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La Sicilia vera di un giovane bugiardo… Una storia di mafia e beat generation”, così la scrittrice e giornalista Fernanda Pivanodescriveva, sulle pagine del Corriere della Sera, una delle prime opere di Vittorio Bongiorno, lo scrittore, musicista e regista palermitano trapianto da anni a Bologna. La storia era quella de “Il bravo figlio” (Rizzoli 2006), ispirato all’omonimo disco di Nick Cave “The Good Son”, il terzo dei cinque libri scritti da Bongiorno che, grazie al SEEYOUSOUND, torna nella sua città con due appuntamenti. 

Venerdì 22 novembre (ore 15.00, Sala Wenders Goethe Institut)terrà il workshop dal titolo “Storie Musicali. La regia del documentario e la musica” mentre sabato 23 (ore 2.30 Cinema de Seta), l’appuntamento è con la “prima” palermitana di “Greetings from Austin”, la vera storia di un talentuoso chitarrista rockabilly siciliano, Don Diego, che insieme al suo trio viene chiamato in Texas al prestigioso festival Ameripolitan di Austin a sfidare i migliori musicisti americani nella categoria “Best Rockabilly Group”.

Un legame, quello di Vittorio Bongiorno (nella foto di Luisa Porta) con Palermo e la sua terra, che resiste agli anni bolognesi e che fa da sfondo e spesso anche da protagonista alle opere e alla visione e interpretazione delle storie in molte delle sue opere. Nel romanzo “Il Bravo figlio”, scoperto e recensito dalla Pivano, le vicende di Nino Scialoja, figlio di un magistrato, si snodano nella Palermo degli anni 90’, teatro e personaggio della narrazione, una città dalle infinite contraddizioni, tra la voglia di riscatto del giovane protagonista e la necessità di stare alle regole del gioco.

Sapori, odori e tradizioni siciliane tornano anche in “Il Duka in Sicilia” (Einaudi Stile libero, 2011), che, partendo dalla vera esibizione di Duke Ellington a La Favorita di Palermo per il mitico Festival Palermo Pop 70, racconta, come a Jato, piccola cittadina di provincia immaginaria, viene accolta la presenza del jazzista americano. Nel libro, che è “la scoperta di un moderno cantastorie” come viene descritto nella quarta di copertina di Einaudi, si intrecciano le vicende di personaggi e tradizioni siciliane, permeate dalla veracità di una piccola realtà di paese, in cui a prevalere è l’arte di arrangiarsi.

Ma non è solo Palermo a fare da costante nell’opera di Vittorio Bongiorno. Protagonista dei suoi lavori è senza dubbio la musica, che dalle pagine dei libri prende vita nei suoi documentari: “Buia era la notte” (2010), “Zucchero: Nudo e Crudo (Naked & Raw)” (2017), “Songs With Other Strangers” e “Greetings From Austin” (2018).

Proprio quest’ultimo sarà tra le pellicole in proiezione alla seconda edizione del Seeyousound Palermo. Il documentario racconta l’avventura del Don Diego trio, una band rockabilly siciliana, che finisce nella cinquina finalista, nella categoria “Best Rockabilly Group”, al prestigioso festival Ameripolitan di Austin, in Texas.

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