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Pronta a partire la nuova stagione del Teatro L’Istrione il cui titolo quest’anno prende il nome di una delle opere del grande Eduardo De Filippo “La grande magia”.

“Il Teatro è un luogo magico dove tutto accade realmente, senza succedere sul serio – spiega Valerio Santi, direttore artistico, nonché deus ex machina, della struttura di via Federico De Roberto 11, a Catania – e oggi più che mai se ne avverte il bisogno, la necessità, poiché la società in cui viviamo si va sempre più intorpidendo e se da una parte c’è chi passivamente resta inerme al degrado culturale che assopisce e spegne la mente, dall’altra parte c’è ancora chi vuole pensare, riflettere e tenere sveglia la propria coscienza”.

Per questo motivo, dalla nascita ad oggi, L’Istrione proporre al pubblico una programmazione sempre nuova, attenta, ricercata, che spazia dal classico al contemporaneo, dalla commedia al dramma, dal vaudeville al popolare, portando in scena autori italiani e stranieri sia di fama mondiale che meno conosciuti. Anche quest’anno difatti, offre alla città una programmazione di grande interesse, al cui interno oltre le proprie produzioni, vi sarà anche uno spettacolo nazionale.

La nuova stagione de “L’Istrione”

Dei cinque appuntamenti che compongono la stagione, è “La zia di Carlo” di Brandon Thomas, una tra le più rinomate commedie del repertorio inglese di fine ‘800, cavallo di battaglia di tantissimi attori italiani e stranieri, portata anche sul grande schermo. Sarà in scena dal 4 al 6 Ottobre in una nuova versione musicale; seguiranno a dicembre due divertentissimi atti unici di Anton Cechov  “La domanda di matrimonio e L’Orso” diretti da Filippo Brazzaventre che ne interpreta anche i due protagonisti maschili accanto a Debora Bernardi e Aurelio Rapisarda; a febbraio invece vi sarà uno spettacolo ospite che già dallo scorso anno varca diversi teatri italiani, ovvero “The Prudes”commedia di Anthony Nielson diretta ed interpretata da Gianluigi Fogacci e da Carlotta Proietti, attrice e figlia d’arte di Gigi Proietti; ad aprile debutterà invece “The horror freak show”, una sorta di varietà dell’orrore attraverso il quale – facendo richiamo al Freak show (spettacolo di fenomeni da baraccone) nato negli Stati Uniti nel XIX secolo – si vuole riportare in scena un tipo di teatro ormai quasi del tutto dimenticato ovvero il Grand Guignol, nato a Parigi alla fine del 1800 e basato sulla rappresentazione di spettacoli macabri. Chiusura per in bellezza con un classico del repertorio di tradizione popolare, “’U cavaleri Pidagna” di Luigi Capuana. A breve verrà presentata la IV rassegna Tè-atro – (monologhi e tazze da tè) composta da tre spettacoli che si estenderà da gennaio a marzo ed altri eventi ancora in fase di programmazione.

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