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Il Festival

Dieci giorni di mostre, spettacoli, laboratori creativi, letture animate e visite guidate. Marionette, burattini, pupi e pupazzi, i piccoli, grandi protagonisti di un evento unico che intende accompagnare residenti e turisti dalla Festa dei Morti a San Martino. Un’occasione per riscoprire il senso più profondo delle nostre tradizioni legate alle due ricorrenze del mese di novembre: la prima risalente al X secolo e la seconda diffusa su tutto il territorio siciliano.

E’ in programma dall’uno al dieci novembre la seconda edizione del San Martino Puppet Fest, la manifestazione ideata da Alfredo Mauceri e promossa dall’associazione “La compagnia dei pupari Vaccaro-Mauceri Siracusa” con la direzione artistica affidata al burattinaio e ricercatore Albert Bagno. Si parte dunque proprio quando si narra che i defunti vengano a far visita ai cari ancora in vita portando ai bambini dei doni: dolci, giocattoli o oggetti utili. E si finisce la vigilia di San Martino che, secondo la leggenda, in una grigia giornata d’autunno incontra un mendicante seminudo e, d’impulso, taglia in due il suo mantello per condividerlo con il povero. Due festività cristiane, insomma, accomunate dal tema del “dono”. Da un lato i defunti che donano ai propri cari in vita e dall’altro San Martino che dona il proprio mantello al mendicante. Ecco l’incontro tra le due festività, ecco l’idea da cui nasce il concept del festival.

Anche il San Martino Puppet Fest intende infatti donare cultura ai bambini, e agli adulti, perché senza un’adeguata trasmissione di valori – la compagnia dei pupari è certa – i più piccoli cresceranno in un mondo che produrrà pensieri aridi. Il teatro, e in questo caso il teatro di figura e dei pupi, rappresenta un volano per lo sviluppo delle condizioni necessarie per una crescita formativa dei bambini. Accompagnare i più piccoli a vedere uno spettacolo risulta così molto importante per la loro crescita, oltre che divertente. L’arte teatrale stimola infatti la fantasia dei bambini e li apre alla diversità, sviluppando la loro empatia e una migliore percezione del corpo nello spazio. Andando a teatro fin dalla più tenera età, i bambini si confrontano con linguaggi molto diversi, dal teatro d’ombra o d’attore, dal teatro danza a quello musicale, e possono così sviluppare un loro gusto personale. Generalmente sono i genitori a portare i bambini a teatro e quindi quest’appuntamento si trasforma in una preziosa opportunità per passare insieme del tempo di qualità facendo qualcosa di insolito.

I diversi momenti

Tre sono i principali momenti del San Martino Puppet Fest:

  • La mattina dedicata allo studio sul teatro di figura;
  • Il pomeriggio a laboratori creativi, letture animate e visite guidate a vari siti di interesse culturale legati al mondo dei pupi;
  • La sera a spettacoli di teatro di figura e di opera dei pupi.

Due grandi eventi, inoltre, aprono e chiudono il San Martino Puppet Fest. Il pomeriggio del primo novembre una parata di figuranti e figure animate, accompagnati da un’orchestra itinerante, percorrerà alcune vie della città per giungere in via Giudecca, davanti al teatro Alfeo, dove si svolgerà lo spettacolo di apertura sulla vita di San Martino. La sera di giorno 10, invece, la Giudecca si trasformerà in un palcoscenico a cielo aperto dove, tra stand per la degustazione di prodotti legati al territorio e alle tradizioni di San Martino, sono previste performance di artisti di strada, spettacoli di magia e concerti musicali.

Le origini

Il Festival nella sua forma embrionale risale al 2012 da una collaborazione tra i pupari e le attività commerciali di via Giudecca che volevano rispolverare le tradizioni eno-gastronomiche siciliane legate alla festa di San Martino. Un enorme successo di pubblico invase via Giudecca e il teatro dei pupi per gustare le prelibatezze culinarie dei chioschi allestiti sulla strada e per assistere allo spettacolo sulla vita di San Martino. A fare da cornice alla gioiosa iniziativa un mercatino di oggetti realizzati esclusivamente da artigiani siciliani. Un successo bissato nel 2013 e che coinvolse anche altre vie del quartiere. Stessa formula ma con l’intervento di spettacoli di artisti di strada, concerti musicali, teatro di figura e dei pupi. Un grande evento popolare con la partecipazione, quell’anno, di oltre cinquemila visitatori.

