Essere o apparire, rimane questo l’eterno conflitto privato dell’essere umano che troppo spesso sceglie di nascondersi dietro una maschera per celare la verità sulla propria personalità.
Nell’ambito del progetto Pirandello, il Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale ha messo in scena al Teatro Brancati di Catania, lo spettacolo “L’uomo, la bestia e la virtù“, con la regia di Carlo Ferreri.
“Una farsa tragica, che sotto l’apparente leggerezza, irride i falsi valori morali e religiosi di una umanità ipocrita” come lo ha sintetizzato il regista Carlo Ferreri .
Cento anni e non mostrarli! Luigi Pirandello ha scritto questo testo definendolo “apologo” nel 1919, tratto dalla novella “Richiamo all’obbligo”, non ben accolto alla sua prima rappresentazione in un periodo storico che viveva, di certo più di oggi, ma non troppo, dietro una maschera. La trama contiene tre diverse componenti una parte di farsa, una di commedia e quella drammatica, condite da una buona dose di cinismo.
Troviamo il “rispettabile” professor Paolino che nasconde la relazione con la signora Perella, madre del suo alunno Nonò, trascurata dal marito, il Capitano (la Bestia), sempre in mare, che convive a Napoli con una donna e tre figli, evitando la consorte nelle rare occasioni in casa.
Ma l’imprevisto, sempre dietro l’angolo, rischia di alterare gli equilibri. Serve uno stratagemma per far credere quello che non è, ma deve apparire come la verità. Ironia e ipocrisia, amore e odio, perversioni e normalità si susseguono tra i personaggi alla ricerca del proprio benessere psicofisico.
“Omo, omini, lupus” tutti aspirano al proprio tornaconto fingendo di essere diversi. Il gioco eterno dell’ipocrisia. Il professore lo spiega al giovane allievo, dal greco “upocritès” ovvero “colui che recita per professione, ma non per gusto” ma in verità è costretto ad esserlo per estrema necessità.
I tre principali protagonisti Paolino, Riccardo Maria Tarci, la signora Perella, Evelyn Famà ed il Capitano, Emanuele Puglia, si identificano con destrezza attoriale nelle loro maschere regalando una ben riuscita trasposizione del testo pirandelliano. Buona anche la prova degli altri attori sul palco Massimo Leggio, Daniele Bruno, Gianmarco Arcadipane, Raffaella Bella e Marina Politano.
La regia di Carlo Ferreri propone una rivisitazione del testo in due atti, con ambientazione datata fine Anni 30, nel cuore della cultura fascista. Apprezzabili le scene di Salvo Mangiagli e i costumi delle Sorelle Rinaldi .
Spettacolo che si lascia seguire senza pause, tra ironia e sarcasmo, con momenti di divertente comicità inframezzati ad atmosfere conflittuali che nascondono dietro la maschera della rabbia le perversioni private. Un pubblico soddisfatto ha tributato lunghi applausi al termine della recita che prevede repliche sino all’8 marzo.
Scheda dello spettacolo
L’uomo, la bestia e la virtù
di Luigi Pirandello
regia di Carlo Ferreri
Scene di Salvo Manciagli
Costumi Sorelle Rinaldi
Luci di Antonio Licciardello
Personaggi Interpreti
Il trasparente signor Paolino (prof. privato di latino) Riccardo Maria Tarci
La virtuosa signora Perella (moglie del capitano) Evelyn Famà
Il capitano Perella (cinghiale setoloso) Emanuele Puglia
Il dottor Pulejo e Totò il farmacista (volpe contrita) Massimo Leggio
Alunno Giglio (Capro nero) e Giovane marinaio Daniele Bruno
Alunno Belli (Scimmione con gli occhiali) Gianmarco Arcadipane
Grazia (domestica, vecchia gallina) Raffaella Bella
Nonò (simpatico gatto) Marina Politano
TEATRO BRANCATI
Al Teatro Brancati fino all’8 marzo, prezzo biglietto 20 euro.
Programma date:
Venerdì 21 20 febbraio h. 21
Sabato 22 febbraio h. 17.30 e h 21
Domenica 23 febbraio h. 17.30
Martedì 25 febbraio h. 21
Mercoledì 26 febbraio h 17.30
Giovedì 27 febbraio h. 17.30
Venerdì 28 febbraio h. 21
Sabato 29 febbraio h. 17.30 – 21
Domenica 1 marzo h. 17.30
Giovedì 5 marzo h. 21
Venerdì 6 marzo h. 17.30
Sabato 7 marzo h. 17.30 – h. 21
Domenica 8 marzo h. 17.30