Cronaca

Promuovere azioni di sostegno scolastico allo scopo ridurre la dispersione, garantire l’inclusione sociale, integrare il ruolo educativo della famiglia e della scuola, intervenendo sui problemi comportamentali, relazionali, emotivi e cognitivi che provocano difficoltà di apprendimento. Questi gli obiettivi del progetto C’ENTRO – Anch’io a scuola, selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che il Consorzio Il Nodo, ente capofila, sta portando avanti negli 11 istituti scolastici scelti a Catania e provincia con il coinvolgimento di circa 2500 ragazzi tra gli 11 e i 17 anni, appartenenti a famiglie in condizioni di povertà assoluta o relativa, minori immigrati di prima e seconda generazione, minori stranieri non accompagnati e 300 famiglie con specifiche peculiarità di disagio segnalate dai servizi sociali (famiglie disgregate, monoparentali, genitori disoccupati o in stato di detenzione).

Sono già partiti gli “Sportelli socio psico-pedagogici di Ascolto” in tutte le scuole coinvolte nel progetto rientranti nei territori di Catania e provincia: i quartieri Librino, San Giovanni Galermo, Barriera, Canalicchio, il quartiere Piazza Dante di Acireale (Catania 2, coordinatore Glauco La Martina), i comuni di Paternò, Piano Tavola-Belpasso, Biancavilla, (Polo Simeto Sud); Ramacca, Palagonia e Castel di Iudica (Polo Calatino). Territori in cui emerge una forte correlazione tra povertà materiale ed educativa che incidono fortemente sulla situazione di disagio generale in cui vivono i giovani, “che possono sfociare in fenomeni quali lo sfruttamento precoce nel mercato del lavoro, il coinvolgimento in attività illegali, bullismo e violenza, abbandono e dispersione scolastica.

 “I ragazzi sono molto coinvolti, stiamo già avendo i primi riscontri, parlano volentieri con lo psicologo, in alcuni casi stiamo valutando non solo un percorso individuale, ma dell’intera classe – ha illustrato la docente Agata Vinciguerra referente I.C. Dusmet – Doria, del quartiere Librino–  noi lavoriamo in condizioni difficili, perché per motivi vari, i ragazzi ricevono pochi aiuti in casa e spesso le famiglie delegano agli insegnanti la funzione educativa oltre a quella dell’istruzione e, prima di avviare la fase della didattica, dobbiamo “conquistarci “la loro fiducia, riuscire a creare una forte motivazione, anche quella di ricevere gratificazione”.

“Uno dei nostri compiti sarà quello di provare a coinvolgere le famiglie nel percorso scolastico dei figli – ha commentato Gabriele Spina, psicologo, responsabile del progetto del Consorzio Il Nodo – perché significa rafforzare il loro ruolo educativo e più in generale rafforzare la “comunità educante” composta da famiglie, scuola e le altre figure coinvolte nella crescita dei ragazzi”. E proprio nelle scuole di Ramacca e Palagonia è partito il “Family Care, due formule di incontri tra mamme, il primo, e tra padre e figlio, i secondi, coinvolti insieme in attività sportive”, ha ricordato il coordinatore del Polo Calatino, Luigi Gravina, parlando anche dell’avvio dei laboratori di fotografia e videomaker.

All’Istituto superiore Fermi –Eredia di Catania sono in corso laboratori dalle caratteristiche innovative che vedono il coinvolgimento di 70 ragazzi delle seconde classi, quali protagonisti di spot promozionali legati alla pubblicizzazione all’esterno degli indirizzi professionali offerti dalla scuola, ovvero Odontotecnico, Manutenzione, Ottico, Alberghiero e Agrario “per favorire l’affezione dei giovani alla scuola – ha aggiunto Gabriele Spina – In 50 secondi i ragazzi hanno spiegato perché vale la pena andare a scuola, cosa dà la scuola in termini di conoscenza e di sbocchi professionali”. Gli spot sono stati realizzati con la supervisione del regista Mauro Maugeri e del drammaturgo Orazio Condorelli.

A Paternò e Biancavilla, sono stati avviati laboratori sportivi e i laboratori di dinamiche di gruppo (I.C. G.B. Nicolosi, I.I.S. M. Rapisardi). “Questi ultimi – ha spiegato Agata Lopes, coordinatrice del Polo Simeto Sud –  hanno lo scopo di intercettare i fenomeni di bullismo che creano esclusione e allontanamento dalla scuola”. Alla De Sanctis, sempre a Paternò, è partito anche il cosiddetto Peer educational, un recupero scolastico nelle ore pomeridiane, in cui sono gli stessi ragazzi che si aiutano tra di loro con la supervisione di un tutor. E sempre nel pomeriggio, al via i Centri di Aggregazione in cui si svolgono le più svariate attività dai laboratori di cucina al cineforum. 

Alla scuola Dusmet di Librino e alla Galileo Galilei di Acireale sono partiti anche i laboratori di “Cittadinanza Attiva” che stanno interessando circa 120 studenti di 6 prime e seconde classi “Abbiamo programmato una rotazione fino a gennaio per non incidere sulla didattica – ha sottolineato Agata Vinciguerra – Nel metodo, abbiamo organizzato incontri di gruppo, attività che mirano alla presa di coscienza di sé e dell’ambiente circostante”. 

Le altre scuole coinvolte sono I.C. P.S. Di Guardo – Quasimodo di Catania, I.C. Galileo Galilei di Acireale Giovanni Paolo II di Piano tavola Belpasso; I.C.S. O. Gravina De Cruyllas di Ramacca; I.C.S. L. Da Vinci di Castel di Judica; I.C.S. G. Blandini di Palagonia.

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