Per vicissitudini varie l’evento non ebbe continuità l’anno dopo. Negli anni successivi i pupari sono stati assorbiti da altri progetti ma nel 2017, con la nascita del nuovo teatro, l’Alfeo, la macchina organizzativa ha ripreso il suo percorso maturando l’idea di trasformare il singolo evento di una sera in un vero e proprio festival dedicato alle varie tradizioni italiane della “figura animata” e dei pupi siciliani in una mistione con le tradizioni eno-gastronomiche siciliane. Un evento unico nel suo genere.

Il vademecum

Opera dei pupi: spettacoli tradizionali dell’opera dei pupi di scuola palermitana, catanese o siracusana. Le tre scuole differiscono per costruzione dei pupi e per la loro messinscena.

Teatro di figura: spettacoli di figura delle altre tradizioni italiane, dai burattini alle marionette passando per le tipologie più moderne per un confronto rivolto alla crescita delle stesse compagnie.

Letture animate: un modo nuovo di vivere la letteratura e le storie. Attori professionisti leggono storie che prendono vita attraverso le abili mani di artisti che usano gli oggetti più disparati al fine di creare un mondo fantastico che i bambini possono osservare.

Laboratori creativi: attività didattico-creative con cui possono cimentarsi grandi e piccini. Forbici, carta e pennelli per non perdere la manualità che rischia di sparire a causa dell’uso eccessivo di supporti elettronici.

Visite guidate: viaggi nel mondo dei pupi da un punto di vista sia storico sia pratico. Esperti del settore accompagnano i visitatori all’interno dei luoghi delle memoria, quali il museo, il laboratorio di costruzione e il dietro le quinte al fine di trasmettere conoscenze e curiosità.

Esposizioni: spazi espositivi a disposizione dei fruitori che possono così conoscere da vicino ciò che è esposto.

La mission

San Martino Puppet Fest è una festa di colori e fantasia che cela un messaggio profondo. Ed è proprio ispirandosi all’esempio di San Martino che il festival vuole sviluppare la sua mission. Grazie a una joint-venture con la Caritas diocesana di Siracusa, infatti, le famiglie meno abbienti della città, nel più totale anonimato, hanno modo di assistere agli spettacoli in programma in modo del tutto gratuito. Le persone che versano in una condizione di difficoltà economica difficilmente frequenterebbero il teatro dovendo far fronte ai bisogni primari dei loro figli, che verrebbero privati di un importante strumento formativo. Così la Caritas, attraverso i propri database, si premura di consegnare a queste famiglie dei titoli d’ingresso gratuiti per rendere davvero la cultura a portata di tutti. Questa operazione ricalca il significato più profondo della festa dei Morti e rinnova lo spirito di sacrificio del Santo a cui il festival è dedicato.

Ma senso e obiettivi del San Martino Puppet Fest possono essere sintetizzati in 5 punti:

  • Valorizzazione del patrimonio culturale siciliano materiale e immateriale. Il progetto intende infatti valorizzare l’opera dei pupi, dichiarata dall’Unesco patrimonio immateriale dell’umanità, mettendola a confronto con le altre realtà del teatro di figura popolare, per uno scambio di esperienze e modalità dello spettacolo.
  • Trasmissione della memoria storica. Attraverso le iniziative da svolgere nella sede del museo, del teatro e del laboratorio si attua un lavoro di trasmissione della memoria con conseguente arricchimento dei fruitori.
  • Realizzazione di attività didattico-educative. Il festival, oltre a presentare spettacoli di vario genere, promuove una serie di iniziative per i più piccoli come laboratori creativi e letture animate, al fine di infondere curiosità e inventiva nei ragazzi.
  • Fruizione dei beni culturali e valorizzazione del territorio. Il progetto si svolge nel quartiere storico della Giudecca che ha così modo di farsi apprezzare con le sue bellezze architettoniche. Inoltre i due siti dove si svolgono la maggior parte degli eventi, il museo e il teatro Alfeo, non mancheranno di incantare i fruitori.
  • Trasmissione della memoria di personaggi siciliani. Il festival vuole anche omaggiare i fratelli Vaccaro, storici pupari siracusani che con la loro tenacia hanno traghettato l’opera dei pupi di Siracusa nel momento in cui rischiava di scomparire.

