Cronaca

Conoscere la proposta del Programma Quadro per la ricerca e l’innovazione (“Orizzonte Europa”) realizzato dalla Commissione Europea e arrivare preparati alla scadenza del 2020, contestualizzando i temi generali nel territorio catanese.

Questo l’obiettivo del convegno dal titolo “Noi e l’Europa: costruiamo un orizzonte per la ricerca e l’innovazione” che la Flc Cgil di Catania ha organizzato mercoledì prossimo, 27 novembre, a partire dalle 9.30, nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Catania.  Al centro del dibattito, Il nuovo Programma Quadro e le proposte contenute nel Quaderno della rivista Articolo33 “La Ricerca Europea Trova il Mondo”, realizzato dalla FLC CGIL nazionale e pubblicato da Edizioni Conoscenza.

Dopo i saluti del magnifico rettore Francesco Priolo, del sindaco di Catania Salvo Pogliese, di Adriano Rizza, segretario generale FLC CGIL Sicilia e di
Rosaria Leonardi, della segreteria CGIL Catania,
 ad aprire i lavori sarà Tino Renda, segretario generale FLC CGIL Catania.

Relazioneranno: Alessandro Damiani, presidente APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea), Alberto Silvani, Daniela Palma, Stefano Ciccone, quaderno Articolo33.

Alle 11.30 seguirà tavola rotonda con  il rettore Francesco Priolo,  l’assessore regionale Istruzione e Formazione professionale Roberto Lagalla,  Francesco Attaguile, già referente a Bruxelles del Programma europeo per la Regione Siciliana, Santo Gammino, direttore Laboratori Nazionale del Sud – INFN di Catania, Paolo Rapisarda, direttore Crea OFA, Acireale (CT), Guglielmo Fortunato, direttore IMM CNR, Catania, Antonello Biriaco,  presidente Confindustria, Catania, Andrea Milazzo, segretario CNA, Catania. Concluderà Francesco Sinopoli, segretario generale FLC CGIL.

“Il convegno affronterà tre questioni – anticipa il segretario generale FLC Catania, Tino Renda – il ruolo della Sicilia rispetto alle sfide che il nuovo Programma introduce; gli strumenti con cui la programmazione regionale, superando le attuali inefficienze, potrà essere in grado di interagire con le opportunità che il nuovo Programma renderà disponibili;  La misura in cui i livelli organizzativi manageriali delle strutture di ricerca potranno utilizzare le risorse, gli stimoli e gli strumenti del nuovo Programma”.

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