Cronaca

Storie di ordinario disguido che si trasformano in grottesche vicende dalla trama incomprensibile. Il tutto per la scelta di inviare un bagaglio dalla capitale inglese in Italia servendosi del “servizio di spedizione” di una ditta nazionale con sede in provincia di Catania.

Dal mese di ottobre dello scorso anno, ovvero da quando è stato preso in consegna, come da regolare contratto on line stipulato dalla ditta siciliana con la signora Alessandra, il bagaglio risulta “misteriosamente” scomparso dopo una non ben specificata sosta “tecnica” in Belgio. Un percorso geografico che richiama alla mente le famose indagini di investigatori del calibro di Sherlock Holmes, Hercule Poirot sino al nostro Salvo Montalbano, forse il più indicato per tentare di scoprire l’assurda “sparizione”.

La realtà dei fatti racconta di uno “scarico” di responsabilità da parte della ditta incaricata, Spedireadesso verso lo spedizioniere GLS con gioco al rimbalzo e rinvii senza nessuna concreta informazione sulla “misteriosa destinazione” del bagaglio che la proprietaria, romana di origini siciliane, attende da cinque mesi.

Ecco la risposta della GLS ricevuta, in data 5 febbraio, dalla legale della proprietaria del bagaglio: “La spedizione non risulta essere mai giunta in Italia. 
Prego rivolgersi a SpedireAdesso Standard di Raddusa  per poter verificare con la sede GLS estera e/o per aprire eventuale pratica del caso verificando l’accaduto
“. Alla quale si è aggiunta una seconda “spiegazione” in data 6 febbraio: “Siamo spiacenti, la spedizione è stata organizzata  a carico di SpedireAdesso Standard di Raddusa. 
Pertanto la pratica di sinistro e/o di rimborso eventuale deve essere aperta da SpedireAdesso Standard  tramite propria sede GLS di competenza italiana. Se e’ stata già aperta la pratica SpedireAdesso Standard  deve rivolgersi alla propria sede locale GLS per aggiornamenti.” 
Firmata Lisa G.- Customer Service Centralizzato – General Logistics Systems Italy S.p.A.
Via Basento, 19
20098 San Giuliano milanese (MI)
Italia

“Posso solo aggiungere – evidenzia la signora Alessandra Aronica- di aver più volte provato a contattare anche la sede GLS di Catania ma senza nessun risultato e che ad oggi il track del mio ordine sul loro sito risulta non più attivo. (compare la scritta: pending does not exist n.d.r.) Preso atto ho ricontattato Spedireadesso dove sempre e solo mi è stato possibile parlare con la sig.ra Agata la quale mi assicura che dal loro sito ancora il bagaglio risulta in Belgio. Il 27 febbraio ci sarà la seconda convocazione per tentare una mediazione e non demorderò dal pretendere una definizione chiara e risolutiva di questa grottesca vicenda!”

Nel frattempo ha tentato di ottenere qualche risposta con il contributo dell’avvocatessa Maria Rosaria Galella che spiega la situazione: “La Spedireadesso si avvale della GLS con la quale ha sicuramente un contratto di appalto di servizi, non avendo vettori propri; la GLS da parte sua declina ogni responsabilità e conferma che il bagaglio è in Belgio, o meglio che non sia mai arrivato in Italia; la Spedireadesso rimbalza alla GLS la responsabilità sulla consegna. In conclusione abbiamo attivato una procedura obbligatoria di mediazione, quale atto prodromico all’azione giudiziaria, e ciò nei confronti di entrambe le ditte ma alla prima convocazione dello scorso 29 gennaio non si è presentato alcun rappresentante della controparte. La prossima convocazione è prevista per il 27 febbraio”.

Abbiamo chiesto informazioni in merito al problema inviando una mail alla Spedireadesso ed ecco la risposta ricevuta a firma del signor Salvatore C. Parlacino: “Siamo rammaricati per quanto accaduto, abbiamo sollecitato i nostri avvocati in merito alla vicenda della Sig.ra Alessandra Aronica.

Per quanto riguarda le procedure di assistenza ci siamo prodigati a suo tempo,  avviando le procedure di ricerca dei colli presso il corriere in questione. Ma non abbiamo però mai ricevuto riscontro nello specifico su questa spedizione. Stiamo valutando attentamente la vicenda e la cliente avrà presto riscontro.

In merito ai nostri servizi, molto di rado può succedere che un collo venga smarrito dai corrieri, e ciò può avvenire  a causa di un etichetta di spedizione che si è strappata o è diventata illeggibile,  oppure per eventi non dipendenti dagli stessi vettori, come furti ed incidenti dei mezzi che trasportano i pacchi.  Quando un collo ad esempio è senza etichetta viene stipato nell’area dei colli anonimi del relativo corriere, e spesso sono necessari diversi  mesi per poterlo ritrovare e restituire al mittente. Quando i corrieri invece ci danno conferma che il collo è  definitivamente smarrito, noi come azienda ci attiviamo con le procedure di risarcimento dei nostri clienti attenendoci alla normativa vigente ed in particolare al CMR (Convenzione di Ginevra sui Trasporti), che prevede un rimborso al kg per la merce smarrita o danneggiata, ove si evinca che la colpa sia del vettore. Possiamo dimostrare di aver sempre ottemperato a quanto affermato, e che abbiamo sempre assistito, risposto e risarcito i nostri clienti che hanno subito un danno o una perdita a causa dei nostri vettori. Infatti, come avrà ben visto dalle recensioni dei nostri clienti, solo una piccolissima parte riporta lamentele, mentre la stragrande maggioranza  dei nostri clienti è pienamente soddisfatta dei nostri servizi di spedizione.

Ad onor di cronaca sulla pagina FB risultano lamentele per disservizi simili, alle quali non viene fornita adeguata risposta, in contrapposizione con commenti positivi!

In attesa che la vicenda si risolva per il meglio con il ritrovamento del bagaglio e/o l’adeguata compensazione per il disagio sopportato dalla cliente, pronti ad informare su novità ed ulteriori chiarimenti da parte degli interessati, rimaniamo comunque perplessi su come nel 2020 un bagaglio tracciato possa ancora “smaterializzarsi”!

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