I luoghi

Il San Martino Puppet Fest si svolge alla Giudecca, nel cuore di Ortigia, in due sitidi interesse culturale: il teatro Alfeo, collocato in un vecchio dammuso che originariamente ospitava un panificio, e il Museo dei pupi ospitato nello storico palazzo Midiri-Cardona.

Al teatro Alfeo sono in programma gli spettacoli di teatro di figura e dei pupi, mentre al museo dei pupi, che raccoglie i pupi storici della famiglia Vaccaro-Mauceri, nel 2014 dichiarati “Patrimonio di interesse etno-antropologico” dall’assessorato regionale ai Beni culturali, si svolgono le visite guidate alla scoperta del mondo dei pupi, i laboratori creativi e le letture animate. Entrambi i siti si trovano alla Giudecca che, con le sue piazze e gli scorci naturali, sarà l’open-theater delle giornate di apertura e di chiusura del festival.

I protagonisti

Il Festival è proposto dall’associazione “La compagnia dei pupari Vaccaro-Mauceri”. Fondata nel 1999, rappresenta l’anello di congiunzione tra il passato, incarnato dall’operato dei fratelli Saro e Alfredo Vaccaro, e il presente rappresentato dai fratelli Daniel e Alfredo Mauceri, nipoti di Alfredo. I Fratelli Vaccaro, armati di spirito rinnovatore, per lunghi anni hanno dato luce e vita ai pupi nella città aretusea; i fratelli Mauceri, avendo raccolto il testimone della tradizione siracusana, con lo stesso spirito incentivano la marcia dei loro progenitori per ricondurre l’opra dei pupi di Siracusa a una fedeltà filologica dei contenuti e delle modalità dello spettacolo, con consapevole cultura della storia e dei significati che l’opra dei pupi tramanda. Con continua dedizione e conoscenza dello strumento teatrale mirano al corretto equilibrio fra tradizione e innovazione, cercando contemporaneamente di sperimentare nuove forme teatrali. I fratelli Mauceri, facendo leva sulla propria creatività e tenacia, hanno presentato la compagnia e i propri spettacoli in numerosi festival e rassegne di teatro di figura in Italia e all’estero. Diversi i riconoscimenti ricevuti, dal premio internazionale “Nuove Mani” ad Amalfi nel 2000 al premio Tiche – Siracusa 2019.

Ma a ricoprire la Giudecca d’incanto e magia per far sognare grandi e piccini è, nello specifico, il direttore artistico del San Martino Puppet Fest, Albert Bagno che si autodefinisce “burattinaio militante”, ma per lui varrebbe anche la definizione di burattinaio ricercatore. Nato a Parigi nel 1953, Albert Bagno vive in Italia dal ’74 e ha stabilito la sua dimora a Calolziocorte. Le sue proposte vanno dagli spettacoli all’animazione, dalle creazioni collettive all’organizzazione di feste, festival e corsi, dalle consulenze tecniche e scientifiche museali alla promozione di conferenze e convegni. Offre altresì consulenze per tesi e ricerche. L’attività di Albert Bagno per e con i burattini è iniziata nel 1976 e la sua specialità consiste nel saper realizzare le proprie opere con carta e cartoncino. Così basta uno strappo e uno stropicciamento per dare vita a personaggi che, malgrado tutto, hanno una loro identità. Più volte invitato a prendere parte a importanti eventi culturali, Albert Bagno ha ricevuto svariati riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. Nel ’77, dunque all’inizio del suo percorso artistico e creativo, la scelta della carta da parte di Albert Bagno equivaleva a una provocazione nei confronti di un mestiere troppo chiuso nella sua storia e nelle sue tradizioni. Voleva anche essere una proposta originale destinata al mondo della scuola e dell’educazione, ma soprattutto un modo originale di accedere al grande mondo del teatro di figura. Le opere di Albert Bagno sono in definitiva quasi tutte sculture destinate al movimento. Ogni elemento scenografico e ciascun personaggio sono elaborati in funzione del loro ruolo, ma soprattutto per servire alla comprensione della storia. Albert Bagno è membro dell’Unima, Unione internazionale della marionetta, dal 1976 ed è un “unimista” sfegatato. Attualmente è consigliere internazionale per l’Italia.

Il programma

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