CinemaSpettacolo

La grande kermesse in programma, al “Teatro Verdi” dal 5 al 12 Ottobre, presenterà come ogni anno eventi speciali, film classici, master class, restauri, monografie e cinema delle origini.

Come ogni anno le “Giornate” di Pordenone ripartiranno, con un evento speciale, dalla sera del 5 ottobre come sempre nell’affollatissimo “Teatro Verdi”, ormai luogo fetish della kermesse mondiale dei “silent movies”. In programma uno dei film più amati di sempre, The Kid  (Il monello) di Charles Chaplin, considerato uno dei suoi capolavori, che sarà accompagnato dalla musica composta dallo stesso Chaplin per la riedizione del 1971, restaurata e arrangiata dal maestro Timothy Brock nell’esecuzione l’orchestra San Marco di Pordenone (replica domenica 13 ottobre). Girato fra il 1919 e il 1920, editato nel 1921, racconta la storia di un neonato abbandonato da una ragazza madre e adottato dal poverissimo Charlot. Sulla performance di Jackie Coogan, il piccolo attore destinato a diventare il più famoso divo bambino del cinema muto, David Robinson, biografo ufficiale di Chaplin (anche direttore emerito delle Giornate), ha scritto: “Nessun bambino, nel cinema sia muto che sonoro, ha mai superato, per naturalezza e intensità dei sentimenti, Jackie Coogan nei panni del monello”.  

Marion Davies

Complessivamente saranno tre gli eventi speciali accompagnati dall’orchestra:  per la serata conclusiva, previsto un altro titolo leggendario, The Lodger (Il pensionante, 1927) di Alfred Hitchcock (di cui abbiamo già parlato nel servizio precedente), mentre l’evento orchestrale infrasettimanale (mercoledì 9 ottobre) sarà  dedicato al capolavoro del regista sovietico Fridrikh Ermler, Oblomok imperii (Un frammento d’impero, 1929), interprete Fyodor Nikitin, malinconica metafora dei mutamenti avvenuti in Unione Sovietica negli anni Venti, narrata attraverso la storia di un soldato che dopo dieci anni, nel 1928, ritrova la memoria e torna nella sua città, San Pietroburgo divenuta Leningrado e completamente cambiata dopo la Rivoluzione. Fino a poco tempo fa disponibile solo in copie lacunose, il film è presentato nel nuovo restauro realizzato da San Francisco Silent Film Festival, EYE Filmmuseum e Gosfilmofond, con la partitura orchestrale originale recentemente riscoperta, che a Pordenone avrà la sua prima internazionale dopo un’unica esecuzione a Mosca. A dirigere l’orchestra sarà Günter A. Buchwald. Una celebrazione di William S. Hart, ovvero il volto per antonomasia del western, la riproposizione di alcuni classici, le origini europee dello slapstick e il ritorno delle “nasty women”, una breve monografia dedicata all’attore inglese Reginald Danny, al regista italiano Mario Bonnard e al regista e produttore cinematografico USA John M. Stahl e ancora alle vedette francesi Suzanne Grandaise e Mistinguette, opere su samurai e ronin (girate tra il 1910 e il 1917).

E’ questo – con l’aggiunta delle sezioni “Riscoperte e Restauri”, “Cinema delle origini” e “Canone rivisitato” – il fastoso programma della 38^ edizione delle “Giornate del Cinema Muto” di Pordenone (5-12 ottobre, come sempre al Teatro Comunale “Giuseppe Verdi), cui va aggiunto un focus sull’Estinia, i “corti di Weimar”, cinque “film sul cinema” e la “pubblicità scandinava” degli anni ‘20.

Le maggiori retrospettive inizieranno quest’anno con un omaggio alla più grande star del western muto, William S. Hart la cui recitazione ha influenzato generazioni di attori-cowboy (incluso il mitico John Wayne) e la cui eccezionale popolarità  rivaleggiava all’epoca con quella di Chaplin. Fra i titoli in programma (sette lungometraggi e sette cortometraggi) anche il nuovo restauro di The Aryan (Il bandito della miniera d’oro, 1916), film a lungo creduto perduto, ritrovato pochi anni fa a Buenos Aires, che sarà presentato in prima mondiale. E ancora The silent man (1917) La retrospettiva è realizzata in collaborazione con il William S. Hart Museum di Newhall, California.

William S. Hart

Ritorna anche l’allegra brigata delle “Nasty Women” (proposta nel 2017 con una serie di cortometraggi comici, la gran parte risalente agli anni ’10 del secolo scorso o ancor prima), donne e ragazze ribelli che scompigliano il loro ambiente sovvertendo le regole dettate dal potere patriarcale. Considerata ormai un nuovo punto di riferimento per la comprensione del genere comico, la serie avrà un seguito con una serie di altri titoli proposti all’interno della più ampia sezione sulle origini dello slapstick europeo, sottogenere della commedia di straordinario successo commerciale e ancora da riscoprire. Una rassegna alle origini dello slapstick in Europa, collegando gag e numeri comici alle fonti originarie (music hall, vaudeville circo). Spazio anche a due vedettes d’oltralpe: Suzanne Grandais, la Mary Pickford francese e la mitica Mistinguett, quindi ancora ad una delle prime grandi produzioni con Joan Crawford, Sally, Irene e Mary (1925) di Edmund Goulding, prodotto dalla MGM, da poco restaurato dal George Eastman Museum di Rochester (New York).

Nella sezione “Il canone rivisitato”, ovvero la riscoperta dei classici, spiccano il celeberrimo Faust (1926) di F.W. Murnau, Padre Sergio (1918) di Yacov Protazanov, conisederato uno dei massimi capolavori del cinema russo, interprete il celebre Ivan Mosioukine, quindi Gardiens de phare (1929) di JeanGrémillon, un dramma familiare e ancora Joan the woman (1916) di Cecil B. De Mille, una doppia biografia in parallelo, quella di Giovanna D’Arco e di un soldato della Prima Guerra Mondiale, colorato con un sistema inventato dallo stesso De Mille e dal direttore della fotografia Wickoff.

Con la qualità delle scelte filmiche, il prestigio dei musicisti coinvolti, la straordinaria ricchezza e varietà del programma – la kermesse cinematografica di Pordenone sui “silent movies” si conferma più importante e più famosa al mondo, frequentata da appassionati studiosi, storici, critici e semplici cinephiles provenienti da ogni parte del pianeta. Una delle punte d’eccellenza delle manifestazioni culturali del paese

Franco La Magna

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post