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La prima produzione del Teatro di Bò, lo spettacolo “Filumè – Una Voce e Mille Pensieri”, comincia il suo tour in vari teatri della Toscana.

La pièce di e con Franco Di Corcia Jr, con l’assistenza tecnica di Mattia Pagni, è stato inserito all’interno dei Cartelloni Artistici al Gat Teatro di Castelnuovo D’Elsa (FI) il 15 Novembre, al Teatro Europa di Terranuova Bracciolini (AR) il 23 Novembre ed al Piccolo Teatro Rossini di Casciana Alta (PI) il 26 Aprile 2020.

Una scena di “Filumè”

Il lavoro di Franco Di Corcia Jr , finalista alla quinta edizione del Premio Li Curti 2015 a Cava dei Tirreni-Salerno, vede nei panni di una delle eroine più note delle opere di Eduardo, ovvero Filumena Marturano, non una donna, ma bensì un uomo vestito da uomo, che su una scena spoglia (un solo tavolo, con una candela, una brocca d’acqua, un piatto, un bicchiere ed una sedia), vive e fa vivere al pubblico, in una atmosfera di autentica esplorazione dei sentimenti e dell’anima, le inquietudini, le sofferenze, la forza interiore della protagonista Filumena.

I prossimi appuntamenti di “Filumè”

“Filumè – Una Voce e Mille pensieri” era un sogno – spiega Franco Di Corcia Jr nel cassetto da tantissimi anni e mi sembrava irrealizzabile. Ci sono voluti, infatti,  più di nove anni per maturare in me la consapevolezza che non avrei commesso nessun ‘sacrilegio’ se avessi interpretato ‘io-uomo’ Filumena Marturano. L’idea di partenza del progetto artistico di Filumè era e rimane la VOCE: come strumento di trasmissione delle emozioni. E rimane comunque uno spettacolo ancora in costruzione, che si arricchisce di volta in volta di sfumature nuove. Non è stato facile trasformare in un monologo una commedia in tre atti di Eduardo de Filippo, senza tradirne la storia ma arricchendola – drammaturgicamente – di ‘pensieri’ che la nostra Filumè vuole raccontare al pubblico”.

Dove sta andando oggi Franco Di Corcia, come artista e come uomo?

“Adoro il verbo ‘andare’. Significa viaggio, movimento, non stare fermi. Come artista sono in movimento “per ampliare il proprio pubblico”, costruirsi una vita artistica fatta di incontri e non di esclusive. Come uomo sto andando verso la serena costruzione di una  ‘casa affettiva’”.

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