Catania News

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta inviata dall’associazione Legambiente Catania.

Che i catanesi abbiano scelto la piantumazione di 2.000 alberi fra i quattro progetti sottoposti da Comune alla scelta dei cittadini è un’ottima notizia. Il Circolo di Legambiente Catania insiste da tempo sulla necessità di “rimboschire” la città, come testimonia il progetto “100 alberi per Catania”, appena lanciato per la terza edizione e che, evidentemente, ha sensibilizzato anche l’amministrazione comunale. Poco importa che, nel sondaggio che non si può definire un vero momento di democrazia partecipata, uno degli altri tre progetti in “gara”, il rimboschimento del Boschetto della Playa, non sia stato scelto: in fondo, parte dei 2.000 alberi ci auguriamo possano essere piantati anche per ripristinare l’area del polmone verde che la scorsa estate è andata in fumo.

Legambiente è fermamente convinta che l’aumento del verde e la messa a dimora di nuovi alberi sia non solo un segnale di attenzione e cura della città, ma anche l’opportunità per migliorarne l’aspetto oltre che le condizioni di vivibilità e salubrità. Mettere a dimora alberi può “sistemare” parti della città lasciate solo a cemento e asfalto e ridare decoro a vie, piazze, quartieri, “aggiustandone” la percezione. Per questo chiediamo all’amministrazione di procedere alla piantumazione dei 2.000 alberi in base a un piano preciso e studiato nei dettagli, che tenga conto di stalli e aiuole vuoti da troppo tempo, ma anche di interventi di messa a dimora di nuove alberature in spazi urbani da rendere più vivibili e decorosi. Il verde aiuta la percezione del bello e fa bene alla salute.

Per questo, Legambiente chiede che venga immediatamente riattivata la Consulta del Verde, organismo esistente da qualche anno, e concreta modalità di attuazione della democrazia partecipata, circa le scelte da fare sulle nuove alberature: dove e in che spazi urbani posizionarle, come procedere, quali specie mettere a dimora, quando effettuare le piantumazioni per facilitarne l’attecchimento. Quindi, la Consulta sia valorizzata e messa nelle condizioni di lavorare, anche allargandone la partecipazione a professionisti del settore, agronomi, esperti paesaggisti, architetti, urbanisti. Anche in ossequio al Regolamento del Verde, ormai approvato dal Consiglio Comunale e quindi strumento in vigore. Questi 2.000 alberi, oltre ad essere un’opportunità di dare alla città parte del verde che le manca, sono anche un’occasione per attuare la democrazia partecipata attraverso gli organismi di cui lo stesso Comune si è dotato e che adesso vanno fatti funzionare.

Viola Sorbello, Legambiente Catania

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