista, p. Giovanni, e il piccolo nipote Lorenzo, interpretato dal vivo da Mattia, durante una consumazione di una granita che ha finito di coinvolgere anche il pubblico, subito dopo la brillante presentazione del volume da parte di Vera Chiavetta, psicologa e collaboratrice di LuciaLibri, l’introduzione del presidente di Carthago Gaspare Edgardo e la lettura di un brano sulla “nostalgia” a cura di Santi Consoli.

Ogni poeta è un uomo che coglie dall’infinito tracce di bellezza e di verità che appartengono all’uomo da sempre” leggiamo nel romanzo. Sì, perché la bellezza e la ricerca della verità, così come l’amore sono i valori portanti di tutto il racconto, nato da una storia vera, quella di una ragazza, Lucia, di 18 anni, ascoltata dall’Autore durante gli studi in seminario, che pur di fronte alla morte prospettata a seguito di una recidiva per una leucemia che sembrava essere stata sconfitta, vuole completare, a  tutti i costi, gli studi intrapresi con gli esami di stato, perché “vuole portare con sé, anche nella morte, qualcosa di compiuto”.

Ma lasciamo al lettore la storia nel suo epilogo…. Certo le tante pagine che compongono il romanzo potrebbero scoraggiare l’avvio della lettura – 678 pagine, compresi i ringraziamenti – ma, ci assicura la Chiavetta, che quantità (di pagine) e qualità vanno di pari passo e che la storia appassiona talmente il lettore da non stancarlo affatto.  Così riferiscono infatti i tanti lettori del volume subito dopo la sua prima presentazione, avvenuta il 13 dicembre scorso nei locali della parrocchia Cristo Re, a Paternò, (nella foto accanto) dove p. Nuccio Puglisi svolge il ministero di parroco.

Sul significato del titolo, quasi enigmatico, naturalmente la spiegazione è nel testo e si riferisce al numero di cuciture “centootto cuciture, né una di più né una di meno”, di una palla di baseball. Ma il perché si parli di baseball e per un altro motivo che sarà chiarito più avanti, nel testo, occorre lasciare spazio… alla lettura. E’ un romanzo dove viene chiaramente sottolineato che tutto, nella vita, ha un senso, “questo invisibile ossigeno della realtà” che orienta la vita…., “il senso di Dio, che raccoglie ogni altra traccia di senso sparsa qua e là”.

Vincenzo Caruso

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