Cronaca

Si terrà lunedì 17 febbraio, a partire dalle 9.30, nella Sala Conferenze dell’IS Fermi-Eredia di via del  Bosco, 43,Catania,  il seminario formativo dal titolo “Diritti, solidarietà e uguaglianza: i pericoli dell’autonomia differenziata“, organizzato  dall’associazione Proteo Sapere Fare, Flc Cgil Catania e la CGIL etnea.

Dopo i saluti di Elena Tumeo, presidente associazione Proteo Fare Sapere Catania, Tino Renda, segretario  generale FLC CGIL Catania, Claudio Longhitano, presidente Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, relazioneranno sul tema Massimo Vallone, professore emerito di  diritto Costituzionale dell’Università Federico II di Napoli; Marina Boscaino, docente comitato tecnico-scientifico Proteo; Vincenzo Calò, Comitato  nazionale ANPI. Interverranno, inoltre,  Vittorio Turco, FLC Area Democrazia e Lavoro, Amalia Zampaglione, presidente associazione Shamofficine Catania, Mario Cuccia, dirigente medico direttivo FP CGIL. Concluderà  Giacomo Rota, segretario generale Camera del Lavoro di Catania.

“La scuola, l’università e la ricerca svolgono una funzione strategica per la trasmissione e l’elaborazione della cultura nazionale e per l’avanzamento tecnologico e sociale del Paese – anticipa Tino Renda, segretario  Flc Catania – e in nessun aspetto possono essere devolute alle potestà regionali”. “Riteniamo che il dibattito sull’autonomia e sul decentramento – aggiunge –  non possa ignorare che ogni sistema decentrato ha la sua precondizione in uno Stato centrale che garantisca l’uniformità dei principi fondativi e del sistema perequativo”.

“La Cgil di Catania ha già avviato una riflessione pubblica e interna sull’autonomia differenziata – dichiarano il segretario generale della Camera del lavoro di Catania, Giacomo Rota, e la segretaria confederale della Cgil, Rosaria Leonardi – tema che considera centrale per la tenuta democratica dell’istruzione, del welfare sociale e persino dei contratti nazionali, nonché per il rispetto della Costituzione stessa. Il nostro sindacato ha seguito il caso fin dal procedimento avviato dalle Regioni del Veneto, Emilia Romagna e Lombardia”. Siamo preoccupati e perplessi, sia per l’assenza di un dibattito pubblico partecipato, sia per il serio timore che un provvedimento del genere possa aumentare le già notevoli  diseguaglianze tra regioni del Nord e del Sud. La bozza di legge ferma in Parlamento, inoltre, non risponde alle problematiche che si pongono per l’attuazione dell’art.116, limitandosi alle definizioni dei LEP e lasciando un vuoto preoccupante. Siamo invece contenti che attraverso la formazione in occasioni come queste, siano veicolate informazioni importanti oltre che corrette e trasparenti”.

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